FRONTE DEL PORTO – È DAVVERO POSSIBILE CHE SULLA GREGORETTI NON CI SIA STATA UNA DECISIONE COLLEGIALE? SALVINI DICE DI AVERE LE PROVE CHE IL BLOCCO FU CONDIVISO IN CONSIGLIO DEI MINISTRI, E BONAFEDE IL 30 LUGLIO RINGRAZIAVA CONTE “CHE CONTINUA A PORRE LA QUESTIONE NELLE CANCELLERIE” – MA È ANCHE VERO CHE SI ERA IN PIENO MOMENTO PAPEETE E “GIUSEPPI” E IL CAPITONE NON SI PARLAVANO GIÀ PIÙ…

-

Condividi questo articolo


Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

Migranti scendono dalla nave Gregoretti Migranti scendono dalla nave Gregoretti

Il governo giallo-verde era uno. Ma oggi le voci sono due, quella gialla e quella verde. E sono due le verità contrapposte sul blocco della nave Gregoretti, impedita di sbarcare i 130 migranti che aveva a bordo. Fu una decisione presa in splendida solitudine, si fa per dire, dall' allora ministro dell' Interno? O invece fu decisione collegiale, come ribatte oggi Matteo Salvini, che ha tenuto a dire che lui ha conservato copia delle interlocuzioni scritte tra ministero dell' Interno, Presidenza del Consiglio, ministero degli Affari Esteri e organismi comunitari, e che l' ha già affidata ai suoi legali.

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

Un rebus che prima o poi andrà sciolto. E che è anche un caso politico, dato che tutti i partiti si sono già schierati, salvo i renziani. Sono 3 in Giunta che potrebbero cambiare gli equilibri. E il capogruppo Davide Faraone tiene il punto: «Leggeremo le carte e decideremo, senza isterismi e senza sventolare cappi e manette».

 

Il premier Giuseppe Conte ha parlato attraverso una nota del segretario generale di palazzo Chigi: il tema della nave Gregoretti - ha sostenuto - mai è stato discusso in consiglio dei ministri, né è stato all' ordine del giorno, neppure tra le varie ed eventuali.

 

Il cadavere di una donna sulla nave Gregoretti Il cadavere di una donna sulla nave Gregoretti

La verità, come tante volte accade in politica, forse è nel mezzo. Sarà sicuramente vero che tra ministri non se ne è parlato al consiglio. Ma se si torna a quei giorni di fine luglio, bisogna dire che non si parlavano proprio. I rapporti si erano logorati e mancava ormai pochissimo alla rottura completa. Erano giorni di liti a distanza sulla Tav, le Grandi Opere, il taglio alle tasse.

 

matteo salvini al papeete di milano marittima 9 matteo salvini al papeete di milano marittima 9

Erano i giorni del Russiagate e del famoso Savoini. Il 24 luglio, Conte va al Senato a riferire sui fondi russi, lamenta che Salvini non gli ha nemmeno risposto alle mail; il leghista lo ricambia accusandolo di cercare voti per una maggioranza alternativa.

luigi di maio matteo salvini giuseppe conte luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

 

Certo, il 26 luglio, con la nave Gregoretti in vista della costa italiana, fu Salvini a tuonare e forse a farsi male da solo nel dire: «Non darò nessun permesso allo sbarco finché dall' Europa non arriverà l' impegno concreto ad accogliere tutti gli immigrati a bordo della nave. Io non mollo».

tria di maio salvini conte tria di maio salvini conte

Io, io, io. In quel momento gli faceva gioco il ruolo di super-Salvini. E gli altri tacevano. Ma non fu sicuro il solo Salvini a ordinare alla nave della Guardia costiera di attraccare nel porto militare di Augusta.

 

NAVE GREGORETTI NAVE GREGORETTI

E a riguardare quei giorni, non si può non notare che l' ex ministro Danilo Toninelli il 28 luglio disse che la nave approdava al molo militare «come è normale che sia per una nave militare. Ora la Ue risponda». La Lega tira fuori anche un gustoso retroscena: il ministro Bonafede dichiarava il 30 luglio, nel corso della trasmissione «In Onda», che «c' è un dialogo tra i ministeri delle Infrastrutture, dell' Interno e della Difesa». E concluse: «Ringrazio il presidente Conte che continua a porre la questione nelle cancellerie d' Europa».

NAVE GREGORETTI GUARDIA COSTIERA NAVE GREGORETTI GUARDIA COSTIERA

 

matteo salvini mojito al papeete matteo salvini mojito al papeete

Salvini insomma dice che la decisione «fu condivisa». In effetti, quando il 31 luglio Salvini finalmente sbloccò la situazione, e concesse l' autorizzazione allo sbarco degli ultimi 116 disgraziati a bordo, fu perché arrivò la garanzia che sarebbero stati redistribuiti in alcuni Paesi europei. Garanzie che certo non erano passate per il Viminale.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 1 conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 1

All' interno del governo, però, è verissimo che non si parlavano più perché la politica italiana era ipnotizzata da tutt' altro. Il 31 luglio, oltre lo sbarco, ci fu una memorabile lite sulla riforma della giustizia. Quel pomeriggio stesso, Salvini arrivava al Papeete di Milano Marittima e il figliolo veniva immortalato a bordo di una moto d' acqua della polizia. Il giorno dopo, 1 agosto, si sarebbe tenuta la famosa conferenza stampa sulla sabbia dello stabilimento e Salvini avrebbe tuonato: «Non sto al governo per fare le cose a metà». L' 8 agosto, il governo era morto e defunto.

milano marittima, il figlio di salvini sale nella moto d'acqua della polizia 11 milano marittima, il figlio di salvini sale nella moto d'acqua della polizia 11

«Mi pare scontato che il governo fosse informato, è dimostrato dal fatto che tacque». Lapidaria, ma efficace Giorgia Meloni.

