1- GIOVANARDI CONTRO L\'IKEA
PER LA PUBBLICITÀ \"GAY FRIENDLY\"
Repubblica.it
Ancora la Costituzione al centro di una polemica, anche se Carlo Giovanardi non presenta una proposta di riforma, come quelle che hanno animato il dibattito di questi giorni, e critica invece Ikea giudicando \"grave e di cattivo gusto che una multinazionale svedese, cui il nostro Paese sta dando tanto in termini di disponibilità e che sta aprendo centri commerciali a manetta, venga in Italia e dica agli italiani cosa devono pensare polemizzando contro la loro Costituzione\".
Di che si tratta? Presto detto: il sottosegretario alla Famiglia, intervistato per KlausCondicio in onda su YouTube, ce l\'ha con la pubblicità che ritrae una coppia di uomini mano nella mano, con il claim \"siamo aperti a tutte le famiglie\".
CARLO GIOVANARDI\"Credo che molti clienti dell\'Ikea non lo riterranno gradevole\", dice Giovanardi, che bolla la campagna pubblicitaria come una entrata \"a gamba tesa contro la nostra Costituzione, offensiva e di cattivo gusto\".
\"L\'Ikea - prosegue - è libera di rivolgersi a chi vuole e di rivolgere i propri messaggi a chi ritiene opportuno. Ma quel termine \'famiglie\' è in aperto contrasto contro la nostra legge fondamentale che dice la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, ed è usata in quella pubblicità in polemica contro la famiglia tradizionale, considerata datata e retrograda\".
gio10 ferrari santanche giovanardi russoKlaus Davi domanda dunque se il governo ricorrerà al Giurì di autodisciplina pubblicitaria, il sottosegretario lo esclude ma rivendica che \"a noi piacerebbe una campagna pubblicitaria che dicesse \'siamo aperti all\' intera comunita\". Nel senso che i clienti di una multinazionale sono uomini donne anziani giovani senza preclusioni di nessun tipo. Ma diverso - ribadisce - è attaccare la Costituzione italiana con tale violenza\".
Durissime le risposte dell\'opposizione alla nuova polemica del sottosegretario alla famiglia: per il senatore del Pd, Ignazio Marino, \"I ministri e i sottosegretari di questo governo hanno una idea davvero bizzarra delle priorità del Paese, dei diritti civili e delle politiche per la famiglia. Carlo Giovanardi sta portando avanti una crociata su una campagna pubblicitaria, ma cosa ha fatto il governo per sostenere le famiglie?\".
ikeaKLAUS DAVIDello stesso tenore Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia: \"Nemmeno alla vigilia di Pasqua Carlo Giovanardi, sottosegretario alla famiglia, sa contenere la sua frustrazione per il fatto che la sua delega sulla famiglia non ha a disposizione nemmeno un euro. Sono dichiarazioni pericolose e aggressive - continua - che rischiano di alimentare quel clima di omofobia che porta poi a violenze e insulti contro gay, lesbiche e trans, non ultima quella nei confronti di Paola Concia\".
\"L\'ineffabile sottosegretario alla famiglia del governo del Bunga Bunga, ci rifila la sua filosofia moraleggiante\" sottolinea il responsabile diritti civili e associazionismo dell\'Italia dei Valori, Franco Grillini. \"La verità - conclude Grillini - è che nel resto d\'Europa sono state varate norme che riconoscono tutte le forme familiari: dal Pacs alle unioni civili, ai matrimoni gay\".
2- CONCIA: IO, DONNA LESBICA NON ABBASSERÒ MAI LO SGUARDO
Silvia fumarola per La Repubblica
«Sono tre anni che lotto in Parlamento, e Franco Grillini prima di me: vogliamo la legge contro l´omofobia, non perché siamo esaltati. Due ragazzine (o ragazzini) in una via buia, avrebbero preso un sacco di botte. Perché la violenza omofoba è questa: ci si sente liberi di insultare e legittimati a farlo. Non è accettabile. Vogliamo dire che Roma è diventata una città razzista?».
ikea spot004«Se continua così finirà che Ricarda mi lascia, le ho chiesto scusa... Meno male che è una donna super e capisce».
Paola Concia è arrivata nella casa di campagna dove passerà la Pasqua, e il cellulare non smette di squillare. «Mio padre ha 83 anni, mi ha chiamato subito. Ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà bipartisan... C´è anche Rosa Russo Iervolino, che cara Rosetta. Abbiamo sfilato insieme al Gay pride a Napoli... beh sì, eravamo buffe».
