Elisa Calessi per ''Libero Quotidiano''
Può piacere o no, ma Emma Bonino ha una grande esperienza di politica internazionale. Ministro degli Esteri nel governo di Enrico Letta, nel secondo governo Prodi era stata ministro del Commercio internazionale e delle politiche europee. Come dirigente radicale, poi, ha combattuto per anni all' Onu contro le mutilazioni genitali femminili.
E conosce bene gli organismi sovranazionali, essendo stata Commissario europeo per gli Aiuti umanitari. Non può essere accusata di ostilità nei confronti del Pd, che l' ha candidata nelle sue liste in Parlamento, dopo averla sostenuta nei diversi ruoli di ministro nei governi di centrosinistra e come candidato alla presidenza del Lazio. Ecco perché quando Bonino ha accusato Matteo Renzi di essere corresponsabile dell' impennata degli sbarchi e della pressione dei richiedenti asilo sull' Italia, è scoppiato il caso.
«Abbiamo chiesto noi di occuparci dei migranti», aveva detto. Il leader Pd nega. Ancora ieri, quando, su Facebook, tale Patrizia Moscatelli, gli ha chiesto sul suo profilo se fosse «vera la storia che ha detto la Bonino sugli immigrati?», l' ex premier ha risposto secco: «Ovviamente no». L' ex ministro degli Esteri, però, abituata a ben altre battaglie, non si è tirata indietro.
«Non capisco le polemiche, manco avessi rivelato un segreto di Stato... Forse i parlamentari, o Matteo Renzi o qualcuno deve essersi distratto», ha detto a margine di una iniziativa dei Radicali a Roma. «Il Comitato Schengen ha discusso del protocollo Triton, come dice anche la presidente Laura Ravetto», ha aggiunto. «È stato fatto quell' accordo che prevede che è l' Italia che coordina tutta l' operazione e che tutti devono sbarcare in Italia». Ha spiegato di avere trovato strana, già allora, quell' intesa.
Perché «vuol dire una violazione di regole: una barca spagnola che batte bandiera spagnola, come noto dalla convenzione del mare, è territorio spagnolo, quindi quelli che vengono salvati su una nave spagnola» dovrebbero avere come «primo paese di ingresso la Spagna». Perciò, «sono pregati in teoria di portarli in Spagna». E invece no: «L' accordo scrive che devono essere tutti portati in Italia».
Anche la forzista Laura Ravetto ha smontato la versione di Renzi. «La sottoscritta sin dal 2014 ha criticato apertamente la scelta del governo di derogare al principio della "nave di bandiera" nell' ambito dell' operazione Triton/Sophia», ha ricordato.
Da quel dì, il governo avrebbe potuto scegliere una strada diversa. L' attuale segretario del Pd è stato premier dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016. «Renzi non può certo far finta di essere estraneo a tutto questo in quanto era premier durante Triton/Sophia e oggi è segretario del Pd».
Il capogruppo di Fi, Renato Brunetta, ha accusato l' ex premier di avere «svenduto nel biennio 2014-2015 l' Italia all' Ue con il solo scopo di avere mani libere nel fare deficit per comprarsi il consenso».
Brunetta chiederà al ministro dell' Interno, Marco Minniti, di rendere «noti i contenuti degli accordi». Anche Silvio Berlusconi è intervenuto: «Fino al 2011 avevamo azzerato gli sbarchi, da quando abbiamo lasciato il governo è un disastro. La migrazione va fermata, dobbiamo imporre all' Ue di bloccare con accordi gli scafisti alla partenza», ha detto.