MENO ZINGARI, Più ZINGARETTI! - il presidente della provincia di Roma E FUTURO SINDACO DELLA CAPITALE POLVERIZZA IL POTERE (FUTURO) DELLA POLVERINI: CON UN COLPO MANCINO HA SCIPPATO IL GOVERNO DEL PIANO REGOLATORE DI ROMA, CARISSIMO AL PORTAFOGLI DEI CALTAGIRONI E PALAZZINARI…

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Pierre de Nolac per ITALIA OGGI

Ha tolto tutti i mattoni a Renata Polverini: il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ora può dettare legge sul Ptpg, il Piano territoriale regolatore generale. Sì, perché alla vigilia di Natale la regione Lazio, guidata dal successore di Piero Marrazzo, Esterino Montino, ha fatto un bel regalo a palazzo Valentini: con una stretta di mano tra i due esponenti del Pd, un accordo ha devoluto alla provincia la competenza sul tema dell'urbanistica.

Galateri e Nicola ZingarettiGalateri e Nicola Zingaretti

Nel Pdl se ne parla a denti stretti, ma la mossa non è piaciuta affatto: in una città dove i poteri forti dell'economia sono nelle mani dei cosiddetti "palazzinari", il Partito democratico ha deciso di conservare tutte le decisioni strategiche sulla politica edilizia.

Esterino MontinoEsterino Montino

La logica appare chiara: Zingaretti non ha mai avuto voglia di correre come candidato alla presidenza della regione, perché a lui interessa la poltrona di sindaco di Roma. Sono anni che si applica, con pazienza e indubbia abnegazione, per quell'obiettivo: il Campidoglio piace tantissimo, al fratello del televisivo commissario Montalbano, e chi gli è vicino ritiene che il mondo delle costruzioni "non ha ottenuto granché dal governo di centrodestra, né dall'attuale amministrazione comunale".

Questo perché il sottosegretario ai Beni e alle attività culturali Francesco Giro ha instaurato una guerra ai progetti di edificazione nell'Agro Romano (e non solo), provocando una crisi dei rapporti tra gli imprenditori e i politici del Pdl. Tutto questo in un periodo nel quale nessuno naviga nell'oro.

RENATA POLVERINI - Copyright PizziRENATA POLVERINI - Copyright Pizzi

Chi costruisce nella capitale e nei suoi dintorni teme sempre (anche durante le cosiddette "vacche grasse") i vincoli archeologici, capaci di distruggere progetti miliardari: e pensare che in tanti hanno realizzato fortune stratosferiche partendo dai terreni agricoli, poi divenuti edificabili, e innalzando decine di palazzi.

Ora quelle strategie sono diventate dei miraggi, come le oasi in mezzo al deserto: infatti è sufficiente pronunciare il cognome di Giro nelle cene degli imprenditori edili per mandare di traverso il pasto e veder mettere mano a un potentissimo medicinale contro i bruciori allo stomaco.

Nel Pdl sanno bene che questo passaggio di consegne in tema di urbanistica tra Montino e Zingaretti "svuota" il valore della regione Lazio: la Polverini in vista delle elezioni incontrerà i costruttori, in ordine sparso e in delegazione, ma questi non avranno più un grande interesse ad appoggiare la sua candidatura per motivi legati al core business.

GIANNI ALEMANNOGIANNI ALEMANNO

Sarà davvero una partecipazione spontanea, e animata dalla fede politica, a spingere il settore dell'edilizia a votare per la sindacalista numero uno dell'Ugl. Perché Zingaretti conosce alla perfezione quali sono i punti deboli dell'economia romana, e comprende che nei palazzi capitolini del potere nessuna carriera può prescindere da un buon rapporto con i costruttori.

