IL GOVERNO DUCIONI VUOLE AGGIRARE LA PAR CONDICIO E PAPPARSI TUTTI GLI SPAZI TV – COME PUO’ GIORGIA MELONI, CHE GUIDA FRATELLI D'ITALIA ED È PRONTA A CANDIDARSI ALLE EUROPEE COME CAPOLISTA, MAGNIFICARE IN UN SALOTTO RAI “GLI STRAORDINARI SUCCESSI” DEL GOVERNO SENZA VIOLARE LE NORME CHE DANNO PARI TRIBUNA A TUTTE LE FORZE POLITICHE? SEMPLICE: FACENDO PASSARE LA PROPAGANDA IN VISTA DELLE EUROPEE COME “PUNTUALE INFORMAZIONE SULLE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI E GOVERNATIVE” – A METTERE MANO ALLE REGOLE, IL FEDELISSIMO DI FAZZOLARI, FRANCESCO FILINI…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

giorgia meloni bruno vespa cinque minuti giorgia meloni bruno vespa cinque minuti

L'ultima invenzione della destra sono le regole tv ad governum. […] come aggirare il regolamento che impone l'imparzialità nell'informazione televisiva durante la campagna elettorale. Un impaccio fastidioso per tanti partiti, ma a quanto pare soprattutto per Giorgia Meloni e i leader del centrodestra che siedono con lei al governo, e che come lei hanno questa doppia veste: una più politica, e l'altra più istituzionale.

 

Come può Meloni, che guida Fratelli d'Italia ed è pronta a candidarsi alle Europee come capolista, magnificare in un salotto Rai «gli straordinari successi» - parole sue – del governo su immigrazione, Europa, economia, lavoro senza violare le norme che danno pari tribuna a tutte le forze politiche?

giorgia meloni a cinque minuti giorgia meloni a cinque minuti

 

Come può Salvini parlare del Ponte sullo Stretto, del condono edilizio, delle autostrade che miglioreranno la viabilità della patria senza essere accusato di uso di ministero a fini elettorali? Semplice: far passare la propaganda in vista del voto europeo dell'8-9 giugno come «puntuale informazione sulle attività istituzionali e governative».

 

giorgia meloni a porta a porta giorgia meloni a porta a porta

Oppure come «materia inerente all'esclusivo esercizio delle funzioni istituzionali svolte». Si tratta di trovate contenute in due diversi emendamenti proposti dal centrodestra, e che portano la firma indiretta di Palazzo Chigi. A ingegnarsi su questo pacchetto condiviso di modifiche al testo della delibera dell'AgCom, che la commissione di Vigilanza Rai dovrà licenziare tra qualche giorno, sono stati Francesco Filini (FdI) Giorgio Maria Bergesio (Lega), e Maurizio Lupi (Noi con l'Italia). Filini è il deputato di maggiore fiducia del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovambattista Fazzolari, colui a cui Meloni ha affidato la strategia comunicativa del partito e di Palazzo Chigi.

 

giorgia meloni a porta a porta giorgia meloni a porta a porta

Nel primo emendamento (4.7) si prevede una deroga alla par condicio «per i rappresentanti delle istituzioni» che «partecipano ai programmi di informazione» se «intervengono» su temi di governo. Nel secondo emendamento (4.13) si fa un salto ulteriore e si punta addirittura a vincolare la libera espressione dei giudizi politici.

 

I programmi di approfondimento, «qualora in essi assuma carattere rilevante l'esposizione di opinioni e valutazioni politico-elettorali» saranno tenuti «a garantire la più ampia possibilità di espressione» facendo «salvo la necessità di garantire ai cittadini una puntuale informazione sulle attività istituzionali e governative».

giorgia meloni a porta a porta giorgia meloni a porta a porta

 

Una proposta che sembra cucita addosso a quei conduttori che avranno uno strumento in più per zittire i membri dell'opposizione e i giornalisti non in totale sintonia con il governo di Giorgia Meloni. In questo modo la Rai metterebbe a riparo da critiche le attività istituzionali e governative, e darebbe un vantaggio a vicepremier, ministri e sottosegretari, offrendo uno spazio che non sarà invece in pari misura garantito agli avversari. […]

 

Un altro emendamento della destra concede formalmente a Rainews – in mano a Paolo Petrecca, direttore fidatissimo di Meloni – di trasmettere integralmente gli interventi della premier, persino nel famoso format "Gli appunti di Giorgia", silenziando le proteste della redazione e del sindacato interno che si sono scagliati più volte contro questa svolta chavista della direzione, in violazione della più comune deontologia giornalistica.

