ALLEATI STOCAZZO: LITIGANO SU TUTTO! – DALL’AUTONOMIA AL CONDONO: FORZA ITALIA NE TROVA UNA AL GIORNO PER PRENDERE LE DISTANZE DALLA LEGA – ANTONIO TAJANI PUNTA AL SORPASSO SU SALVINI ALLE EUROPEE, E PER FARLO DEVE DISTINGUERSI E MOSTRARSI COME IL CONTRAPPESO MODERATO AL “CAPITONE” – L’ULTIMA MOSSA: UN EMENDAMENTO AL DDL SULL’AUTONOMIA PER OSTACOLARE L’APPROVAZIONE DELLA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” LEGHISTE A DOPO LE EUROPEE…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

tajani salvini tajani salvini

La mossa potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Ci ha lavorato il governatore calabrese Roberto Occhiuto, sempre più forte nel partito, assieme alla nutrita pattuglia di parlamentari meridionali di FI. L’idea è presentare un emendamento al ddl Calderoli — il termine scade tra una settimana — in modo da ridurre le storture dell’autonomia leghista.

 

I presidenti di Regione del meridione e la classe dirigente azzurra considerano quel testo un errore, peggio: un problema. Lo giudicano penalizzante e insostenibile, ma soprattutto ritengono che farebbe perdere voti e consenso ai berlusconiani […]. La decisione, però, è più che delicata: modificare il testo […] avrebbe un effetto deflagrante.

 

SALVINI - TAJANI - MELONI - SANTANCHE - MEME BY EMILIANO CARLI SALVINI - TAJANI - MELONI - SANTANCHE - MEME BY EMILIANO CARLI

Significherebbe rimandare la riforma al Senato per una nuova lettura e, dunque, non riuscire a ottenere un via libera definitivo entro il 9 giugno, come preteso dal Carroccio. Significherebbe, soprattutto, sfidare il vicepremier, che a colloquio con Giorgia Meloni — riferiscono diverse fonti di alto livello — aveva minacciato: «Se non vengono rispettati i patti, non posso più restare al governo».

 

Un indizio di quanto il precipizio sia vicino si può rintracciare tra le pieghe del social X. Succede l’altro ieri, quando un leghista come Igor Iezzi — capogruppo del Carroccio in commissione Affari costituzionali — rilancia una dichiarazione di Antonio Tajani, nella quale il leader di FI rimandava al passaggio in Aula del ddl sottolineando: «Bisogna vedere bene la questione sanitaria e tutti i livelli di assistenza, soprattutto per le regioni del Sud. Non siamo contro l’autonomia, ma durante il dibattito dobbiamo sistemare alcune questioni che riguardano la tutela della salute».

 

igor iezzi igor iezzi

Tra le righe, insomma, il ministro non esclude una correzione, dunque lo slittamento a dopo le Europee. Iezzi, infuriato, mette nero su bianco la replica: «Questo per quei pochi che strumentalmente ancora non hanno capito che esiste un solo movimento a difesa dell’autonomia voluta da Veneto e Lombardia, la Lega. Modificarla oggi vorrebbe dire tornare al Senato, quando siamo ad un passo dall’approvazione definitiva ».

 

È una scelta delicata, […] Che alla fine dovrà essere presa proprio da Tajani. Il ministro degli Esteri deve pesare costi e benefici di una possibile guerriglia contro Salvini sul terreno dell’autonomia.

 

giorgia meloni antonio tajani giorgia meloni antonio tajani

Finora, la strategia del muro contro muro ha pagato, almeno nei sondaggi. Il leader di FI non ha sostenuto la forzatura di Palazzo Chigi e della Lega sulla par condicio, ad esempio. E […]  ha ribadito la sua contrarietà alla proposta di Salvini sul condono edilizio:

[…] L’obiettivo di Tajani è ovviamente politico: distinguersi dall’alleato, mostrarsi moderato, erodergli consenso. E sorpassarlo alle prossime Europee: «L’obiettivo minimo per Forza Italia — ripete — è il 10%».

 

E però, sull’autonomia la scelta resta delicatissima. La minaccia di Salvini consegnata a Meloni è stata ultimativa: senza l’autonomia, non reggo e devo rompere. La presidente del Consiglio, controvoglia, ha scelto di credergli, almeno ufficialmente.

 

MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI

Da quel momento, l’ala meridionale di Fratelli d’Italia ha iniziato a premere, cercando di convincerla a ripensarci. Spostare infatti l’approvazione definitiva a dopo le Europee porterebbe a due risultati. Primo: legare il destino del ddl Calderoli a quello del premierato […]. Secondo: tenere alta la pressione sul leader del Carroccio anche dopo il 9 giugno, perché al destino dell’esecutivo sarebbe legato anche quello della riforma. […]

 

Ecco perché esiste anche un’altra possibilità, che nessuno ufficialmente conferma, ma che ricorre nei ragionamenti di chi frequenta Palazzo Chigi. […] Si tratta di affidare il successo dell’“ operazione slittamento” del ddl Calderoli non ad un emendamento degli azzurri, ma all’ostruzionismo delle opposizioni.