SALVINI PAPEETE SALVINI PAPEETE matteo salvini con la moto d'acqua della polizia in spiaggia a milano marittima matteo salvini con la moto d'acqua della polizia in spiaggia a milano marittima matteo salvini deejay al papeete di milano marittima 2 matteo salvini deejay al papeete di milano marittima 2 matteo salvini deejay al papeete di milano marittima 3 matteo salvini deejay al papeete di milano marittima 3 matteo salvini deejay al papeete di milano marittima 1 matteo salvini deejay al papeete di milano marittima 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ GIORGIA MELONI HA RINCULATO IMPROVVISAMENTE SULLE DIMISSIONI DI GIOVANNI TOTI? C'ENTRANO I TEMPI DELLA GIUSTIZIA: TRA INTERROGATORIO E TRIBUNALE DEL RIESAME SI POTREBBE SCAVALLARE IL 9 GIUGNO, GIORNO DELLE EUROPEE. E A QUEL PUNTO, MEGLIO TENERE TOTI IN GHIACCIAIA - NEL GOVERNO DUCIONI QUALCUNO AVRA' PENSATO: MEGLIO NON ABBANDONARE AL SUO DESTINO UN POTENTE COLLEGA NEI GUAI, NON SIA MAI CHE TOTI APRA COMPLETAMENTE LE VALVOLE E RACCONTI TUTTO CIÒ CHE SA… - VIDEO

DAGOREPORT - PERCHÉ DISCOVERY HA SBATTUTO LA PORTA IN FACCIA A MARIA CARMELA D’URSO, DETTA BARBARA? ALCUNI SOSTENGONO CI SIANO DI MEZZO LE DIFFICOLTA' A TRATTARE CON IL SUO AGENTE LUCIO PRESTA, ALTRI INVECE ADDEBITANO IL MANCATO CONTRATTO ALLA "FATWA" SCAGLIATA SULLA CONDUTTRICE DA PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE L'HA SILURATA DA MEDIASET E OSTRACIZZATA DALLA RAI: COSA HA FATTO "BARBARIE" PER MERITARE L'"EDITTO BULGARO"? - AMADEUS SOGNA UN PROGRAMMA CON FIORELLO, MA LO SHOWMAN SICILIANO E' UN CACADUBBI: GLI AMERICANI GLI HANNO DATO TEMPO FINO ALLA FINE DI MAGGIO PER DECIDERSI...

DAGOREPORT – PUTIN STA VINCENDO ED E' CIO' CHE BIDEN E BLINKEN VOLEVANO: LA CASA BIANCA HA APPROFITTATO DELLO STALLO AL CONGRESSO SULLE ARMI PER LASCIAR AVANZARE I RUSSI, TENENDO GLI UCRAINI CON I PISTOLINI SCARICHI, PER FORZARE ZELENSKY AD ACCETTARE UNA TRATTATIVA DI PACE PRIMA DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI DI NOVEMBRE - “MAD VLAD” È STATO LASCIATO LIBERO DI CONQUISTARE KHARKIV E ALTRI TERRITORI, CHE POI OFFRIRÀ SUL TAVOLO DI PACE. IL CREMLINO VUOLE ANCHE IL PORTO DI MARIUPOL, OLTRE A CRIMEA E A METÀ DONBASS - BLINKEN CHE SUONA LA CHITARRA COME I VIOLINISTI DEL TITANIC - VIDEO

DAGOREPORT – ASPETTANDO IL CROLLO DEL GOVERNO DUCIONI, CON L’IMPLOSIONE DI SALVINI, GOFFREDO BETTINI METTE IN CAMPO TUTTE LE FORZE PER RISPEDIRE ELLY SCHLEIN IN SVIZZERA: A CHE SERVE AUTOCOMPIACERSI DELLA PROPRIA SUPERIORITÀ DA “HAPPY FEW”, PER POI RITROVARSI GOVERNATI DA SCAPPATI DALL’ESAME DI TERZA MEDIA? - IL RITORNO DI FRANCESCO RUTELLI HA RINGALLUZZITO LA PLATEA. CHE L’EX SINDACO DI ROMA POSSA SCENDERE NUOVAMENTE IN CAMPO, AL MOMENTO NON È SOLO UNA SUGGESTIONE: “RIVERGINATO” DOPO 12 ANNI DI ASSENZA DALLA SCENA POLITICA, CON UN PD PRIVO DI PERSONALITÀ CARISMATICHE DOTATE DI LEADERSHIP, RUTELLI È LA SOLUZIONE (SEMPRE NEL CASO CHE SINISTR-ELLY VENISSE SFIDUCIATA DOPO LE EUROPEE)

FLASH! – COLPI DI “SOLE”: USCITO IMPROVVISAMENTE QUALCHE MESE FA DAL RUOLO DI CEO DI TELEPASS, GABRIELE BENEDETTO PUNTEREBBE A PRENDERE IL POSTO DI CARTIA D’ASERO COME CEO DEL ‘’SOLE 24 ORE’’ - DENTRO AL PALAZZONE ROMANO DEGLI INDUSTRIALI, IL PROFILO DI BENEDETTO GENERA PIÙ DI UNA PERPLESSITÀ: È UN CONSULENTE FINANZIARIO CHE NON SI È MAI OCCUPATO DI EDITORIA - IL NUOVO PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMANUELE ORSINI VORRÀ INIZIARE IL SUO MANDATO CON UNA NOMINA DIFFICILMENTE COMPRENSIBILE?