stanza degli infanti al guanajuato mummy museum
Al “Mummy Museum” di Guanajuato, nel Messico Centrale, si possono vedere corpi in eterna agonia, mummificati ed esposti per la curiosità dei 4.000 visitatori settimanali. Si tratta di oltre 100 cadaveri dissotterrati dal cimitero di Saint Paola, asciugati nelle cripte individuali invece che putrefatti sottoterra. Quando una famiglia non si può permettere di pagare la tassa per tenere i lontani parenti nella cripta, il corpo va al museo. Se non è in buone condizioni, finisce in una fossa. Sono resti di criminali bruciati o sepolti vivi, di vittime dell’Inquisizione spagnola, di bambini vestiti come santi (i messicani credono che renda più facile l’ingresso in paradiso).
piccola mummia vestita da san martino
La prima mummia dissotterrata e perfettamente conservata, con tanto di abiti, risale al 1865 e appartiene al medico francese Remigio Leroy. Il museo possiede anche la mummia più piccola del mondo, ovvero un feto minuscolo trovato nel grembo della madre. La più recente appartiene al piccolo Enrico, morto a sei mesi, nel 1999. I genitori vanno a trovarlo lì.
mummie usate come oggetti di scena nei film messicani
Il museo è di proprietà del governo ed è stato votato una delle migliori attrazioni del Messico. La macabra esibizione vede gruppi di 15 turisti passare negli stretti corridoi ogni 10 minuti. Alcuni corpi sono intatti, e quasi tutte le mummie hanno la bocca spalancata, come se stessero ancora provando dolore. Molte di queste sono state usate come oggetti di scena per i film horror messicani. L’approccio messicano alla morte è totalmente diverso dal nostro. La morte qui si traduce nella celebrazione del ciclo della vita.
mummia vittima della inquisizione spagnola mummie in eterna agonia guanajuato mummy museum i corpi ben conservati passano dal cimitero al museo le mummie attraggono i messicani la mummia del dottore francese remingo leroy mummie souvenir