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini. antonio tajani giorgia meloni matteo salvini.

Il Pd e il Movimento, infatti, hanno già minacciato le barricate contro quel testo. E considerato che i tempi per approvarlo restano strettissimi — l’approdo in Aula è infatti previsto per il 29 aprile — basta poco per rovinare i piani del vicepremier leghista. […]

igor iezzi 1 igor iezzi 1 giorgia meloni antonio tajani giorgia meloni antonio tajani antonio tajani giorgia meloni matteo salvini 2 antonio tajani giorgia meloni matteo salvini 2

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHE' L'"INCIDENTE" HA FATTO FELICI IRAN E ISRAELE - RAISI MIRAVA ALLA SUCCESSIONE DELL’85ENNE KHAMENEI. MA, PER IL RUOLO DI GUIDA SUPREMA, L’AYATOLLAH HA SCELTO IL FIGLIO MOJTABA, 'EMINENZA GRIGIA' DEI PASDARAN CHE HANNO IN MANO IL POTERE POLITICO ED ECONOMICO DELL'IRAN – NON SOLO: RAISI AVEVA INIZIATO A INCIUCIARE CON GLI STATI UNITI PER LA STABILIZZAZIONE DEL GOLFO. L’”AMERIKANO” RAISI HA IMBUFALITO NON SOLO I PASDARAN, MA ANCHE NETANYAHU, IL QUALE VIVE IN ATTESA DEL RITORNO DI TRUMP ALLA CASA BIANCA E HA BISOGNO COME IL PANE DI UN NEMICO PER OCCUPARE ANCORA LA POLTRONA DI PREMIER... 

MA DOVE STA ZHANG ZHANG? - IL 32ENNE IMPRENDITORE CINESE, DAL 2018 AZIONISTA DI MAGGIORANZA DELL’INTER, NON SI VEDE IN GIRO DA UN ANNO. NON ERA A MILANO NEMMENO PER LA FESTA SCUDETTO. LA VERITÀ È CHE ZHANG NON PUÒ LASCIARE LA CINA DA OLTRE UN ANNO PER LA CONDANNA DEL TRIBUNALE DI HONG KONG A RISARCIRE CHINA CONSTRUCTION BANK E ALTRI CREDITORI DI 320 MILIONI - A QUESTO PUNTO, NON CI VUOLE IL MAGO OTELMA PER SCOPRIRE IL MOTIVO PER CUI IL MEGA-FONDO AMERICANO PIMCO SI SIA RITIRATO DAL FINANZIAMENTO DI 430 MILIONI DI EURO A UN TIPINO INSEGUITO DAI TRIBUNALI, A CUI PECHINO NON RILASCIA IL VISTO PER ESPATRIARE, COME MISTER ZHANG…

DAGOREPORT - LORO SI' CHE LO SANNO BENE: SECONDO IL "CANALE 12" DELLA TV ISRAELIANA RAISI È MORTO - DIFFICILE PRENDERE SUL SERIO TEHERAN CHE AFFERMA CHE L'ELICOTTERO CON A BORDO IL PRESIDENTE IRANIANO HA AVUTO UN "INCIDENTE" IN AZERBAIGIAN A CAUSA DEL ''MALTEMPO'' (UN CONVOGLIO DI TRE ELICOTTERI E SOLO QUELLO CON RAISI E' ANDATO GIU'?) - I MEDIA IRANIANI, PER ORA, PARLANO DI "VITA IN PERICOLO" - L'IRAN NON E' DECAPITATO FINCHE' CI SARA' SARA' L’AYATOLLAH KHAMENEI CHE SCEGLIERA' IL SUCCESSORE DEL FEDELISSIMO RAISI. E PER ORA SI LIMITA A DIRE: "SPERIAMO CHE TORNI, MA NON CI SARANNO INTERRUZIONI" - COME E' ACCADUTO CON L'ATTENTATO ALLA SEDE DIPLOMATICA IRANIANA IN SIRIA, DIETRO L"INCIDENTE" C'E' NETANYAHU? (FINCHE' C'E' GUERRA, C'E' SPERANZA DI RESTARE AL POTERE) - PROPRIO IERI IL MINISTRO DEL GABINETTO DI GUERRA BENNY GANTZ, VICINISSIMO A BIDEN,  DOPO UN INCONTRO IN ISRAELE CON IL CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA USA JAKE SULLIVAN, AVEVA AVVISATO IL PREMIER NETANYAHU: "PIANO SU GAZA ENTRO L'8 GIUGNO O LASCIAMO IL GOVERNO"