LA DUCETTA HA UN GROSSO PROBLEMA: TELE-MELONI È PIÙ MELONIANA DI LEI – LA PREMIER È FURIOSA CON I “SUOI” DIRIGENTI RAI PER IL CASO SCURATI: “È UN COLPO BASSO, IO NON OSCURO NESSUNO” – NEL MIRINO IL DG GIAMPAOLO ROSSI, IL CAPO DEGLI APPROFONDIMENTI, PAOLO CORSINI, E ANCHE IL VICEDIRETTORE, GIOVANNI ALIBRANDI –  IL PASTICCIACCIO DEL MONOLOGO SUL 25 APRILE CENSURATO HA COSTRETTO LA SORA GIORGIA A UN’AUTODIFESA SUI SOCIAL E RILANCIATO LE POLEMICHE SULLA LIBERTÀ DI STAMPA E SUL CONTROLLO DEI MEDIA…

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”

 

giorgia meloni giorgia meloni

Prima lo stupore, poi la rabbia, «un colpo basso», e infine un contrattacco, più dovuto che spontaneo. Giorgia Meloni tutto voleva adesso tranne che una polemica sul 25 aprile e per questo in molti la descrivono furiosa con i suoi in Rai, a cominciare da Paolo Corsini e Giampaolo Rossi. Ma nel mirino ci sarebbe anche il vicedirettore Giovanni Alibrandi, colpevoli a diverso titolo della decisione di estromettere il monologo di Antonio Scurati dal programma di Serena Bortone.

 

PAOLO CORSINI - ATREJU PAOLO CORSINI - ATREJU

L'anniversario della Liberazione dal nazifascismo si stava avvicinando senza troppo rumore, a differenza dell'anno scorso, quando le dichiarazioni controverse del presidente del Senato Ignazio La Russa avevano generato polemiche durissime. «Eravamo arrivati al 20 aprile quasi indenni» [...]

 

Il post con il quale in serata la premier ha rilanciato le accuse sul compenso dello scrittore, pubblicandone in modo provocatorio il testo censurato dalla Rai, è preceduto da molte ore di tormenti. Il messaggio diffuso su Facebook è quindi un tentativo di mettere una pezza. In Fratelli d'Italia non si danno pace: «Un monologo di un minuto che sarebbe dovuto andare in onda in un programma di Rai 3 è stato trasmesso praticamente a reti unificate, grazie alle scelte maldestre dei nostri».

 

giampaolo rossi foto di bacco giampaolo rossi foto di bacco

Per Meloni lo scivolone è gravissimo, perché la costringe a giocare in difesa su un tema molto delicato, anche da un punto di vista dell'immagine internazionale: il rapporto con il fascismo. Altro danno collaterale della censura subita da Scurati è rimettere al centro dell'agenda politica il tema della libertà di stampa e del controllo dei media, dopo il caso del probabile passaggio dell'agenzia Agi nelle mani di un deputato della Lega, Antonio Angelucci e più in generale della gestione della Rai.

 

[…]  La reazione è arrivata nel tardo pomeriggio: «In un'Italia piena di problemi - scrive la premier sul suo profilo Facebook - anche oggi la sinistra sta montando un caso. Gridano al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1.800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare)».

 

POST DI GIORGIA MELONI SUL CASO SCURATI POST DI GIORGIA MELONI SUL CASO SCURATI

Ma il cuore del messaggio della leader di FdI sta in fondo: «Chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno», un modo per tentare di ribaltare la questione e soprattutto di prendere le distanze dai dirigenti Rai voluti dalla destra di governo.

 

Nel governo in molti attribuiscono all'eccesso di zelo la decisione di cancellare il monologo, ponendosi una domanda: «Telemeloni è più meloniana di Meloni?». Per rompere gli indugi ai dirigenti di Fratelli d'Italia serve un segnale e anche una linea, visto che la difesa ufficiale della Rai, i problemi di natura economica nel contratto di Scurati, sembra a tutti davvero troppo debole.

 

antonio scurati antonio scurati

[…] E oggi le polemiche sono pronte a ripartire: nella puntata di Report si parlerà dell'accordo sui centri per migranti in Albania, mostrando il volto oscuro di quello che Meloni definisce un successo diplomatico. Del programma di Rai 3, dopo molti dubbi dei vertici, verranno riproposte 5 repliche nel corso dell'estate. Ma non sarà il conduttore Sigrifido Ranucci, né i suoi autori, a scegliere quali mandare in onda. Il sospetto della squadra di Report è che il pubblico non rivedrà le inchieste più scomode per il governo.

