RENZI BERLUSCONI MONTEZEMOLO AL TEATRO REGIO DI PARMA
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
1. AVVISI AI NAVIGATI
Ma Silvio Berlusconi e Matteo Renzi vanno ancora d’accordo? E soprattutto, si fidano ancora l’uno dell’altro? Ieri alla Camera, sulla riforma del bicameralismo, Forza Italia ha fatto ostruzionismo e ha lanciato per la prima volta un messaggio chiaro a Renzie: non siamo qui a tua disposizione per farti fare filotto su riforma costituzionale, legge elettorale ed elezione del capo dello Stato. Segno inequivocabile che se c’è una trattativa sotterranea sul nome del prossimo presidente, questa non sta andando molto bene.
RENZI BERLUSCONI COPIA ORIGINALE
Sull’altro fronte, il premier spaccone vede ogni giorno di più che in Forza Italia c’è una spaccatura profonda tra chi lo odia e chi è disposto a fare patti con lui, con una situazione di nervi a fior di pelle in cui Renato Brunetta e Denis Verdini ormai si sfanculano davanti a tutti. E il Cavaliere, alla fine, sembra avere a cuore solo la propria “agibilità politica”, ovvero la grazia, e questo rende difficoltoso il dialogo sul Quirinale.
Ora, magari, Renzie ha in serbo il nome segreto che spariglia i giochi e sul quale Berlusconi è pure già d’accordo, e allora quella a cui stiamo assistendo è una gigantesca ammuina per far passare il tempo. Però è anche possibile che questo nome magico non ci sia e lui vada a tentoni.
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Oggi il Corriere parla di “ipotesi Grasso al primo scrutinio” e di Bersani o Veltroni per il quarto (p. 17). Mentre Repubblica scrive che Renzi non vuole ex segretari del partito e vede il pallido Mattarella in pole position (p. 14). Per due settimane si può scrivere tutto e il contrario di tutto, ma il punto centrale, dopo quello che è successo ieri alla Camera, è se il Patto del Nazareno vige ancora.
GRETA RAMELLI E VANESSA MARZULLO
2. CHI ABBIAMO FINANZIATO, DI GRAZIA?
GRETA RAMELLI E VANESSA MARZULLO f0a0339b79e9e46fe0e2004efdc93eb1
Grande soddisfazione per la liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, ma sarebbe interessante sapere chi abbiamo finanziato con il pagamento del riscatto: l’Isis, qualche organizzazione satellite, Al Qaeda o dei banditi comuni? Repubblica celebra la soluzione del rapimento: “La fine dell’incubo di Vanessa e Greta. ‘Dall’Italia un grande lavoro di squadra”. Poi affronta la questione più spinosa: “Pagato un riscatto’. E scoppia la polemica. Secondo la tv di Dubai Al Aan, per il rilascio di Greta e Vanessa ‘l’Italia avrebbe versato ad Al Nusra 12 milioni di euro’. La Farnesina non conferma, ma il leader leghista Salvini attacca: ‘E’ uno schifo. Quei soldi serviranno ai terroristi per uccidere” (p. 4).
Greta Ramelli 21 anni- una dei 6 italiani rapiti
Il Corriere racconta: “Due video ‘cifrati’ in 15 giorni. Così i rapitori hanno alzato il prezzo. I ribelli: ‘Pagati 12 milioni di dollari’. La banda di terroristi non è legata all’Isis”. Secondo quanto risulta al quotidiano di via Solferino potrebbe esser stato pagato un riscatto di sei milioni (p. 3). La Stampa si tiene alla larga e in un sottotitolo scrive: “polemiche sul presunto riscatto” (p. 2). Presunto, per carità. Il Messaggero parla di ragazze “maltrattate e malate” (p. 3).
Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo
Libero attacca a tutta prima: “Greta e Vanessa libere: ci sono costate 12 milioni. Dopo cinque mesi di prigionia, rilasciate le due volontarie finite in mano ai tagliagole durante un’avventata spedizione in zona di guerra. Salvini: ‘Se abbiamo pagato è uno schifo’. Forza Italia: ‘Il governo spieghi’”. Dentro, un calcolo amaro: “Prendi 2 paghi 12. Abbiamo regalato all’Isis 12mila kalashnikov nuovi. Con la cifra versata dal nostro governo i terroristi possono finanziare altre duemila cellule jihadiste uguali a quella di ‘Charlie Hebdo” (p. 3).
Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo
3. PREVENZIONE ALLA BELGA
Polizia belga in azione, ieri sera, vicino al confronto con la Germania. Corriere: “Studiavano un attacco in grande stile’. Scontro polizia-jihadisti, paura in Belgio. Le forze speciali in azione a Verviers: uccisi due uomini armati, tornati dalla Siria. Giornata di allarme anche nella capitale. Azione antiterrorismo in sette paesi Ue e nello Yemen” (p. 5).
Su Repubblica, “Da Parigi a Bruxelles così la rete dei terroristi prepara l’attacco all’Europa. Il killer del mercato kosher aveva acquistato le armi in Belgio per meno di cinquemila euro” (p. 7). Mentre ancora il Corriere spiega: “Da Osama al Califfo, Bruxelles al centro della tela estremista. Oltre 400 schedati. C’è chi ha preso parte alle decapitazioni” (p. 6). Intanto, sul fronte italiano, ecco le novità: “Isis, nuove minacce a Roma. Il prefetto: servono più agenti” (Messaggero, p. 5).
suor cristina da il cd a papa bergoglio
4. IL CAZZOTTO DI BERGOGLIO
Papa Francesco dà un bel cazzotto alla retorica del “Je suis Charlie” e difende le religioni dalla satira. “Il Papa: ‘Non si deride la fede altrui’. Francesco: ‘Si aspetti un pugno chi offende mia madre. La libertà di parola ha dei limiti’. ‘Uccidere in nome di Dio aberrante e anche noi abbiamo peccato. Le minacce al Vaticano? Chiedo al Signore di evitarmi il dolore” (Repubblica, p. 8). La Stampa scrive che “La battuta sul pugno spiazza laici e fedeli. ‘Ha posto un limite’. ‘E’ poco cristiano’, dice Massimo Cacciari (p. 7). Il papa “poco cristiano” è fantastico. A Libero godono parecchio: “La scossa che serviva. Francesco ci chiede di tirar fuori gli attributi” (p. 5).
