“MAI CON BERTOLASO” - STORACE NON CI STA A SCIROPPARSI L’EX CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE COME SINDACO DI ROMA: “IO MI CANDIDO E NON VOGLIO FARE CAMPAGNA ELETTORALE PER BERTOLASO CON IL CODICE PENALE IN MANO” - CONTRARI ANCHE NCD, FITTIANI E GIANNI LETTA PREFERISCONO "ARFIO"

Fini scommette sulla performance di Storace: “Se si candida raccoglierà consensi importanti” - Anche l’ex sindaco Gianni Alemanno, ridotto in un angolo da Mafia Capitale, scarta “l’asso Bertolaso” - Ncd, fittiani e forse anche Gianni Letta a Bertolaso preferiscono Marchini… -

Condividi questo articolo


Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

STORACE BERLUSCONI STORACE BERLUSCONI

C’era una volta la destra romana: unita, vincente, post fascista ma senza esagerare: «E mo’ siamo a Bertolaso – si dispera Francesco Storace – uno che c’ha 65 anni e organizzava con Rutelli il Giubileo. Alla faccia del rinnovamento...». La questione, in fondo, si riduce a una sola domanda: basterà un alto funzionario di Stato incoronato da Silvio Berlusconi – e sostenuto da Giorgia Meloni e Matteo Salvini - a convincere le sfumature di nero che in passato rastrellavano consensi nella Capitale?

 

francesco storace francesco storace

«Difficile – riflette Gianfranco Fini –. Bertolaso, al pari di Marchini, è un nome della società civile. Difficilmente intercetterà quell’elettorato identitario romano che c’è, e che da un po’ di tempo si rifugia nell’astensione. Diciamo la verità: è l’ammissione del fallimento della politica nel campo del centrodestra, incapace di selezionare una classe dirigente».

 

Quando a Roma dici destra, racconti una storia fatta di percentuali da urlo. Non è solo il 10% raccolto stabilmente dal Movimento sociale durante la Prima Repubblica, o quota 30% toccata a volte da Alleanza nazionale dopo il 1994. All’ombra del Colosseo partì soprattutto la rincorsa di Fini alle poltrone che contano. Com’è finita? L’unico partito ancora in piedi è Fratelli d’Italia, e in città gode anche di un certo seguito.

SILVIO BERLUSCONI E GUIDO BERTOLASO FOTO LAPRESSE SILVIO BERLUSCONI E GUIDO BERTOLASO FOTO LAPRESSE

 

Ma in vista delle Comunali sono comunque tre i big in campo, a spartirsi una torta che sotto i colpi dei grillini si è pure ristretta. Un mezzo disastro. «Io mi candido – promette Storace perché dopo Mafia capitale non vorrei fare una campagna elettorale per Bertolaso con il codice penale in mano».

 

Alfio Marchini la pensa allo stesso modo, soprattutto dopo che Berlusconi gli ha preferito il boss della Protezione civile incappato nelle indagini per il G8 della Maddalena e per il terremoto dell’Aquila. Pure l’anima più estrema, CasaPound, saluta la Lega di Salvini e balla da sola: «Bertolaso è un’occasione persa, non lo sosteniamo. Presenteremo un nostro candidato – anticipa il numero uno del movimento, Gianluca Iannone – siamo molto perplessi per un centrodestra dove tutto cambia per restare uguale».

wan28 gianf fini fran storace wan28 gianf fini fran storace

 

Attorno a questo puzzle sgangherato scorrono fiumi di risentimenti, ma si appianano anche conflitti antichi come la prima Repubblica. A sorpresa, per dire, Fini scommette sulla performance di Storace: «Vedrà, se si candida raccoglierà consensi importanti. Ha un profilo diverso da Bertolaso e Marchini, che potrebbero invece rappresentare indistintamente destra e sinistra, perché sono al servizio delle istituzioni a prescindere da chi governi ».

 

Anche l’ex sindaco Gianni Alemanno, ridotto in un angolo da Mafia Capitale, scarta “l’asso Bertolaso”: «Perché non facciamo le primarie, come chiede Storace? Bertolaso non va, è un tecnico e non rappresenta la destra romana. Avrei voluto la Meloni, adesso penso che Storace possa essere una valida alternativa. Perché non la prendiamo in considerazione?».

