1- NUOVE PROVE DEL COINVOLGIMENTO DI NUMEROSE SOCIETÀ STRANIERE NELLA REPRESSIONE SCATENATA DA GHEDDAFI
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Nuovi documenti di cui è venuto in possesso il "Wall Street Journal" mostrano come numerose società occidentali abbiano cooperato con il regime di Gheddafi nella repressione scatenata contro i ribelli, così come nell'intero periodo, quasi 42 anni, in cui il Colonnello ha detenuto il potere in Libia,
Sono state trovate mail tra ufficiali del regime e varie compagnie risalenti agli ultimi mesi e concentrate soprattutto sulla necessità di monitorare, intercettare e bloccare le comunicazioni tra gli insorti. Il "Wall street journal" descrive una stanza al piano terra di un edificio di sei piani, a Tripoli, utilizzata dagli uomini di Gheddafi per spiare le email e le chat dei dissidenti.
DENTRO CASA GHEDDAFIUna camera fornita di apparecchiature che porterebbero il logo di Amesys, un'unità della società francese Bull Sa. In un file consultato dal quotidiano Usa si legge la conversazione tra un uomo, un presunto ribelle, e la sua donna. I due flirtano, ma esprimono anche preoccupazioni in merito al regime e al rischio di divenire degli obiettivi della repressione. All'inizio di quest'anno il governo libico ha avuto contatti con Amesys e numerose altre società, tra cui la Boeing Co.'s Narus, produttrice di tecnologia per il monitoraggio del web.
2 - LIBIA: CNT, FAMIGLIA GHEDDAFI SOLO IN TRANSITO IN ALGERIA...
(ASCA-AFP) - I tre figli e la moglie del colonnello libico Muammar Gheddafi si trovano in Algeria solo ''di passaggio'' e presto si recheranno in un terzo Paese. Lo ha rivelato un portavoce del Cnt, Mahmud Shammam.
Secondo Shammam, ''l'Algeria ha detto di aver dato loro un salvacondotto per recarsi in un terzo paese. Non possiamo confermare, ma ci hanno riferito di averli accolti nel loro Paese per ragioni umanitarie''.
la di 500 gheddafiShammam ha fatto sapere che il Cnt non comprende le motivazioni di chi voglia ''mettere in salvo la famiglia di Gheddafi'' e auspica un loro prossimo rientro in patria.
''Salvare e mettere al sicuro i familiari di Gheddafi e' un atto che non approviamo e non capiamo'', ha detto in una conferenza stampa. ''Possiamo assicurare ai nostri vicini che vogliamo migliorare le relazioni in futuro, ma siamo determinati ad arrestare e processare la famiglia di Gheddafi e Gheddafi stesso'', ha aggiunto assicurando che si sta parlando di ''giusti processi''.
Poco prima il ministero degli Esteri algerino aveva annunciato che i tre figli del colonnello libico, Hannibal, Muhammad ed Aisha, e la moglie, Safiya Farkash erano riusciti a scappare in Algeria.
MURALES GHEDDAFI3- LIBIA: STAMPA, IN TUTTO 31 PERSONE CLAN GHEDDAFI FUGGITE IN ALGERIA...
(Adnkronos/Aki) - Sono in tutto 31 le persone del clan Gheddafi che ieri hanno attraversato il confine libico per fuggire in Algeria. Lo riferisce il sito web del quotidiano algerino 'Echorouk', precisando che oltre alla moglie del colonnello Muammar Gheddafi, Safia, e ai figli, Hannibal, Mohammad e Aisha, sono fuggiti in Algeria in 27 tra nipoti e assistenti. Il convoglio, ha aggiunto il quotidiano, era composto da sette veicoli che hanno atteso 12 ore presso il valico di confine di Illizi prima di ricevere l'ok per entrare in Algeria.
4- SCUDI UMANI E STUPRI DURANTE ASSEDIO MISURATA...
(ANSA-AFP) - Le forze lealiste libiche hanno usato civili come scudi umani, attaccato ambulanze e violentato adolescenti, durante l'assedio di Misurata. Lo denuncia una Ong americana, Physicians for Human Rights, che ha ascoltato 54 persone lo scorso giugno nella città martire della Libia, dopo che i ribelli erano riusciti a respingere le forze di Muammar Gheddafi dopo mesi di violenti combattimenti. Quattro testimoni affermano che i lealisti hanno arrestato 107 civili per usarli come scudi umani a difesa degli equipaggiamenti militari contro i raid aerei della Nato.
In particolare, due bambini sarebbero stati messi su un carro armato. Secondo il rapporto, inoltre, i pro-Gheddafi hanno attaccato diverse ambulanze della Croce rossa, torturando almeno uno dei loro autisti, e hanno attaccato una casa di cura, sequestrando 36 anziani o invalidi di cui non si hanno più notizie. Un testimone citato dal rapporto aggiunge inoltre che le forze governative hanno trasformato la scuola in un centro di detenzione dove hanno violentato donne e ragazze, alcune di soli 14 anni.
GHEDDAFI IN TV5- IRAN INVITA CAPO CNT A TEHERAN...
(ANSA-AFP) - Il ministro degli esteri iraniano, Ali Akhbar Salehi, in un colloquio telefonico ha invitato il capo del Cnt, il governo provvisorio dei ribelli in Libia, Mustafa Abdel Jalil, a recarsi a Teheran "alla prima occasione". Lo scrive in una nota il ministero degli esteri. Nella sua telefonata, si legge nella nota, Salehi ha salutato "la vittoria della rivoluzione del popolo islamico libico e ha insistito sullo sviluppo delle relazioni diplomatiche fra la Repubblica islamica di Iran e la Libia".
Quindi "l'invito al capo del Consiglio nazionale di transizione a recarsi a Teheran alla prima occasione". Nel comunicato si afferma inoltre che l'ambasciatore iraniano, "che aveva lasciato Tripoli in seguito al movimento di contestazione del popolo libico", tornerà prossimamente nella capitale libica. Si tratta del primo contatto ufficiale fra l'Iran e la Libia dopo la caduta del regime di Muammar Gheddafi.