ARRIVA TRUMP E ZELENSKY APRE AI NEGOZIATI – IL PRESIDENTE UCRAINO HA UN SOLO OBIETTIVO: IGNORARE LE MINACCE MISSILISTICHE DI PUTIN E RESISTERE CERCANDO DI MANTENERE IL CONTROLLO DI PIÙ TERRITORIO POSSIBILE – L’OBIETTIVO È IL 20 GENNAIO, GIORNO IN CUI SI INSEDIERÀ THE DONALD, CHE DOVREBBE APRIRE UNA NUOVA FASE NEI NEGOZIATI. ZELENSKY LO SA: “VOGLIO STUDIARE LE PROPOSTE DEL NUOVO PRESIDENTE AMERICANO, ACCADRÀ GIÀ A GENNAIO E CREDO ALLORA AVREMO IL PIANO PER PORRE FINE ALLA GUERRA…” – IL DAGOREPORT

-

Condividi questo articolo


ARTICOLI CORRELATI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

volodymyr zelensky donald trump volodymyr zelensky donald trump

A questo punto la parola d’ordine per i soldati ucraini è resistere a tutti i costi: ignorare le minacce missilistiche di Vladimir Putin, minimizzare le provocazioni nucleari e fermare l’avanzata russa, mantenere il controllo di più territorio possibile.

 

E c’è anche una sorta di data-traguardo, che dovrebbe segnare il giro di boa per questa fase di resilienza a oltranza: il 20 gennaio, quando l’arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump dovrebbe aprire una nuova fase nei rapporti tra Washington e Mosca, nella quale il presidente russo potrebbe essere interessato più alla diplomazia che non alle armi.

 

telefonata tra donald trump vladimir putin - vignetta by osho telefonata tra donald trump vladimir putin - vignetta by osho

Ieri è tornato a parlarne Volodymyr Zelensky durante la Terza Conferenza internazionale sul Grano. Il presidente ucraino si è riferito in particolare alla parte della regione russa del Kursk che i suoi soldati occupano dal 6 agosto, ma il discorso è riferito anche al Donbass e alle altre zone del fronte, come Zaporizhzhia, Kherson e Kharkiv, dove la pressione delle battaglie permane particolarmente intensa. «Per Putin la cosa più importante è cacciarci da Kursk.

 

ZELENSKY - DONALD TRUMP - FOTO LAPRESSE - 2 ZELENSKY - DONALD TRUMP - FOTO LAPRESSE - 2

Vuole la nostra ritirata entro il 20 gennaio: per Putin è vitale dimostrare che è in controllo della situazione, anche se non lo è affatto», ha dichiarato, aggiungendo che «il Donbass rappresenta il secondo dei suoi obbiettivi».

Quanto allo scenario-incubo per Kiev — in cui Trump potrebbe abbandonare le sorti dell’Ucraina alla mercè delle mire imperiali di Putin, impossibili da frenare dalla sola Europa debole e divisa —, Zelensky ha preferito ripetere la sua formula mantra degli ultimi tempi: aspettiamo e vediamo.

PUTIN BIDEN TRUMP2 PUTIN BIDEN TRUMP2

 

«Voglio innanzitutto studiare le proposte del nuovo presidente americano, accadrà già a gennaio e credo allora avremo il piano per porre fine alla guerra», ha spiegato.

Meno attendista di lui si dimostra nel frattempo Mark Rutte, che forza i tempi e vola dal neopresidente americano.

 

Il Segretario generale della Nato ha incontrato ieri Trump e i suoi massimi collaboratori nella sua villa di Palm Beach «per discutere di vari argomenti riguardanti la sicurezza globale», si legge nel comunicato ufficiale.

ZELENSKY TRUMP ZELENSKY TRUMP

Un colloquio a tutto campo, con Trump che nel passato aveva parlato di «partner europei parassiti», perché insolventi nel pagare le loro quote di partecipazione alla Nato, spingendosi a prospettare l’uscita degli Usa dall’Alleanza.

ZELENSKY - DONALD TRUMP - FOTO LAPRESSE - 1 ZELENSKY - DONALD TRUMP - FOTO LAPRESSE - 1

Trump e Putin Trump e Putin vladimir putin donald trump vladimir putin donald trump Trump e Putin Trump e Putin

[…]

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!