 

gianfranco fini gianni alemanno gianfranco fini gianni alemanno

Perché le primarie non si faranno, Berlusconi e Salvini non gradiscono. Fratelli d’Italia, invece, avrebbe gradito: «Ma facciamo parte di una coalizione – ricorda Fabio Rampelli – ed eravamo gli unici a chiederle. E poi, che cosa c’è che non va con Bertolaso? Ha fatto parte del governo di centrodestra, ha una collocazione politica vicina a FI. A differenza di Marchini, che è un comunista mascherato che viene da una famiglia di comunisti».

 

alfio marchini e eleonora tabacchiera (5) alfio marchini e eleonora tabacchiera (5)

Si combatteranno in casa, insomma. E se è vero che occorre il 24-25% per strappare il ballottaggio, l’impresa dell’ex capo della Protezione civile si complica. Ncd, fittiani e forse anche Gianni Letta gli preferiscono Marchini. Un pezzo di FI – da Antonio Tajani a Maurizio Gasparri – resta tiepido, mentre alcuni moderati di destra che avevano in mente di organizzare una lista civica di peso si sono sfilati. Resta il sostegno dell’ex Cavaliere. «In fondo – riflette amaro Fini – siamo al solito ritornello. Il solito Berlusconi e l’esaltazione dell’”uomo del fare” fuori dai partiti…». Funzionerà?

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2027 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO... 

SEGNATEVI IN AGENDA QUESTA DATA: 11 OTTOBRE 2024. SARÀ UN GIORNO CRUCIALE PER IL GOVERNO MELONI PERCHÉ LA PROCURA DI MILANO DECIDERA’ SUL RINVIO AL GIUDIZIO DEL MINISTRO DEL TURISMO DANIELA SANTANCHÉ PER LA PRESUNTA TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELL’INPS SULLA GESTIONE DELLA CASSA INTEGRAZIONE NEL PERIODO COVID PER 126MILA EURO - LA PROCURA MILANESE HA ACCUSATO LA SENATRICE DI FDI ANCHE DI FALSO IN BILANCIO, ASSIEME AD ALTRE 16 PERSONE E TRE SOCIETÀ, NELLA SECONDA TRANCHE DEL “PACCHETTO VISIBILIA” – AL PALAZZO GIUSTIZIA DI MILANO, IL RINVIO A GIUDIZIO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO, MOLTI LO DANNO PER SCONTATO - LA PITONESSA HA SEMPRE DETTO CHE AVREBBE RASSEGNATO LE DIMISSIONI. DA PARTE SUA, LA DUCETTA SPERA CHE LE DIMISSIONI DELLA “SANTA” NON SI SOVRAPPONGANO A QUELLE DEL MINISTRO FITTO DESTINATO A BRUXELLES: SOSTITUENDO UN MINISTRO PER VOLTA, EVITA UN RIMPASTO DI GOVERNO CHE POTREBBE AVERE CONSEGUENZE LETALI PER L’ARMATA "BRANCAMELONI" DI PALAZZO CHIGI…

IL MINISTERO DELLA CULTURA BY SANGIULIANO ERA UN COVO DI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO! – NON C'ERA SOLO LA “NON CONSIGLIERA” MARIA ROSARIA BOCCIA: TUTTE LE SCELTE FATTE DA “GENNY DELON” PORTANO A PERSONE SENZA ESPERIENZE ADATTE (COME MINISTRO AL DEBUTTO, GENNY AVREBBE DOVUTO CIRCONDARSI DI GENTE ESPERTA) – TRA QUESTE C’E’ L’AFFASCINANTE NARDA FRISONI, UNA SIGNORA DI BELLARIA, CHE NEL FEBBRAIO 2023 VIENE NOMINATA A CAPO DELLA SEGRETERIA. E TUTTI SI DOMANDANO: COME È POSSIBILE CHE UNA ADDETTA A RISPONDERE AL TELEFONO E A PRENDERE APPUNTAMENTI, RIESCA A CONQUISTARE UN RUOLO COSÌ APICALE NELL’ORGANIGRAMMA DI SANGIULIANO? LA LEGGENDA VUOLE CHE IL SUO NOME SIA STATO CALDEGGIATO DAL MINISTRO GIORGETTI, PERSONA CHE LEI CONOSCE, E BENE…