MONDAZZOLI? CHIAMATELO RIZZANDORI! L'AGENTE LETTERARIO SANTACHIARA: ''MI SUONA MEGLIO, HA UN CHE DI VIRILE. FA PENSARE AL VIAGRA''. ORA DOBBIAMO CAPIRE SE ANCHE L'ANTITRUST SI ECCITERà DAVANTI AL COLOSSO CHE L'ANNO SCORSO HA AVUTO 55 LIBRI TRA I PRIMI 100

La quota di mercato dei due gruppi editoriali diventerebbe del 35%, ma gli agenti non sono troppo preoccupati: le singole unità potranno essere autonome, e poi il problema è la burocratizzazione degli editor - Il Garante per la concorrenza ancora deve ricevere i dettagli dell'operazione...

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1. IL COLOSSO SI PREPARA A INVADERE LA CLASSIFICA DEL 2016

Mario Baudino per “la Stampa

 

MARINA BERLUSCONI ERNESTO MAURI MARINA BERLUSCONI ERNESTO MAURI

Mostro o gigante inevitabile, pericolo o opportunità? Se si va rileggere la classifica di Ttl sui cento libri più venduti del 2014, pubblicata nel gennaio scorso, il day after di Mondadori-Rcs riserva qualche sorpresa, soprattutto se pensiamo al 2016 e alla nuova situazione editoriale. Le classifiche non sono tutto, nascono da un campione pur ampio di librerie, privilegiano la settimana del rilevamento e penalizzano i libri che vendono poco alla volta, e a lungo. E tuttavia sono un’ottima finestra su un mercato che l’anno scorso ha subito i colpi della crisi.

 

SIGNORINI BERLUSCONI MARINA SIGNORINI BERLUSCONI MARINA

In questo quadro abbastanza grigio, il gruppo Mondadori è largamente in testa: 39 titoli, seguito proprio da Rcs (anche qui, con l’insieme della galassia, da Bompiani a Marsilio - manca curiosamente un titolo Adelphi) con 16, a pari merito con Gems (il Gruppo Mauri Spagnol, presente con Guanda, Longanesi, Salani, Garzanti). Più lontani Feltrinelli (otto titoli) e Sellerio (sette) e piccole case editrici come Il Castoro e E/o, che già vendeva bene la misteriosissima Ferrante.

 

Se poi si contano i punti (cento al primo, gli altri in proporzione) il dominio di Segrate è soverchiante: 1064 contro 476 di Rcs e 438 di Gems. E se le proporzioni dovessero rimanere tali anche a incorporazione avvenuta, nel 2016 il nuovo gruppo potrebbe avere 55 titoli fra i 100 più venduti, una cifra superiore alla somma di tutti gli inseguitori.

 

È vero che le percentuali di mercato sono altra cosa (Segrate con Rizzoli libri avrebbe com’è noto il 35 per cento), e che non sempre unendosi si sommano automaticamente i propri consensi, ma è altrettanto vero che questi numeri se confermati sarebbero piuttosto impressionanti. Gli scrittori hanno già avuto modo di preoccuparsi, dei lettori, in assenza di sondaggi, non si sa (e del resto in questo campo le reazioni coincidono con l’acquisto dei libri, dunque bisognerà spettare), gli altri editori preparano le contromosse.

 

Ma gli agenti letterari, tramite ormai quasi imprescindibile fra autori ed editori, devono valutare e muoversi più velocemente. Come affronteranno il gigante? «L’unica cosa certa è che questa acquisizione ha già messo in moto tutta l’editoria», dice Marco Vigevani, alla guida della neonata Italian Literary Agency - nata dall’unione di tre storiche agenzie.

ROBERTO SANTACHIARA ROBERTO SANTACHIARA

 

Non è preoccupato: «Questo grande gruppo, per rimanere attivo, deve garantire alle singole componenti un buon tasso di autonomia, editoriale e fino a un certo punto di spesa, proprio come avviene in realtà analoghe all’estero».

 

Lo strapotere non la preoccupa? «A dire la verità quel che preoccupa me ed altri, e non da ieri ovviamente, è la sempre minore autonomia che nelle case editrici viene data agli editor. Succede da tempo, e possiamo chiederci se in un gruppo molto grande non sia ancora maggiore il rischio di “amministrativizzazione”, che mortifica le professionalità con una serie infinita di controlli. È vero che bisogna stare molto attenti ai bilanci. Ma anche ai libri». E a proposito di bilanci, osserva ancora Vigevani, «la Rcs-libri forse poteva proseguire da sola, ma non credo nelle condizioni societarie in cui stava».

