C’È ANCHE UNA “CONIGLIETTA” A INGUAIARE QUEL TRIVELLONE DI TRUMP – NEL PROCESSO IN CUI L'EX PRESIDENTE È IMPUTATO CON L'ACCUSA DI AVER COMPRATO, CON 130 MILA DOLLARI, IL SILENZIO DELLA PORNOSTAR STORMY DANIELS SULLA LORO RELAZIONE SESSUALE, L'ACCUSA PORTA COME PROVA UN’ALTRA PRESUNTA RELAZIONE EXTRACONIUGALE DEL TYCOON - THE DONALD AVREBBE FATTO SESSO CON LA MODELLA DI PLAYBOY, KAREN MCDOUGAL, 18 ANNI FA, QUANDO SUA MOGLIE MELANIA ERA INCINTA...  NOMINATI 7 GIURATI SU 12

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1 -  CHIUDE LA SECONDA UDIENZA DEL PROCESSO A TRUMP

donald trump in tribunale 8 donald trump in tribunale 8

(ANSA) - Si è chiusa a Manhattan la seconda giornata del processo storico a Donald Trump con la nomina di sette giurati su 12. Alla fine dell'udienza il tycoon è tornato ad attaccare il giudice Juan Merchan accusandolo di essere "colpevole di conflitto di interesse".

 

2 - TRUMP, IL RACCONTO DEI «DETTAGLI SESSUALI» IN TRIBUNALE. «TRADÌ LA MOGLIE CON UNA MODELLA DI PLAYBOY MENTRE ERA INCINTA»

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

STORMY DANIELS DONALD TRUMP STORMY DANIELS DONALD TRUMP

Prima ancora dell’inizio della selezione dei giurati, per diverse ore lunedì mattina il giudice Juan Merchan ha dovuto prendere una serie di decisioni su quali dettagli «piccanti» saranno discussi in tribunale nel processo a Donald Trump per «il caso Stormy Daniels».

 

Anche se i presunti crimini consistono nella falsificazione di documenti, nella violazione di norme sull’ammontare delle spese elettorali e in potenziali crimini fiscali, al centro del processo ci sono dettagli della vita sessuale dell’ex presidente e candidato alla Casa Bianca, perché i pagamenti in questione (130 mila dollari) sono stati effettuati nel 2016 ad una pornostar per farla tacere su una presunta relazione con Trump di dieci anni prima.

 

karen mcdougal 3 karen mcdougal 3

La Difesa e la Procura si sono scontrate sull’inclusione di una serie di prove. La Procura, per esempio, vuole discutere anche di un’altra presunta relazione extraconiugale di Trump, con la modella di Playboy Karen McDougal, diciott’anni fa, quando sua moglie Melania era incinta.

 

[…] Trump abbia sistematicamente tentato di nascondere agli elettori storie per lui dannose, in questo caso facendo comprare in esclusiva la storia di McDougal al suo amico David Pecker, editore del tabloid National Enquire che non la pubblicò ed evitò che lo facessero altri.

 

Il giudice ha concluso che la giuria potrà ascoltare la storia di McDougal, ma senza riferimenti alla gravidanza di Melania. Merchan ha autorizzato la Procura a parlare anche di un incontro nel 2016 tra Pecker, Trump e il suo avvocato Michael Cohen (che è ora testimone chiave dell’accusa), benché Blanche abbia sostenuto che si trattasse di un normale incontro tra un candidato e un editore.

 

donald trump e karen mcdougal nel 2016 donald trump e karen mcdougal nel 2016

In questo muro contro muro, i legali di Trump hanno conseguito alcune vittorie: il giudice ha rifiutato di includere le accuse di relazioni o aggressioni sessuali mosse contro Trump dopo la pubblicazione, alla vigilia delle elezioni del 2016, del video di «Access Hollywood» in cui diceva di poter prendere «le donne per la vagina» perché «quando sei una star te lo lasciano fare». «Sono solo voci, pettegolezzi — ha detto il giudice a proposito delle donne che si sono fatte avanti dopo la pubblicazione del video — Non sarebbe giusto».

karen mcdougal 9 karen mcdougal 9

 

Secondo la Procura, quel video, provocando un terremoto, spinse Trump a pagare Stormy Daniels per farla tacere nel timore di perdere l’appoggio dell’elettorato femminile. […]

 

Non è chiaro quanto Trump e il suo team temano davvero che questi dettagli piccanti possano influenzare non solo la giuria ma anche l’elettorato, anche perché sono stati già ampiamente raccontati dai giornali. In parte Blanche li usa come tattica per tentare di escludere alcune prove della Procura.

 

In un passato non lontano sarebbero bastati a dare per spacciato qualsiasi candidato alla Casa Bianca. Però alcuni tra i più stretti alleati di Trump dicono al Corriere di non essere preoccupati. Secondo un sondaggio della Suffolk University Poll, l’84% dei suoi sostenitori dichiara che voterà per lui anche se verrà condannato.

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