1- LO SMONTEZEMOLATO STA CAPENDO SULLA SUA PROPRIA PELLE CHE FINCHÈ SI GIOCA ALLE MACCHININE È UN CONTO, MA CON LA POLITICA È TUTTO PIÙ COMPLICATO - 2- BOSSI-LI DUM DUM! \"MONTEZEMOLO è UNO CHE LE ROGNE SE LE CERCA. PARLA DI POLITICI PIù MORALI? MA CHIEDIAMOGLI COME HA FATTO A FARE IL SUO TRENO GUADAGNANDO MIGLIAIA DI MILIARDI. E COME MAI GLI HANNO DATO IL PERMESSO PER IL TRENO?\" - 2- LA TENAGLIA MORETTI-MARCEGAGLIA CHE HA SBULLONATO PUNZO, IL COMPAGNO DI TRENO - LA CONFINDUSTRIA È TUTTA DALLA PARTE DI CAPOSTAZIONE MORETTI E CONTRO LUCHINO - 3- PANSA CONSIGLIA: \"LIMITI LE ESTERNAZIONI A TUTTO GAS. NON CALCHI LE ORME DI NAPOLITANO. IN FONDO, IL VECCHIO GIORGIO È PUR SEMPRE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA\" -

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1- UN PUNZO IN UN OCCHIO PER LUCHINO
Camille Desmoulins per Dagospia

MontezemoloMontezemolo di Benny per Libero

Quando gliel\'hanno riferito, dicono, gli si è scompigliato tutto il ciuffo. Lo Smontezemolato dei Parioli sta capendo sulla sua propria pelle che finchè si gioca alle macchinine è un conto, ma con la politica è tutto più complicato. E soprattutto, che gli ex amici possono diventare pericolosi nemici. Una cosa è certa: il suo attivismo da futuro premier dai belli capelli gli sta fruttando molti bastoni tra le ruote, anzi tra i binari.

ALCUNIALCUNI DEI SOCI DEL GRUPPO NTV - TRA I QUALI DELLA VALLE, PASSERA, MONTEZEMOLO

C\'è un semaforo rosso sulla ferrovia di Luchino che si chiama Mauro Moretti, l\'arcinemico, uno che la politica la sa fare sul serio grazie ad amicizie e relazioni ad altissimo livello (cercare dalle parti di Palazzo Chigi...). L\'ad di Ferrovie dello Stato, concorrente (si fa per dire, di fatto è monopolista del trasporto ferroviario) della NTV di Montezemolo, sta facendo una guerra di posizione alle locomotive smontezemolate, e l\'altro giorno ha piazzato un colpo molto pesante.

LucaLuca Cordero Di Montezemolo e Diego Della Valle - Copyright Pizzi

Moretti si è fatto nominare vicepresidente dell\'Unione industriali di Napoli (la Confindustria napoletana), come superbig per la squadra del nuovo presidente degli industriali partenopei Paolo Graziano, nominato lo scorso 22 novembre. Che c\'entra Luchino? C\'entra, c\'entra... Perché il candidato che è stato fatto fuori altri non è che Gianni Punzo, presidente dell\'Interporto Campano e socio di Luca di Montezemolo in Ntv che dovrebbe partire nel 2011. Punzo, come pure Luchino, non l\'hanno presa benissimo.

delladella valle montezemolo funerali pininfarina lap

Il socio di Montezemolo ha scritto una lettera di fuoco, preventiva, a Graziano. \"Apprendo che sei obbligato a ritirare l\'invito da tempo rivoltomi a far parte del prossimo comitato di presidenza dell\'associazione. Purtroppo le motivazioni da te addotte e il fatto che rappresento 550 imprese azioniste del gruppo Cis-Interporto mi obbligano a sottolineare alcune gravi anomalie di questa vicenda...».

cmt10cmt10 diego della valle gianni punzo

Per esempio, «stando a quanto da te riferito il veto sul mio nome da parte della presidente Emma Marcegaglia e dell\'amministratore delegato del Gruppo Fs Mauro Moretti» (riferimento seccamente smentito però dal neopresidente Graziano). Ferrovie dello Stato di cui Punzo precisa di essere «concorrente attraverso la società Ntv». La stessa compagine nella quale siede anche Luca di Montezemolo: «Mio amico da 30 anni e persona che stimo moltissimo, opinione evidentemente non condivisa dall\'attuale presidente di Confindustria».