 

Abbraccio inevitabile? Un altro agente importante come Roberto Santachiara non ne è convinto. «In America hanno avuto da ridire sulla fusione Penguin-Random House perché insieme raggiungevano il 26 per cento, meno di quel che faceva il Gruppo Mondadori da solo. Siamo un Paese fatto così. Ora si sta a vedere».

 

PIERA DE TASSIS E MAURIZIO COSTA PIERA DE TASSIS E MAURIZIO COSTA

Col pugnale tra i denti? «Si riunisce molto potere in poche mani. Dipende da come verrà gestito. Poi le conseguenze potrebbero essere persino favorevoli agli autori italiani». In che senso? «Uno magari si trova in una compagnia troppo numerosa e cerca altrove editori che lo valorizzino». E gli facciano ponti d’oro? «Bisogna averlo, l’oro». Mondazzoli, come i media hanno battezzato l’operazione, resta un osservato speciale. «Sta a loro decidere come usare il potere, che è un obbiettivo problema. Ma non chiamiamoli così, è una parola orrenda, triste. Proporrei Rizzandori, mi suona meglio, ha un che di virile. Che so, fa pensare al Viagra».

 

 

2. MA IL GARANTE È ANCORA IN ATTESA COSÌ LA GRANDE OPERAZIONE DIVENTA UNA SCOMMESSA AL BUIO

Aldo Fontanarosa per “la Repubblica

 

Mondadori che compra, Rcs che vende hanno messo nel conto di ricevere obiezioni anche forti dalla sentinella del mercato, dal Garante della concorrenza. D’altra parte il passaggio di mano di Rcs Libri genererà un discreto gigante da oltre 500 milioni di fatturato sul solo mercato italiano. La Rizzoli, dunque, si è cautelata sul fronte del “rischio regolamentare”. Nel caso l’Antitrust fissi dei paletti alla cessione del 99,99% di Rcs Libri, l’operazione sarà chiusa comunque e i 127,5 milioni della compravendita finiranno per intero nel forziere della Rizzoli, senza sconti.

mattarella pitruzzella mattarella pitruzzella

 

Per ora, la famiglia Berlusconi non usa alcun riguardo nei confronti dell’Antitrust, come peraltro era successo a febbraio quando la sua società dei ripetitori tv (EI Towers) tentò il clamoroso acquisto del concorrente RaiWay. Allora come oggi, i compratori si guardano bene dal chiedere un parere preventivo al Garante della concorrenza sulla praticabilità dell’operazione. Parere che si può sollecitare, con una “prenotifica”, almeno 15 giorni prima che l’accordo venga reso pubblico.

 

feltrinelli galleria alberto sordi 1 feltrinelli galleria alberto sordi 1

Senza l’appiglio della “prenotifica”, l’Antitrust è oggi ancora ferma e aspetta che le siano notificati i termini precisi dell’acquisizione. La notifica avviene un istante prima che le azioni passino materialmente di mano da una società (Rcs) ad un’altra (Mondadori). In quel momento, scatteranno 30 giorni di tempo per studiare il caso (prolungabili di altri 30 se l’Antitrust, come avvenne sul caso RaiWay, dovesse considerare incomplete le prime informazioni ricevute). Chiusa questa fase, il Garante avrà massimo 75 giorni per emettere il suo verdetto.

 

In linea teorica, l’Antitrust potrà vietare l’operazione se contraria al libero gioco della concorrenza. Oppure la approverà, senza se e senza ma. In questa partita da 1, X, 2 , potrà infine autorizzarla in modo condizionato. Fisserà, in questo ultimo caso, dei paletti e delle condizioni alla compravendita.

 

GIANARTURO FERRARI GIANARTURO FERRARI

La strada dei paletti è stata percorsa nel 2014 quando nel mirino dell’Antitrust era finita l’alleanza tra Feltrinelli e Messaggerie nel solo mercato della distribuzione dei libri. A dicembre del 2014, chiuso il “processo” all’operazione, il Garante pose le sue condizioni. Stabilì delle garanzie a tutela degli editori meno robusti. In questo modo gli editori medio-piccoli - se già distribuiti da Messaggerie oppure da Feltrinelli - hanno acquisito il diritto di prolungare l’accordo fino al 31 dicembre 2016, peraltro alle stesse condizioni del contratto originario. Invece gli editori non ancora distribuiti, da allora possono reclamare un accordo a prezzi identici a quelle assicurati agli editori già distribuiti.

 

Nella partita dell’editoria libraria, l’Antitrust non valuta la ricaduta delle intese sul pluralismo delle idee perché questo aspetto è fuori dal suo radar e dalle sue competenze.

 

 

 

 

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