paolo corsini (1) paolo corsini (1) PAOLO CORSINI PAOLO CORSINI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT -  SALUTAME ER PAPA! PERCHÉ MELONI HA ORDINATO A GIORGETTI E VALDITARA DI DISERTARE GLI "STATI GENERALI DELLA NATALITÀ"? COME MAI LEI, ''DONNA-MADRE-CRISTIANA'', HA RIFIUTATO L’INVITO (GIA' PRIMA DELLA CONTESTAZIONE A ROCCELLA), A UN EVENTO PRESENTE BERGOGLIO? - LA DUCETTA, ACCUSATA DI “DERIVA ORBANIANA SUI DIRITTI DELLE DONNE (PRO-VITA NEI CONSULTORI) HA PREFERITO SMARCARSI DA TEMI DIVISIVI IN VISTA DELLE EUROPEE. MAGARI TEMEVA DI FINIRE CONTESTATA DAI CATTOLICI ANCHE PER L’AFFOSSAMENTO DEL “FAMILY ACT” - L'IRA ECCLESIALE ESPRESSA DALL’ORGANIZZATORE DEGLI "STATI GENERALI DELLA NATALITÀ", GIGI DE PALO. OGGI A VENEZIA, ACCANTO AL PONTEFICE, NON L'HA TOCCATA PIANO: “CI SIAMO SENTITI ABBANDONATI DALLE ISTITUZIONI. COME SE TOGLIERE LA PAROLA A UN MINISTRO FOSSE PIÙ GRAVE DI TOGLIERLA A UNA MAMMA ALL'OTTAVO MESE DI GRAVIDANZA…” - VIDEO

FLASH! – MAI DIRE RAI: ANDATO A VUOTO IL TENTATIVO CON TAJANI DI ESSERE IN QUOTA FORZA ITALIA, AL FINE DI CONQUISTARE LA POLTRONA DI DIR. GEN., ROBERTO SERGIO HA PROVATO AD ADESCARE I MELONI DI VIALE MAZZINI CON LA RIDICOLA “CENSURA” A SERENA BORTONE – ROSSI, CHE AVEVA ISSATO SERGIO PRO TEMPORE A AD, SI SENTE “TRADITO” PER LE SUE TRAME DI RESTARE AL SUO POSTO – COME DIR. GEN., ACCANTONATO CIANNAMEA, LA LEGA RICICCIA MARANO MEZZOBANANO. TROPPO ESPERTO ED ABILE, NON E’ GRADITO A ROSSI (CHE NE FAREBBE A MENO DEL DIR. GEN.) - COMUNQUE, DA QUI A LUGLIO, TUTTO PUO' CAMBIARE…

DAGOREPORT – ELLY SCHLEIN, UNA DONNA SOLA AL COMANDO DI UN MANICOMIO: NON ASCOLTA PIÙ NESSUNO E HA ESAUTORATO LA SEGRETERIA E DISINNESCATO LE CORRENTI - A SPACCARE IL PD, ALLA SVALVOLATA ELLY SI E' AGGIUNTO IL VANESIO MAURIZIO LANDINI CON IL REFERENDUM SUL JOB ACT: IL SINDACALISTA (A TEMPO PERSO), IN BARBA A CONTE, SOGNA DI DIVENTARE LUI IL FEDERATORE DELLA GRANDE SINISTRA: PD E M5S PIU' AVS (VIA IL CENTRO CATTO-DEM) – GOFFREDO BETTINI AL LAVORO: INVECE DI TROVARE UN BUON DOTTORE, CERCA UN FEDERATORE ALLA PRODI PER UN NUOVO "ULIVO" E DI UN 40ENNE CHE POSSIEDA LA LEADERSHIP PER SGONFIARE LE SMORFIE DELLA MELONA (RICCI, DECARO, NARDELLA, SALA) - GENTILONI-ONI-ONI? ASPIRA AL QUIRINALE! - INSOMMA, PER LA GIOIA DEL ''TRIO DUCIONI”, LA CROCE VERDE NON ARRIVERA' E IL MANICOMIO PD NON CAMBIERA' COPIONE: SCHLEIN RESTERA' AL SUO POSTO A FARE LE SUE INTELLIGENTI CAZZATE DE SINISTRA...

DAGOREPORT - LA DOMANDA E': DOVE SONO FINITI I SOLDI DELLA TANGENTOPOLI AL PESTO? C’ENTRANO QUALCOSA TUTTE QUELLE GITARELLE A MONTECARLO, PAESE DAL SISTEMA BANCARIO OPACO? - LEGA SALVA-TOTI: L’INCHIESTA DANNEGGIA LE CORONARIE DI SALVINI CHE VOLEVA IL FEDELISSIMO RIXI SUL TRONO DI PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA (TOTI E' AL SECONDO MANDATO) E GETTA OMBRE SUL DOPPIO PROGETTO DIGA DI GENOVA-PONTE SULLO STRETTO - LE RAGIONI DI NORDIO SULLA TEMPISTICA E LE INTERCETTAZIONI LUNGHE BEN 4 ANNI (SIC!) - MELONI VUOLE LE DIMISSIONI DI TOTI PER PAPPARSI LA LIGURIA, MA IL CARROCCIO SI OPPONE - LA MICCIA DELLE INDAGINI? LA TRASFORMAZIONE DI PORTO VENERE NELLA “CAPRI LIGURE”