È LA PALOMBA, BELLEZZA! – PARLA LA PALOMBELLI: IL GIORNALISMO ANGLOSASSONE NON HA NIENTE DA INSEGNARCI – I QUOTIDIANI SI BUTTANO SUL GOSSIP PER FAR CONCORRENZA AL WEB (MA È UNA BATTAGLIA PERSA) I POTERI OCCULTI SCONFITTI DALLA RIVOLUZIONE INTERNET…

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Filippo Rossi per "Il Secolo d'Italia"

Ha avuto proprio ieri ospite nella sua trasmissione su Radio2, "28 minuti", il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ovviamente Barbara Palombelli lo ha fatto parlare anche delle polemiche di queste ultime settimane. È la giusta occasione per affrontare con la giornalista un vero e proprio cambimento culturale della stampa italiana: i grandi giornali con il caso Noemi, sembrano assaliti da una sindrome "gossippara": «È vero, è prorio così - conferma la Palombelli - cercano di vendere più copie».

Barbara PalombelliBarbara Palombelli

"La Repubblica" con le dieci domande a Berlusconi e le interviste alla famiglia di Noemi, il "Corriere della Sera" che rincorre. Adesso ci si è messa anche "La Stampa" con il servizio sulle lettere di Giovanni Paolo II a un'amica...
Prima con le intercettazioni, poi con il Noemi-gate, tentano di riacciuffare i lettori in fuga. Purtroppo per loro, internet è più veloce della luce e ormai arriva perfino sui cellulari in tempi inimmaginabili. Il mio ultimo arrivato ha uno schermo e una rapidità eccezionali: clicchi e hai il mondo in un tasto. Il quotidiano del giorno dopo sembra di averlo già letto da una vita... Per questo, vanno giù con la mano pesante sul privato di tutti: il gossip ti riporta in edicola a sfogliare morbosamente...

In qualche modo, stanno copiando i quotidiani popolari anglosassoni...
Non ho mai abboccato alla storiella del giornalismo anglosassone, non sono così provinciale... È vero: ti raccontano perfino le puzzette dei principi inglesi, il costo delle scarpe nuove di Michelle Obama, ma non ti hanno mostrato mai un'immagine delle vittime degli attacchi terroristici della metro di Londra, quasi mai una bara di un soldato morto in Iraq, per fare solo due esempi terra-terra.

Non parliamo poi delle inchieste sulla finanza: qui i nostri colleghi dell'economia pedalano controcorrente tutti i giorni, là si sono svegliati una mattina e hanno scoperto che l'America era al collasso, che il Regno Unito licenziava centinaia di maghi della finanza... Teniamoci il nostro mestieraccio, la passionaccia come la chiama Enrico Mentana, non credo che la stampa italiana abbia da imparare dagli altri!

Contemporaneamente i settimanali femminili di "Repubblica" e "Corriere" hanno scelto di contrapporsi all'onda con editoriali molto seri su integrazione o economia. Uno scambio di ruoli? O è la cultura al femminile che, in qualche modo, rifiuta l'utilizzo politico del trash?
Hai ragione: l'approfondimento e i tempi di chiusura rallentati consentono ai periodici di non inseguire la cronaca, e i risultati sono notevoli. Va detto che le donne, secondo me, nel giornalismo sono molto più brave dei maschi... la lista è lunghissima. Noi abbiamo più coraggio, più passione. E, alla fine, più orgoglio!

Silvio BerlusconiSilvio Berlusconi

"Repubblica" e "Libero": due giornali molto diversi ma che in questa fase sembra speculari sui due lati della barricata. Come ti spieghi questa evoluzione?
Sono due casi diversi. "Repubblica" ha scelto, lo raccontano nei corridoi i miei colleghi, ma lo negherebbero in pubblico, di puntare sul neo-laico Gianfranco Fini per la successione al leader del Pdl Silvio Berlusconi. Da lì la necessità di accanirsi contro il nemico storico, di cui hanno contribuito a costruire il Mito. Gioco di sponda su Fini, attacco al Cav, in attesa che il Pd esca dalla transizione... Penso che sia questo, in sintesi, il tipo di approccio. Quel giornale ha sempre bisogno di un cavallo su cui puntare, è l'imprinting che gli ha conferito il fondatore Eugenio Scalfari.

Con la differenza che, al tempo di Eugenio, direttore insuperabile, scrivevano anche voci fuori dal coro, uno fra tutti: Gianni Baget Bozzo. Non dimenticare che, da qualche parte, anche il craxianberlusconiano Giuliano Ferrara ha un contratto firmato Scalfari per andare a scrivere su "Repubblica"... "Libero" è un vascello corsaro, deve entrare in una flotta già strutturata, e ogni giorno deve speronare qualcuno. Usando ogni mezzo. È di oggi la notizia che Vittorio Feltri farà l'attore con Massimo Boldi. Non mi stupisce.

Ezio MauroEzio Mauro

Berlusconi, ospite della tua trasmissione, ha detto che Novella 2000 è la carta dei valori della sinistra. A parte le battute. Come giudichi una certa sinistra che si sentiva "la parte migliore della società" e che oggi rincorre il pettegolezzo su Noemi?
Questa strada non porta da nessuna parte. Sarebbe stato meglio tacere: vogliamo davvero misurare sull'affetto dei figli e/o delle mogli le capacità politiche? In altri tempi, con questi criteri, avremmo buttato a mare metà classe dirigente democristiana, via... E chi si accorge, poi degli attacchi del Pd? Certo non spaventano il Cav. Primo, perché ci è abituato, secondo: un uomo che ha contro di sé la donna della sua vita e il più potente editore che ci sia al mondo, lo squalo Rupert Murdoch, pensiamo davvero che si preoccupi delle denunce del Pd?

Ferruccio De BortoliFerruccio De Bortoli

Un certo giusto dietrologico - da Gladio allo stragismo - oggi si declina nel gossip?
Non esistono paragoni fra le due stagioni. Ho iniziato a fare la giornalista alla fine dei Settanta, quando perfino l'orario di trasmissione delle agenzie di stampa era regolato dal Ministero degli Interni... Abbiamo, tutti insieme, fatto una fatica bestiale per scrivere e raccontare negli anni del terrorismo e dei servizi segreti nazionali ed esteri: ci riempivano di veline, quelle vere, non quelle del geniale Antonio Ricci. Ringraziando il cielo, tutti i poteri occulti sono stati sconfitti dalla più grande rivoluzione democratica della storia: internet.

 

 

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