E il presidente della provincia non smette di lavorare nemmeno sotto le feste: ieri aveva in agenda, insieme all'assessore al lavoro e alla formazione Massimiliano Smeriglio e a quello regionale all'istruzione Marco Di Stefano la presentazione dei bandi provinciali per le azioni di formazione del "Progetto Obiettivo 2010", per l'occupazione e l'inclusione, rivolti a lavoratori e disoccupati over 40 e ad appartenenti alle fasce deboli.

Esigendo un giuramento per garantire l'anonimato, un politico di primissimo piano del Pd è certo che questa decisione dedicata al piano regolatore "sgonfierà anche le voglie dell'Udc di aiutare la candidatura della Polverini alla regione Lazio", ricordando l'illustre parentela acquisita del leader Pier Ferdinando Casini: il costruttore Francesco Gaetano Caltagirone.

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE E FANCIULLAFRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE E FANCIULLA

Pronosticando, ma solo per questo ente locale, «la convergenza tra l'Alleanza per l'Italia di Francesco Rutelli e il partito dell'ex presidente della Camera dei deputati», nel nome del progetto di una «terza forza che punta al centro per sparigliare sia il Pd che il Pdl». Zingaretti dice che l'accordo è arrivato "al termine di un lungo percorso con i sindaci, le imprese, le forze sociali".

Ma è la fretta di concludere l'intesa prima delle elezioni che fa venire i brividi nella schiena dei politici del Pdl. Montino sottolinea che "quella di Roma, dove vive l'ottanta per cento della popolazione regionale, è la quarta provincia laziale cui devolviamo le competenze sull'urbanistica", ricordando però che "resta Latina", dove "abbiamo un contenzioso aperto e non lo faremo entro questa legislatura".

PIERLUIGI TOTI - copyright PizziPIERLUIGI TOTI - copyright Pizzi

E dimostrando di avere fiducia nel futuro, Montino punta "a un nuovo modello di regione che, se conserva le funzioni legislative e di controllo, delega quelle amministrative agli enti locali". Insomma, una botta di federalismo che però avviene a poca distanza dalle imminenti elezioni (una tradizione che anche stavolta trova l'ennesima conferma), e che non può piacere alla Polverini.

Con Zingaretti che invece deve essere lietissimo per come si è conclusa l'esperienza del Pd alla regione, ottenendo un dono "last minute" che gli sarà davvero utile per le sue ambizioni (e le sue capacità) di mediatore. Un potere discreto, il suo, che non sopporta i toni da stadio, curando l'immagine di politico "con la testa sulle spalle".

I CONIUGI CERASII CONIUGI CERASI

E l'intelligenza non gli manca, anche per dare segnali a parti importanti del Pdl: la conferenza stampa prenatalizia per far conoscere le iniziative wi-fi della provincia di Roma l'ha voluta allestire nel bar Rosati di piazza del Popolo, in quello che viene definito come "il regno di Giuseppe Ciarrapico".

Lì accanto Zingaretti ha fatto installare un'antenna per garantire un segnale che permette di accedere a internet senza fili, gratuitamente (con il limite, non indifferente, di 300 mega di download), per la gioia di tutti i possessori di palmari, cellulari e notebook che navigano senza sosta nella rete, anche passeggiando.

Un progetto che fino ad ora era stato solamente dedicato all'hinterland provinciale e che adesso è entrato nel centro della capitale, dalla porta principale, utilizzando lo spazio del senatore (ed editore) del Pdl. Per poi procedere con lo stesso progetto in luoghi strategici di Roma come le piazze Bologna, Vittorio, San Cosimato, San Giovanni Bosco, della Radio, e quindi villa Carpegna, i parchi del Forte Ardeatino e di Villa Bonelli, via Oderisi da Gubbio, la biblioteca Giordano Bruno, il Pigneto (zona carissima a Vladimir Luxuria).

Dopotutto, Zingaretti le provinciali le vinse a mani basse anche nei seggi che sancirono la vittoria di Gianni Alemanno alle comunali, e questo vuol dire qualcosa...

 

 

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