Da Milano Franz Brambilla Perego per Dagospia
FORMIGONI BALLOTTAGGIOL'Ufficio Stampa della Regione Lombardia venerdi ci ha fatto l'onore di rispondere al nostro pezzullo di giovedi sul progetto torinese di informatica per i cittadini, nel quale affermavamo che l'iniziativa piemontese era ben più avanzata di quelle milanesi e lombarde. Il portavoce formigoniano ricordava le meraviglie della Carta regionale dei servizi (CRS) e terminava, con ammirabile modestia e grande senso dell'understatement: "Non è piacevole fare sempre i primi della classe, ma purtroppo, anche questa volta, è un ruolo che non possiamno fare a meno di avere!".
Ricordando il detto toscano "chi si loda s'imbroda", non possiamo fare a meno di ribadire quanto già scritto, approfondendo e documentando ulteriormente.
Il servizio piemontese Reti Amiche non è un'idea ma una realtà concreta promossa dal ministro Brunetta e già attivata in Fiat. La firma degli atti avvenuta lunedì 3 ottobre è stata concomitante all'avvio effettivo del servizio. L'accesso a tutti i servizi pubblici digitali realizzati da CSI Piemonte per il comune di Torino e la Regione Piemonte da parte dei dipendenti Fiat è già operativo. Prima si sono quindi resi disponibili i servizi e poi è stato dato l'annuncio.
fassino b a e bb f bedLa CRS della Lombardia è un servizio limitato alla Sanitá disponibile peraltro in tutte le regioni e non solo in Lombardia. La peculiarità lombarda è di avere speso oltre 1 miliardo di euro in oltre 10 anni costringendo tutti i cittadini interessati ad acquistare un lettore per le carte elettroniche per poi usufruire di pochissimi servizi a causa del mancato collegamento al sistema degli ospedali e dei medici di base. All'atto dell'annuncio del servizio poi, e per diversi anni, addirittura la carta non era neanche riconosciuta dalle strutture sanitarie.
ROBERTO NAPOLETANOÈ proprio vero che si tratta di una specie di bancomat, solo che funziona al contrario, toglie soldi ai cittadini a causa delle spese elevatissime sostenute dalla Regione e non eroga nessun servizio utile. La regione Lombardia quindi è la prima della classe nella graduatoria dei costi sostenuti per un servizio di scarsa utilità.
RENATO BRUNETTA FUMATOREA completamento dell'informazione riportiamo il giudizio di due autorevoli giornalisti del Sole24 Ore, Mariano Maugeri e Giuseppe Oddo, che così il 5 ottobre (inchiesta in parte pubblicata anche da noi) descrivevano le meraviglie dell'informatica pubblica formigoniana: "...E le inefficienze convivono con gli sprechi. Come definire altrimenti i costi esorbitanti circa 1,5 miliardi in dieci anni per la progettazione e la gestione della carta dei servizi sanitari?
Nei piani roboanti di Lombardia informatica, la carta della salute distribuita ai cittadini avrebbe dovuto accelerare il processo di informatizzazione sanitaria sul modello nordeuropeo. Il tesserino multifunzionale, proclamavano in Regione, sarebbe stato utile anche per operazioni bancarie. Ma a molti anni dal suo debutto è diventato il documento di riconoscimento preferito dai lombardi per acquistare le sigarette ai distributori automatici. Alla faccia della salute."
MARCEGAGLIAA questo articolo il Celeste, al secolo Formigoni dottor Roberto, destinato a passare alla posterità soprattutto per le sue spassose camicie, ha replicato che si tratta di "spazzatura" e chiedendosi chi fosse il "mandante". Trattandosi del Sole 24 Ore, certo quel losco figuro di Roberto Napoletano sobillato da quella sovversiva brigatista di Emma Marcegaglia. Il cui cupo e minaccioso giustizialismo ha contagiato anche le anime innocenti di Dagospia.