Michele Anselmi per \"Il Secolo XIX\"
Quando vinse il centrodestra, nel 2008, uno sconsolato Paolo Virzì confessò: \"Se penso a Bondi ministro alla cultura mi prendo un Lexotan e mi metto a dormire sotto le coperte\". Oggi il regista livornese, reduce da tre David di Donatello per \"La prima cosa bella\" (6 milioni e mezzo di euro al box-office), sorride: \"Quasi mi dispiace ammetterlo. Sono stato facile profeta di sventura\".
PAOLO VIRZI E MICAELA RAMAZZOTTINon ha ancora letto quanto scritto sul \"Giornale\" dal ministro: un attacco frontale a tutto il cinema italiano, che non saprebbe \"esprimere un\'epica\", ritenuto \"pessimista e mesto\", capace di \"rappresentare in modo ossessivo la società in disgregazione, la famiglia in rovina, le relazioni più difficili e insensate, senza neppure la pietà e l\'ironia che fecero grande la commedia degli anni Sessanta\".
stre03 francesca d aloja paolo virziVirzì, spira aria di stroncatura generale. Come risponde?
\"Gli autori non dovrebbero mai replicare ai critici: ogni giudizio è lecito. Solo che Bondi è un ministro, il suo ruolo è un altro. Dovrebbe parlare di prelievo sul biglietto, tax shelter, fondi europei, incontrare i suoi colleghi a Cannes, tessere accordi. Non scegliere i film o provare a orientare l\'estetica nazionale. Se poi vuole scrivere un libro o produrre film, lo faccia, ma non da ministro\"
La sento molto diplomatico, oggi.
\"Guardi, in realtà me l\'ha giurata. Mi vede come fumo negli occhi, non aspetta altro che io chieda un finanziamento per dire che metto le mani nelle tasche degli italiani, che sono un parassita. Ma certo con Sabina Guzzanti ha fatto una cosa molto controproducente. ‘Draquila\' non era neanche in gara. Così ha acceso i riflettori sul film, pure esponendosi a una figura da bischero\".
In pratica che cosa gli rimprovera?
\"Non intendo fare ironie sulle sue poesiole, il suo eloquio, la sua suscettibilità pubblica. Soffre molto la diffidenza degli autori e risponde dandoci degli \"accattoni\". Dico altro. Se c\'è uno che ha capito l\'importanza della grande impresa culturale è Berlusconi. Perciò mi sarei aspettato alla guida del ministero un uomo capace di riflettere sulla gestione di questo petrolio. Bondi, invece, sembra vivere come una croce il suo mestiere. Ma allora perché non lascia?\".
E quindi cosa propone?
\"A questo punto meglio il conflitto di interessi. Quasi me lo auguro. Sono certo che in Mondadori, all\'Einaudi, a Mediaset, a Medusa ci sono persone più capaci di Bondi. È evidente che lui vuole fare altro: il vicepresidente del Consiglio, il poeta, il filosofo, il capo del Pdl. Non so. Non il ministro ai Beni culturali. Stride col suo carattere.
E allora dico: caro Berlusconi, lei che ha dimostrato quanto sia strategica per l\'Italia l\'industria dello spettacolo, perché ha adoperato quella casella cruciale per accontentare un cortigiano ignaro del mestiere? Bondi non è un critico, in queste ore dovrebbe essere a Cannes a occuparsi anche di quattrini, non a scrivere articoli nei quali decide se i nostri film danno dell\'Italia un\'immagine bella o brutta. Francamente pretendere di dare un\'impronta all\'estetica nazionale è roba da Corea del nord\".
Sabina Guzzanti - Draquila - BerlusconiNomi alternativi?
\"Il centrodestra ha vinto nel 2008. Mica vogliamo Rutelli o Veltroni. Ma mi vengono in mente almeno dieci nomi nell\'ambito della maggioranza. Ne dico uno? Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa\".