giorgia meloni bruno vespa porta a porta giorgia meloni bruno vespa porta a porta

 

Per Meloni, che da mesi si tiene ben lontana da una conferenza stampa tradizionale, è l'assicurazione di un altro pezzetto di monopolio politico su Viale Mazzini. Una concentrazione che si sta attirando un'attenzione internazionale. "Meloni vuole tutto il potere mediatico" titolava ieri El Paìs, il più autorevole quotidiano in lingua spagnola nel mondo. […]

Fazzolari Fazzolari

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHE' L'"INCIDENTE" HA FATTO FELICI IRAN E ISRAELE - RAISI MIRAVA ALLA SUCCESSIONE DELL’85ENNE KHAMENEI. MA, PER IL RUOLO DI GUIDA SUPREMA, L’AYATOLLAH HA SCELTO IL FIGLIO MOJTABA, 'EMINENZA GRIGIA' DEI PASDARAN CHE HANNO IN MANO IL POTERE POLITICO ED ECONOMICO DELL'IRAN – NON SOLO: RAISI AVEVA INIZIATO A INCIUCIARE CON GLI STATI UNITI PER LA STABILIZZAZIONE DEL GOLFO. L’”AMERIKANO” RAISI HA IMBUFALITO NON SOLO I PASDARAN, MA ANCHE NETANYAHU, IL QUALE VIVE IN ATTESA DEL RITORNO DI TRUMP ALLA CASA BIANCA E HA BISOGNO COME IL PANE DI UN NEMICO PER OCCUPARE ANCORA LA POLTRONA DI PREMIER... 

MA DOVE STA ZHANG ZHANG? - IL 32ENNE IMPRENDITORE CINESE, DAL 2018 AZIONISTA DI MAGGIORANZA DELL’INTER, NON SI VEDE IN GIRO DA UN ANNO. NON ERA A MILANO NEMMENO PER LA FESTA SCUDETTO. LA VERITÀ È CHE ZHANG NON PUÒ LASCIARE LA CINA DA OLTRE UN ANNO PER LA CONDANNA DEL TRIBUNALE DI HONG KONG A RISARCIRE CHINA CONSTRUCTION BANK E ALTRI CREDITORI DI 320 MILIONI - A QUESTO PUNTO, NON CI VUOLE IL MAGO OTELMA PER SCOPRIRE IL MOTIVO PER CUI IL MEGA-FONDO AMERICANO PIMCO SI SIA RITIRATO DAL FINANZIAMENTO DI 430 MILIONI DI EURO A UN TIPINO INSEGUITO DAI TRIBUNALI, A CUI PECHINO NON RILASCIA IL VISTO PER ESPATRIARE, COME MISTER ZHANG…

DAGOREPORT - LORO SI' CHE LO SANNO BENE: SECONDO IL "CANALE 12" DELLA TV ISRAELIANA RAISI È MORTO - DIFFICILE PRENDERE SUL SERIO TEHERAN CHE AFFERMA CHE L'ELICOTTERO CON A BORDO IL PRESIDENTE IRANIANO HA AVUTO UN "INCIDENTE" IN AZERBAIGIAN A CAUSA DEL ''MALTEMPO'' (UN CONVOGLIO DI TRE ELICOTTERI E SOLO QUELLO CON RAISI E' ANDATO GIU'?) - I MEDIA IRANIANI, PER ORA, PARLANO DI "VITA IN PERICOLO" - L'IRAN NON E' DECAPITATO FINCHE' CI SARA' SARA' L’AYATOLLAH KHAMENEI CHE SCEGLIERA' IL SUCCESSORE DEL FEDELISSIMO RAISI. E PER ORA SI LIMITA A DIRE: "SPERIAMO CHE TORNI, MA NON CI SARANNO INTERRUZIONI" - COME E' ACCADUTO CON L'ATTENTATO ALLA SEDE DIPLOMATICA IRANIANA IN SIRIA, DIETRO L"INCIDENTE" C'E' NETANYAHU? (FINCHE' C'E' GUERRA, C'E' SPERANZA DI RESTARE AL POTERE) - PROPRIO IERI IL MINISTRO DEL GABINETTO DI GUERRA BENNY GANTZ, VICINISSIMO A BIDEN,  DOPO UN INCONTRO IN ISRAELE CON IL CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA USA JAKE SULLIVAN, AVEVA AVVISATO IL PREMIER NETANYAHU: "PIANO SU GAZA ENTRO L'8 GIUGNO O LASCIAMO IL GOVERNO"