Il Corriere registra: “Vignette su Maometto, l’ora delle proteste. La Turchia: provocazione. Cortei dal Pakistan alle Filippine. Un’auto investe una poliziotta davanti all’Eliseo” (p. 8).
5. ROMANZO QUIRINALE
Dunque Renzi sfoglia la margherita in cerca di ispirazione e, secondo, Repubblica, farebbe le prime vittime eccellenti. “I dubbi di Renzi sugli ex leader. ‘Serve chi facilita un’intesa’. Ora Mattarella in pole position. I timori di chi teme che gli ex segretari dividano il Pd. La Serracchiani: il capo dello Stato va eletto con Forza Italia” (p. 14). Come detto, il Corriere oggi punta su Grasso, Bersani e Veltroni (p. 17) e poi riporta un nome da fantascienza: “In Transatlantico si fa anche il nome del vicepresidente del Csm Gianni Legnini” (p. 17). Il Messaggero invece crede ancora in Amato: “Colle, ipotesi Amato. Renzi tesse la tela con l’ex Cavaliere. Bersani: lo voterei” (p. 12). Il Giornale osserva che “si cerca un nome nuovo, ma i big restano in pista” (p. 2).
Ma la notizia di giornata arriva da Montecitorio: “Forza Italia alza il muro sulle riforme. Nuova strategia azzurra alla Camera. Voti con il contagocce anche per l’ostruzionismo dei 5 Stelle. La minoranza pd non cede. Renzi incontra Chiti per mediare con i senatori sull’Italicum”. “Berlusconi vuole garanzie da Renzi. Ma la lite Brunetta-Verdini infiamma i due fronti nel partito. Scontro sul Nazareno. Il leader vede Fitto, restano gli attriti” (Corriere, p. 18). Per la Stampa, “Berlusconi dubita della lealtà di Renzi. Insulti nel partito. Lite tra Brunetta e Verdini. Patto del Nazareno in bilico” (p. 13). Il Giornale cerca di limitare i danni d’immagine: “Berlusconi serra i ranghi: Forza Italia rispetti il Patto” (p. 5).
grillo e casaleggio al consolato americano di milano
Sul fronte grillino, “Casaleggio ordina l’altolà e Grillo silura Prodi. ‘Il disastro euro è suo’. Pizzarotti rilancia Rodotà. Il leader boccia tutti i candidati del Pd al Colle, tra i favoriti invece ci sono Davigo e Di Matteo” (Repubblica, p. 18).
Alla voce “candidati che mandano segnali”, ecco Piero Fassino che a un convegno dice che bisogna rimettere mano alla legge Severino, quella che tiene fuori dal Parlamento un certo signore (Corriere, p. 21).
6. AGENZIA MASTIKAZZI
benigni prodi giannini ballaro
Illuminante Violante al Corriere: “Vedo cortine fumogene, potrebbero esserci intese segrete” (p. 19).
7. LIBERTÀ PER IL FRANCO SVIZZERO
Mossa a sorpresa degli svizzeri: “Franco record, la Svizzera spiazza i mercati. Euro in discesa dopo la decisione a sorpresa della Banca centrale di sganciarsi dalla moneta unica. Per le Borse è l’anticipo delle mosse Bce previste per la settimana prossima sull’acquisto di titoli di Stato” (Corriere, p. 12). Caustico Libero: “La Svizzera molla l’euro: ha capito che andrà a fondo” (p. 1).
Repubblica racconta i primi effetti: “Aziende elvetiche in ginocchio, tremano anche i ‘frontalieri’ italiani. Si lamentano albergatori e produttori di cioccolato. E i benzinai non accettano più euro. Negativi i fabbricanti di orologi di lusso. Hayek (Swatch): ‘E’ uno tsunami per turismo e export” (p. 12). Intanto, “accordo fiscale tra Roma e Berna. Fino a sei miliardi di nuove entrate. Si trattava da anni. Firma a metà febbraio, dal 2017 via il segreto bancario” (Stampa, p. 8).
a sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberati
8. TOGHE ROTTE ALL’AMATRICIANA
Al Csm si rendono conto che non è facile aggiustare il caso Milano con la furbata della “applicazione temporanea” di Robledo a Venezia. Repubblica: “Salta il trasferimento di Robledo a Venezia. ‘Ma lascerà Milano’. Scontro in procura, il Csm alla ricerca di una nuova destinazione. L’ira di Legnini: ‘Le responsabilità disciplinari saranno accertate’. L’aggiunto non avrà nessuna garanzia di rientro dopo il pensionamento di Bruti” (p. 20). Corriere: “Bruti-Robledo, salta il ‘lodo’ Venezia. Impossibile il trasferimento del viceprocuratore ipotizzato dal Csm per sminare l’ufficio milanese. Legnini insiste sulla necessità di spostamento in un’altra sede. Il pm ribadisce: dal mio capo atti illegittimi” (p. 21). Ormai siamo al ridicolo, per quanto riguarda il Csm.