La deputata del Pd sorride, ma dopo l´aggressione omofoba subita con la compagna Ricarda Trautman a Roma, a due passi da Montecitorio («Lesbiche di merda, nei forni crematori vi devono mandare»), sente più forte l´urgenza di denunciare. E fa un appello: «Aiutatemi a far approvare la legge contro l´omofobia: è pronta, ho presentato un testo unificato, la potremmo approvare in cinque minuti».
Onorevole Concia, lei dice che Roma è cambiata...
«Era accogliente, ora è molto peggiorata. Salta agli occhi. Mi dispiace ma su questo il sindaco Alemanno ha grande responsabilità, la città si è incattivita, è diventata violenta e razzista. Del ragazzo che ci ha aggredito mi ha colpito l´atteggiamento, la consapevolezza di poterselo permettere».
Però ha trovato la forza di reagire.
«Ho reagito, sì. Ci mancherebbe: una donna lesbica che viene insultata deve abbassare lo sguardo? Se non reagisco io, che ho le mie sicurezze, non mi devo nascondere, ho una compagna meravigliosa, chi deve reagire?».
Il clima è tremendo fuori, e dentro il Parlamento.
«Come dice Ricarda, non è che in Germania razzisti e omofobi non ci siano. Ma ci sono le leggi: gli omofobi vengono perseguiti, chi invoca i forni crematori viene portato via dalla forza pubblica e denunciato. Invece nel nostro Paese il centro destra ha fatto scempio, alimentando la paura del diverso, chiunque esso sia. Commentavo con un´amica: Berlusconi dice di avere il 25% di lesbica, mi auguro che prevalga questa parte e faccia approvare la legge... Quel che mi preoccupa è l´altro 75%».
Ileana Argentin, deputata disabile, è stata insultata in aula.
«Non ci volevamo credere... È la stessa cosa. Ma capisce che l´intolleranza oggi è istituzionalizzata? Questo Paese va incontro alla barbarie. Diciamo come stanno le cose: al governo e in Parlamento c´è chi è tollerante verso razzismo e omofobia. Per questo poi c´è chi si sente autorizzato a insultarti, perché trionfa l´impunità. Il deputato del Fli Nino Lo Presti, che mi ha soccorso, l´ha detto: mi ha fatto male vedere la gente che attaccava Paola invece di difenderla».
D´altronde l´inciviltà è legata alla grandissima ignoranza.
«Bisognerebbe cominciare dalla scuola. Ricarda è psicologa, mi dice che in Francia in Inghilterra l´attenzione è massima, educano la popolazione fin dai giovanissimi: \"Questa cosa si fa, questa no\". Da noi è un disastro dal Nord al Sud. Il Parlamento è incapace di parlare di sessualità, se non attraverso il machismo».
È andata in tv da Barbara D´Urso a parlare della sua omosessualità.
«Lo rifarei, volevo rivolgermi a madri e padri. Non sono una snob e penso davvero che la mia missione, da quando sono deputata, è far arrivare alle persone il messaggio che l´omosessualità è come l´eterosessualità. Da ragazza io l´ho vissuta male».
Cos´è successo?
«Negli anni 80 mi sono sposata. Ma a 17 anni mi ero innamorata perdutamente di una donna. Vivevo in Abruzzo, non è stato facile. Un amico di mio padre mi fece sentire brutta sporca e cattiva, perché io e questa ragazza non ci nascondevamo troppo. E da lì è cominciato un travaglio: la paura della mia omosessualità non mi ha più abbandonato. Ma la sessualità non la scegli, ha a che fare col desiderio profondo, l´amore: reprimerla è doloroso e crea squilibri».
Si è sposata per la sua famiglia, o per provare?
«Perché non ce la facevo ad accettare chi ero. Volevo bene al mio ex marito, era un bravo ragazzo, una persona dolcissima. Mi sono detta: ti ammazzo, cara omosessualità. È stato un disastro, e ho fatto soffrire anche lui. Quante volte gli ho chiesto scusa».
E quando ha trovato la forza di essere se stessa?
«Quando ho deciso di separarmi. Mi sono detta: \"Posso pensare a una vita d´infelicità a 26 anni?\". È stato un percorso faticoso, non voglio che i ragazzi rivivano quello che ho vissuto io. Ho fatto otto anni di analisi, mi sono sentita libera. Ho frequentato una donna sposata che non ce l´ha fatta, si è scoperta omosessuale da adulta. Accettarsi è il primo passo per essere felici».