MontezemoloMontezemolo NTV

Accuse pesanti, che dovrebbero essere il preludio per le dimissioni dello smontezemolato Punzo dall\'Unione industriali di Napoli. Ma soprattutto una spia eloquente dei rapporti (pessimi a quanto pare) di Montezemolo con i vertici marcegagliati di Confindustria e dunque con l\'establishment industriale che dovrebbe lanciargli la volata a
nuovo premier dei fighetti.

La scelta di risiko fatta da Moretti, di prendere posto nei vertici campani di Confindustria facendo fuori Punzo, ha un senso strategico molto chiaro per gli interessi di Fs e Trenitalia. In ballo c\'è la questione, enorme, del trasporto merci, teatro di un un fortissimo scontro tra Moretti e imprese private che cercano di entrare in quel mercato.

MauroMauro Moretti capotreno

L\'ad di Fs sta di fatto ostacolando l\'ingresso delle compagnie private, con un piano di ristrutturazione della rete che prevede vincoli capestro per gli operatori privati e il passaggio di 160 scali da Rfi a Trenitalia, che potrà così - se il piano sarà approvato - farne quello che vuole, tagliando le gambe ai concorrenti.

E, guarda caso, a Napoli è proprio l\'Interporto campano di Punzo a rappresentare uno snodo centrale per lo sviluppo del merci privato. Con Moretti insediato nell\'Unione industriali, sarà dura organizzare una resistenza. Soprattutto se è vero poi quel che pensano gli smontezemolati, e cioè che Confindustria è tutta dalla parte di Moretti e contro Luchino. A quel punto dovrà consolarsi con l\'Italia futura. In quella presente sembra messo abbastanza male.

EMMAEMMA MARCEGAGLIA

2- BOSSI, MONTEZEMOLO? COME HA FATTO A FARE I MILIARDI?
(ANSA)
- \'Montezemolo e\' uno che le rogne se le cerca. Parla di politici piu\' morali? Ma chiediamogli come ha fatto a fare il suo treno guadagnando migliaia di miliardi...\'. Umberto Bossi ha polemizzato cosi\' con il presidente della Ferrari rispondendo ai giornalisti che a Pavullo gli hanno chiesto dei recenti scontri con Montezemolo. \'E\' l\'esempio tipico di italiano che vede la pagliuzza nell\'occhio dell\'altro e non la trave nel suo. Ma come mai gli hanno dato il permesso per il treno?\'.

BOSSIBOSSI CABRIOLET

3- LA RUOTA DI SCORTA - LE INDISCREZIONI E LE SMENTITE DI UNA SUA ENTRATA IN POLITICA VANNO AVANTI DA ANNI. MA RESTIAMO SEMPRE ALLE ESTERNAZIONI A TUTTO GAS. SENZA FATTI
Giampaolo Pansa per \"Libero\"

giampaologiampaolo pansa - copyright Pizzi

Ma che diavolo aspetta a scendere in campo? Che arrivi la settimana dei tre giovedì? Che Silvio Berlusconi scappi ai Caraibi con un aereo carico di fanciulle in fiore? O che Pierluigi Bersani cada dal tetto della facoltà di Architettura? La domanda è rivolta a Luca Cordero di Montezemolo, nato a Bologna 63 anni fa, detto per brevità Montez, presidente della Ferrari. È lui il vip più invocato in Italia. Affinché si dedichi alla politica vera. Quella che, alla fin dei conti, decide. Poco più di un anno fa, nel settembre 2009, avevo scritto per \"Libero\" un articolo sul suo conto. La mia conclusione era stata la seguente.

RENATORENATO BRUNETTA

Ritenevo che a Montez non convenisse gettarsi nella fornace della lotta politica. E prevedevo che non l\'avrebbe fatto. Nel clima rabbioso che già s\'intravedeva, un personaggio come il suo sarebbe stato messo nel tritacarne. La sua vita passata, insieme a quella presente e a quella futura, non avrebbero avuto scampo. La casta dei professionisti politici ne avrebbe fatto poltiglia. Per questo, l\'ipotesi finale era semplice e chiara. Bisognava aspettare che la baracca Italia crollasse del tutto. Soltanto allora, forse, avremmo visto Montez scendere in campo.

