Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi e Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse
«Certo, se la maestra è fuori dalla classe... I bambini, si sa, sono vivaci». Un parlamentare di Fratelli d’Italia commenta così la settimana appena trascorsa. Giorgia Meloni era in Brasile ed Argentina e le schermaglie dentro la maggioranza sono state quotidiane.
[…] ci sono state elezioni regionali con due sconfitte, continui sgomitamenti, in particolare tra Salvini e Tajani, prese di posizioni contrastanti sulla manovra, discussioni sotterranee sulle nomine a partire alla sostituzione di Fitto come ministro, bocciatura della legge sull’Autonomia da parte della Consulta, voto in Europa e, botta finale, spaccatura sul caso Netanyahu.
elisabetta belloni foto di bacco (4)
Da Palazzo Chigi tendono a sminuire. Tutto è tranquillo, bisogna solo raccordarsi sulle prossime mosse e quelle che interessano il governo sono in primo luogo la Finanziaria, visto che a breve si comincerà a votare e non si può rischiare di andare in ordine sparso.
[…] È chiaro che il piatto forte del summit sarà questo. Ma di fatto, nessuno conferma ufficialmente nemmeno la data: «I vertici si tengono ogni settimana o dieci giorni, non c’è nulla di speciale». Probabilmente però, aggiungono, potrebbe essere anche lunedì. Il problema è che il vicepremier Tajani da domani sarà impegnato a Fiuggi in un vertice interministeriale e poi nel G7 domani e martedì, e mercoledì ci sono altri impegni internazionali, quindi la data più probabile resta stasera […]
opposizioni alla camera con il tricolore contro l autonomia
Ma appunto i temi sul tappeto sono tanti. Dalla stessa Finanziaria: come utilizzare l’extragettito in arrivo dal concordato fiscale? L’idea è quella di diminuire l’Irpef dove possibile, ma a tutti o solo ad alcune fasce o categorie? Al di là dei singoli provvedimenti, però, la questione riguarda il clima generale. Di Regionali del 2025 si parlerà più avanti, questo sì, anche se la Lega ha tutt’altro che rinunciato a una propria candidatura in Veneto.
E ancora: una linea comune su politica estera e sostituzione del ministro Raffaele Fitto, destinato alla vicepresidenza della Commissione, andrà presa. Secondo molti infatti sarà impossibile per la premier tenere l’interim della delega al Pnrr. Anche se in FdI molti sono trancianti: «Fitto è un ministro di Fratelli d’Italia. La sua sostituzione riguarda Fratelli d’Italia».
VORTICE DI MAGGIORANZA - IL GIORNALONE - LA STAMPA
Il fatto è che con questo clima la discussione rischia di complicarsi, e non soltanto per la rivendicazione di ruoli o caselle concrete, ma anche di semplice posizionamento politico.
Un esempio è la discussione sottotraccia riguardo al nome di Elisabetta Belloni. La direttrice del Dis, il Dipartimento che vigila sui Servizi, secondo Giorgia Meloni potrebbe certamente sostituire Raffaele Fitto.
Ma Antonio Tajani probabilmente non è entusiasta di vedere Belloni, una vita intera alla Farnesina, assumere un ruolo anche nei rapporti con l’Unione. Ma se non piace a Tajani, allora probabilmente piace a Salvini.
I rapporti tra i due leader sembrano al minimo storico.
MATTEO SALVINI - ANTONIO TAJANI
Anche per le frequenti incursioni di Salvini sui temi della politica estera. Tajani a brutto muso ha fatto intendere a Salvini che con la premier di temi così delicati parla lui, e che fuori linea è semmai proprio il segretario leghista. È in cerca — dicono da Forza Italia — di visibilità, che però in momenti così delicati e su questi terreni è inopportuna. Come la stessa premier avrebbe spiegato al leader della Lega.
antonio tajani matteo salvini giorgia meloni