"GILETTI? ALL’INIZIO NON MI PIACEVA MA E’ STATO L’UOMO CHE MI HA CORTEGGIATA IN MODO PIÙ INSISTENTE” - L’EURODEPUTATA DEM ALESSANDRA MORETTI RACCONTA LA STORIA D’AMORE “TORMENTATA” COL CONDUTTORE: “NON AMAVO ANDARE SUI GIORNALI PER IL BACIO CON LUI, AVEVO IL TIMORE DI PREGIUDICARE L’IMPEGNO POLITICO” – "GILETTI DURANTE UNA VACANZA A PANTELLERIA CON GLI AMICI MI FACEVA RECAPITARE FIORI OGNI GIORNO. MA IL VERO OSSO DURO È STATA MIA FIGLIA MARGHERITA. MASSIMO LA CHIAMAVA LA IENETTA…” – LA BORDATA AL “NARCISO” RENZI SULL’APPROCCIO “CHE TRASUDA SUPERIORITÀ DI GENERE”

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Michela Proietti per corriere.it - Estratti

 

 

Alessandra Moretti, avvocata, eurodeputata per il Partito democratico, rappresentante di uno stile femminile anche nelle stanze del potere. Una «Ladylike» può fare la rivoluzione?

«Sono sempre stata una donna libera: di essere me stessa, di battermi per le cose in cui credo, di esprimermi secondo la mia indole, femminile ma tenace».

 

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Si definì Ladylike. E per quel l’espressione è stata molto attaccata. Pentita?

«Non sono pentita e non ho inventato nulla, è un concetto anglosassone: si tratta della capacità di una donna che ricopre un ruolo visibile o di potere di non rinunciare alla propria femminilità. Lo hanno ribadito anche Hillary Clinton e Alexandria Ocasio-Cortez. Per me essere femminile significa essere femminista».

 

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Da Vicenza al Parlamento, candidata da Bersani. In tivù bucava il video.

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«Mi sono sempre trovata a mio agio da Lilli Gruber e Giovanni Floris: la televisione mi ha aiutata nei momenti difficili. Amo le donne della tivù, come Bianca Berlinguer».

 

Matteo Renzi. Gli ha rimproverato di blandire le donne facendo leva sull’aspetto fisico: «Oggi sei carina».

«Non amo quell’approccio che trasuda superiorità di genere. Renzi è un po’ narciso e scherzando dico che ha la sindrome del lampeggiante: quando entri a Palazzo Chigi, poi vuoi tornarci. Ma le primarie del 2012 sono state le più belle che il Pd ha vissuto».

 

Lei si scontrò contro Maria Elena Boschi.

«Una donna molto gentile, con me affettuosa, preparata e determinata. Credo che anche lei faccia fatica per il suo atteggiamento Ladylike: non rinuncia ai tacchi».

 

 

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Un marito da cui si è separata civilmente. Poi l’amore da copertina con Massimo Giletti.

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«L’uomo che mi ha corteggiata in modo più insistente, all’inizio non mi piaceva. È stata una storia d’amore importante e sincera, ma anche tormentata. In fondo ero una ragazza di provincia, un esponente politico d’accordo, ma che veniva da Vicenza ed era lontana dai salotti. Non amavo andare sui giornali per il bacio con Giletti, ma per la battaglia per il divorzio breve. Avevo il timore di pregiudicare l’impegno politico».

 

Per amore suo lui ha trascorso una notte in spiaggia dormendo su un lettino...

«Durante una vacanza a Pantelleria con gli amici mi faceva recapitare fiori ogni giorno. Ma il vero osso duro è stata mia figlia Margherita: presidiava il ruolo del papà. Massimo la chiamava la ienetta. Lui che voleva conquistare tutti dalle Moretti ha avuto un trattamento poco dolce».

 

Le madri di figli maschi hanno il compito di educarli nel modo migliore. Ma lei insiste anche sulla educazione delle figlie femmine.

«Mia figlia ama ripetere lo slogan “non proteggere tua figlia, ma educa tuo figlio”. Eppure con Margherita mi sono resa conto di dover azzerare ogni competizione. Le ripeto sempre che lei è molto meglio di me, ed è così. Ricopro di baci lei e Guido, per farmi perdonare le assenze».

 

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Si è mai sentita vittima si sessismo o manspreading?

«Il grillino De Rosa urlò a me e alcune colleghe del Pd: “Siete in Parlamento perché brave a fare...”. Lo denunciammo. E a volte nei convegni mi sono trovata a essere l’unica donna: ma ho capito che era una buona occasione per riscattare tutte le altre».

 

Se un uomo le paga il conto al ristorante si offende?

«L’emancipazione non si scontra con la gentilezza: ben vengano i signori. E le signore: mi è capitato di offrire».

 

Se le dicono che «ha le palle» cosa risponde?

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«Trovo che sia una espressione parecchio triviale. E faccio notare che non mi pare proprio di essere un uomo».

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