CESARECESARE ROMITI

Ma adesso ci siamo. Non sono così pessimista da pensare che il crollo sia vicino. Tuttavia, l\'aria che tira è pessima. Il governo Berlusconi è a un passo dalla caduta. E non credo sia in grado di reggere sino al 2013, termine della legislatura. I due blocchi primari, centro-destra e centro-sinistra, sono allo sfacelo. Il terzo blocco, quello centrista, esiste soltanto sulla carta. Tutto è incerto. Il Cavaliere guiderà le sue truppe in una probabile campagna elettorale.

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Ma gli avversari non riescono a trovare un leader all\'altezza di batterlo. Montez conosce meglio di me quali siano i rischi che il paese sta correndo. Per di più, non da ieri coltiva il proposito di darsi alla politica. Tre anni fa, un dirigente della Fiat mi aveva spiegato: «Luca spasima di farlo. Non gli basta più l\'incarico di presidente della Confindustria. Vede l\'Italia andare a rotoli e vorrebbe impedire che precipiti nel baratro. Però teme i contraccolpi brutali della casta dei partiti».

PRECEDENTI NEGATIVI
Ma esisteva anche un altro motivo per dubitare di compiere quel passo. Era il ricordo dell\'infelice esperienza di Umberto Agnelli nei panni di senatore democristiano. Fra il 1976 e il 1979, Montez aveva lavorato accanto a lui con grande abnegazione. Al punto di meritarsi uno storico sfottò di Fortebraccio, il corsivista dell\'\"Unità\": «Arriva Umberto Agnelli scortato da Luca Cordero di Montezemolo, che non è un incrociatore».

11 massimo cacciari lap

Luca temeva di dover vivere di nuovo quegli anni amari. Per questo esitava. Si sentiva già nel mirino come uno dei Poteri Forti pronti a fare un golpe, secondo l\'in - vettiva del ministro Renato Brunetta. E non voleva che gli capitasse pure di peggio. Maadesso il tempo sta scadendo anche per lui. Ho stima per Montez. Però credo che non dovrebbe più traccheggiare. Anche per un fatto che non può sfuggire a un cronista attento. Ogni volta che si apre un giornale, ci imbattiamo in un\'esternazio - ne del presidente della Ferrari. O in un appello che gli viene rivolto affinché si decida.

Vogliamo citarne qualche esempio? Il 3 ottobre 2010, sul \"Corriere della sera\", Raffaella Polato registra l\'ennesimo rifiuto di Luca a scendere in politica: «No, no e no. Questa storia della mia discesa in campo è una cosa lunare». Ma due giorni dopo, Montez pronuncia un discorsopara- politico alla Hopkins University di Bologna. E spiegachela ricetta per rimettere in moto l\'economia italiana è la detassazione del lavoro dipendente.

finifini casini rutelli

IL PAPA NERO
Il 6 ottobre si comincia a parlare di Montez come del Papa nero della sinistra, l\'unico in grado di rianimare un ambiente politico in agonia.MarcoSarti, del \"Rifor - mista\", registra l\'opinione di Cesare Romiti, il vecchio capo supremo della Fiat. Lui dice: «Montezemolo in politica? Io certamente non lo voterei». A \"La Storia Siamo Noi\", il programma tivù di Giovanni Minoli su Rai 2, Romiti rievoca i motivi che obbligarono Luca a lasciare la Fiat. E lo fa con la precisione feroce dei signori anziani, testimoni di vicende scabrose.

FiniFini e Casini

Lo stesso giorno, sempre sul \"Riformi - sta\", Goffredo Bettini, già eccellenza veltroniana, suggerisce alla sinistra di affidarsi a Montezemolo. Gli replica subito Alfonso Gianni, già spalla di Fausto Bertinotti: «Ecco una brutta idea». Il 9 ottobre, nuoverisposte raccolte all\'assemblea nazionale del Partito democratico, in quel di Busto Arsizio. Rosy Bindi garantisce che Luca non serve. Altri la pensano in modo diverso. Beppe Fioroni taglia corto: «Meglio un interlocutore in più che uno in meno. Ma dopo tanto predicare, per Montezemolo è venuta l\'ora di praticare». Montez risponde attraverso \"Lette - ra43.it\", il quotidiano on line di Paolo Madron. Dice di avere stima per i dirigenti democratici.

