NON TI SOPPORTO PIÙ! DUE ITALIANI SU TRE DANNO UN GIUDIZIO NEGATIVO SULL’OPERATO DEL GOVERNO E IL GRADIMENTO DI RENZI SCENDE AL 35% - STA SULLE BALLE ANCHE “MADONNINA” BOSCHI: SOLO IL 21% DI CONSENSI PER LEI - IL PIU’ AMATO TRA I MINISTRI E’ PADOAN (25%), CHE POTREBBE PRENDERE IL POSTO DI MATTEUCCIO IN CASO DI CRISI DI GOVERNO

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Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

RENZI PADOAN RENZI PADOAN

Negli ultimi anni il sentiment degli italiani riguardo la situazione economica personale e del Paese ha rappresentato il parametro che più di altri ha influenzato opinioni, atteggiamenti e comportamenti dei cittadini. L'indice Istat di fiducia dei consumatori a luglio fa segnare una lieve ripresa, dopo tre mesi consecutivi di flessione, attestandosi a 111,3 (+1,1 punti da giugno). In realtà l' indicatore di clima economico (riferito alle prospettive del Paese) fa segnare un ulteriore calo, da 131,7 a 130,1, mentre il clima personale sale di due punti (da 103 a 105). Valori più elevati rispetto agli ultimi anni (la base 100 è rappresentata dal 2010) ma in calo rispetto a inizio 2016: il primo a gennaio era a 152,2, il secondo a 107,6.

 

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Il sondaggio odierno evidenzia il permanere della forte preoccupazione. Un italiano su due (48%) non esprime aspettative di cambiamento nel prossimo futuro riguardo la situazione personale, uno su quattro (26%) si attende un peggioramento e uno su cinque (20%) un miglioramento. Escludendo chi non si aspetta cambiamenti (la maggioranza tra tutti gli elettorati), gli ottimisti superano i pessimisti solo tra gli elettori del Pd (24% a 15%) mentre i pessimisti prevalgono tra tutti gli altri, in particolare Lega (33% a 22%), 5 Stelle (28% a 18%) e astensionisti (30% a 18%).

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D'altra parte, otto anni dopo il conclamarsi della crisi economica più importante del Dopoguerra, il 37% degli italiani pensa che il peggio debba ancora arrivare, il 32% ritiene che siamo all' apice, il 20% è convinto che il peggio sia alle spalle. I più pessimisti si rivelano gli elettori di Lega e 5 Stelle e gli astensionisti, seguiti quelli di Forza Italia. Più positivi tra Pd e Area popolare.

 

Tutto ciò si riverbera sui giudizi sull' esecutivo e, più in generale, sullo scenario politico, come abbiamo riferito in questa rubrica a inizio luglio sottolineando il consolidamento dello scenario tripolare e il crescente consenso per il Movimento 5 Stelle. Oggi un italiano su tre (34%) esprime apprezzamento per l' operato del governo contro il 60% che dà un giudizio negativo. E critica è una parte non trascurabile (44%) degli elettori di Ap, che fa parte della maggioranza.

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L' indice di gradimento (la quota di giudizi positivi sul totale di quelli espressi, escludendo quindi coloro che non si esprimono) si attesta a 36, facendo registrare un calo di 4 punti rispetto a marzo e collocandosi su valori in linea con quelli dell' estate 2015.

Il gradimento dell' operato del premier è in linea: il 34% esprime un giudizio positivo mentre il 62% si mostra critico.

 

L' indice di gradimento scende a 35 dal 40 della rilevazione precedente. Anche le valutazioni sui singoli ministri fanno segnare un calo, con l' eccezione di Gentiloni e Pinotti, stabili, e di Franceschini e Alfano, che diminuiscono solo di un punto.

Il ministro dell' Economia Padoan si conferma al primo posto, seppure in flessione di 4 punti, con il 25% di giudizi positivi. A seguire Franceschini (24%), Gentiloni (23%), Delrio e Lorenzin al 22% e Boschi (21%).

 

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Va ricordato che i giudizi sui ministri sono influenzati dal livello di notorietà (oltre la metà degli intervistati non conosce Costa e Calenda), dalla visibilità mediatica e dall' importanza attribuita alle questioni di cui si occupano i dicasteri.

 

In conclusione, le valutazioni dei cittadini tengono conto non solo del clima economico ma anche di tre questioni di rilievo che hanno caratterizzato gli ultimi mesi: il risultato delle Amministrative, che agli occhi dei cittadini ha fatto segnare la vittoria del M5S e l' indebolimento del Pd, alimentando la prospettiva di un' alternativa politica; la Brexit e i suoi effetti; la serie di eventi tragici che hanno messo in primo piano il tema della sicurezza. E sullo sfondo c' è la preoccupazione per i flussi migratori che nell' agenda delle priorità dei cittadini sono saliti dal 3% del 2014 al 24% odierno.

 

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Tuttavia l' economia mantiene una sua centralità nel clima sociale. Sebbene il Paese, dopo tre anni di recessione, abbia fatto segnare un' inversione di tendenza, la maggioranza dei cittadini fatica a cogliere le conseguenze positive in termini di miglioramento delle proprie condizioni economiche e di quelle occupazionali. È probabile che ci sia uno scarto significativo tra le aspettative elevate e i risultati ottenuti e talora l' enfasi posta sulla ripresa appare in contrasto con le valutazioni dei cittadini.

 

I dati sull' aumento della povertà pubblicati dall' Istat, che riguardano complessivamente oltre 2,7 milioni di famiglie e 8,3 milioni di individui, una volta di più evidenziano la frattura profonda che sta attraversando il Paese, tra garantiti e non garantiti (disoccupati, piccoli imprenditori, artigiani, commercianti), tra ceti abbienti e non abbienti (lavoratori esecutivi e pensioni minime).

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Tutto ciò ha ripercussioni profonde sullo scenario politico. Per invertire il sentiment e uscire dalla fase di stallo appaiono necessari provvedimenti volti a ridurre le disuguaglianze sociali e una comunicazione che, pur non sottacendo i positivi risultati che il Paese sta conseguendo, mostri empatia nei confronti di chi vive situazioni di disagio, nella consapevolezza che dalla crisi si esce tutti insieme.

 

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