Pilota automatico, incidente traumatico. Google ha dichiarato che, da quando è iniziata la sperimentazione su strada sei anni fa, le sue auto con pilota automatico hanno fatto 11 incidenti. Tre di questi sono avvenuti negli ultimi 8 mesi.
Il direttore del progetto di Google ha chiarito, in un post on-line, che tutti gli incidenti sono stati di portata minore, con pochi danni e nessun ferito, e che sono avvenuti in un totale di 2.7 milioni di chilometri percorsi, durante i quali i veicoli hanno marciato sia con il pilota automatico sia con persone al comando.
“In nessun caso il pilota automatico è stato la causa dell’incidente”, ha detto Chris Urmson di Google. Tuttavia l’azienda non ha pubblicato alcun report sugli incidenti, e la motorizzazione californiana non è autorizzata a rilasciare dati.
John Simpson, membro di un’associazione no-profit di consumatori, dice che l’obiettivo ultimo di Google sarebbe creare un’auto senza volante né pedali, impedendo così all’autista di prendere il controllo in situazioni d’emergenza. Simpson dice che in questa situazione è ancora più importante che “i dati sugli incidenti delle auto con pilota automatico siano pubblicati. Perché la gente possa capire cosa diavolo succede”.
Negli Stati Uniti, le macchine con i permessi necessari per eseguire i test con pilota automatico sono in tutto 48. Cinque compagnie hanno affermato di non aver mai avuto alcun incidente, mentre solo una delle Audi SQ5 della “Delphi Automotive” è stata coinvolta in uno scontro, lo scorso ottobre. Ma la società ha pubblicato la dinamica dell’incidente dimostrando che il proprio veicolo non aveva colpa.
L’unico mistero rimane quello di Google e dei suoi 23 Suv Lexus, per cui l’azienda ha semplicemente detto che c’è stata “qualche strisciata sui paraurti, nessun ferito e altri piccoli danni, finora sempre causati da errore umano e disattenzione”.
Lo Stato della California ha rilevato quattro incidenti durante test con vetture con pilota automatico, dallo scorso settembre. Ma la legge dello Stato vieta la pubblicazione delle dinamiche. Una fonte, rimasta anonima, ha spiegato che 2 di questi sono avvenuti con il pilota automatico in funzione, mentre gli altri 2 mentre guidava una persona. Tutti gli incidenti sono avvenuti mentre le vetture andavano a meno di 15 chilometri all’ora.
Uno dei punti forti del pilota automatico è la sicurezza: le telecamere e il radar riescono a elaborare molti più dati di una persona, i tempi di reazione in caso di emergenza sono inferiori, le macchine possono essere programmate per prevedere ed evitare gli incidenti.
“Al momento la priorità non è evitare di sbocciare il paraurti”, spiega Raj Rajkumar, esperto di tecnologie alla Carnegie Mellon University, “ma insegnare ai veicoli ad evitare incidenti grossi, che potrebbero fermare le sperimentazioni per anni”.
Il tasso di incidenti negli USA, senza danni alle persone, è di 0,3 ogni 160 mila chilometri. Gli incidenti di Google, 11 dopo 2.7 milioni di chilometri, porterebbero il tasso a 0,6 ogni 160 mila chilometri. Ma, siccome si calcola che circa 5 milioni di piccoli incidenti non siano denunciati, è difficile calcolare quale potrebbe essere l’impatto.