Ma spiega di essere stufo di sentirsi «tirare per la giacchetta». E aggiunge: «Resterò al mio posto di presidente della Ferrari. Non scendo in campo. Pensare che sia io il Papa straniero è roba da marziani». Il 13 ottobre, nuova esternazione indiretta di Montez, attraverso il sito di \"Italia Futura\", la sua fondazione. Lamenta che nell\'ultima settimana si è visto candidare a leader del Pd, a sindaco di Roma, a capo del fantomatico Terzo Polo. Un fatto che gli conferma lo stato confusionale dei partiti italiani: «Sarebbe più utile rispondere alle questioni che poniamo, invece che indulgere in puerili giochi di fantapolitica».

RUTELLI-CASINIRUTELLI-CASINI

Otto giorni dopo, a Roma, nel presentare un libro, Montez ci regala la sua battuta più efficace: «È inutile parlare di una mia discesa in campo da politico. Non c\'è nemmeno il campo!». Passano le settimane, e il tormentone Luca sì o Lucano continua. Sino a quando, intervistato da Alessandro Troncino del \"Corriere della sera\", Massimo Cacciari non azzarda una risposta netta. Il 14 novembre, il filosofo dice che il famoso Terzo Polo, quello di Fini, Casini e Rutelli, non può andare lontano se «gli imprenditori come Montezemolo non scendono in campo».

Per Cacciari l\'unica ancora di salvezza è Luca: «Il Pd è stato diretto in modo folle. Franceschini ha fatto quello che ha potuto. Bersani ha dato al partito un\'immagine socialdemocratica vecchia. Vendola? I paragoni con Obama fanno ridere i polli. Lui rappresenta un\'ideologia minoritaria che non sarà mai cultura di governo».

FerrariFerrari World

SCHIANTO A DUBAI
Ma il 14 novembre è anche il giorno nero della Ferrari che, ad Abu Dhabi, perde il mondiale di Formula Uno. Due giorni dopo, Montez compare sulla prima pagina di \"Repubblica\" per rispondere a un articolo del quotidiano di Ezio Mauro dedicato alla \"Nazione dei perdenti\". Un\'im - magine che Luca trova «inaccettabile e falsa». Tuttavia molti pensano che la sconfitta della Ferrari frenerà la carriera politica di Montez. Andrà così? Chi lo vuole in campo contro Berlusconi spera di no. I futuristi di Fini lo corteggiano.

MontezemoloMontezemolo e lemiro ad Abu Dhabi

Il 20 novembre, \"La Stampa\" pubblica un sondaggio della Swg. Una lista con il suo nome varrebbe il 9 per cento dei voti. E guidato da Montez il Terzo Polo, quello auspicato da Cacciari, potrebbe arrivare al 21 per cento. Il giorno successivo, domenica 21 novembre, Montezemolosi presenta nel salotto televisivo di Fabio Fazio. Il conduttore, specialista nel lecca lecca con i vip che invita, gli dà spago, osservandolo con occhietti da topino rispettoso. E Montez lo ricambia regalandogli una battuta al veleno contro il Berlusca: «Il suo governo è un cinepanettone arrivato ai titoli di coda».

Abu-DhabiAbu-Dhabi

Poi rinnova il rifiuto a entrare in politica: «Non ho intenzione di fondare un partito, né di entrare in un partito che già c\'è». Siamo, per ora, alle battute finali del tormentone. Il 24 novembre Luca parla a un convegno della sua fondazione \"Italia - futura\". Per annunciare l\'evento, si compra una paginata pubblicitaria sul \"Cor - riere della sera\". Dominata da una sua foto in formato gigante. Nel vederla ho pensato: sembra un manifesto elettorale.

fabiofabio fazio

Lo slogan sarà Montez a rivelarlo durante la convention: «Ho il dovere di fare qualcosa per l\'Italia». Come andrà a finire? Non lo so. Però posso dare un consiglio a Montezemolo: limiti le esternazioni a tutto gas. Non calchi le orme di Giorgio Napolitano. In fondo, il vecchio Giorgio è pur sempre il presidente della Repubblica.

 

 

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