LA STRATEGIA DELLA DUCETTA: RIMANDARE IL MOMENTO IN CUI DOVRÀ AMMETTERE CHE LE PROMESSE NON SARANNO MANTENUTE -  CARLO COTTARELLI STRONCA IL DEF “VUOTO” FIRMATO DAL GOVERNO: “SICCOME DAL QUADRO PROGRAMMATICO NON VERRANNO FUORI DEI NUMERI PARTICOLARMENTE BUONI PER MANTENERE LE PROMESSE DI ULTERIORI TAGLI DI TASSE, ALLORA SI VOGLIONO RITARDARE LE BRUTTE NOTIZIE A DOPO LE ELEZIONI EUROPEE…”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “la Stampa”

CARLO COTTARELLI 22 CARLO COTTARELLI 22

 

«La crescita è la priorità per l'Italia, e il Pnrr […] difficilmente potrà bastare. E manca una strategia di riduzione del debito pubblico, comprese le privatizzazioni».

 

Carlo Cottarelli ragiona sulle prospettive economiche dell'Italia con l'occhio di chi, oltre a essere un economista, è stato "dentro il Palazzo", come racconta nel suo ultimo libro.

 

Perché il governo non vuole presentare nel Def il quadro macroeconomico programmatico con gli obiettivi di finanza pubblica?

«Mi sembra davvero una scelta curiosa. È vero che l'Unione Europea deve ancora inviare le proprie raccomandazioni, ma non si capisce perché un Paese come l'Italia non dica quali siano le sue intenzioni».

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

Il ministro Giorgetti sostiene di voler aspettare le linee guida del nuovo Patto di Stabilità.

«Le nuove regole europee ormai sono chiare […]. Perché allora attendere? Forse perché, come ha notato qualcuno, siccome dal quadro programmatico non verranno fuori dei numeri particolarmente buoni per mantenere le promesse di ulteriori tagli di tasse, allora si vogliono ritardare le brutte notizie a dopo le elezioni europee».

 

Il debito del 2024 sarà in risalita rispetto al 137,3% certificato dall'Istat nel 2023. Teme una risposta ostile da parte degli investitori?

«Non mi aspetto una reazione negativa dei mercati. La risalita del debito era nota visto il peso del Superbonus. Il problema è che non c'è una strategia per una riduzione del rapporto tra debito e Pil. […]».

IL PACCO DI STABILITA - MEME SU GIORGIA MELONI BY DAGOSPIA IL PACCO DI STABILITA - MEME SU GIORGIA MELONI BY DAGOSPIA

 

[…] La procedura di infrazione per deficit eccessivo annunciata sia dal ministro Giorgetti, sia dal commissario europeo Paolo Gentiloni, comporterà una manovra correttiva già quest'anno?

«Non credo perché quando si apre la procedura poi si inizia a discutere come intervenire nella seconda parte dell'anno, perciò l'eventuale aggiustamento riguarderà la legge di Bilancio per il 2025. Paradossalmente la procedura di infrazione per deficit eccessivo ci avvantaggia perché ci obbliga sì a ridurre di mezzo punto l'indebitamento strutturale, ma ci concede la possibilità di derogare all'impegno di tagliare subito il debito di un punto di Pil».

 

Come farà il governo a contrattare con Bruxelles l'extra deficit per finanziare la manovra se deve correggere i conti?

giancarlo giorgetti giorgia meloni giancarlo giorgetti giorgia meloni

«Tra il 2023 e il 2024 il deficit strutturale avrà un crollo enorme perché il Superbonus e gli altri crediti edilizi sono stati scaricati sul 2023 e gli anni precedenti, quindi quest'anno la riduzione del deficit strutturale sarà forte. Immagino che il governo possa pensare di negoziare la flessibilità per il 2025 facendo leva su questo punto».

 

Come mai, nonostante tutti gli interventi, il Superbonus continua a incidere in modo così pesante sull'erario?

«Il ministro Giorgetti, fortunatamente, ha voluto mettere un freno al Superbonus ma poi non è riuscito in passato a tenere la linea del fronte: le sue proposte sono state annacquate con esenzioni di vario tipo o in Consiglio dei ministri o col passaggio parlamentare. Questo vale anche per il provvedimento di fine dicembre. Speriamo che l'ultimo decreto metta davvero fine alla stagione dei bonus edilizi».

 

GIANCARLO GIORGETTI MEME BY EDOARDO BARALDI GIANCARLO GIORGETTI MEME BY EDOARDO BARALDI

Come giudica la strategia dell'esecutivo sulle privatizzazioni?

«Non so quale sia la strategia, c'è soltanto un obiettivo».

 

Fare cassa?

«Per fare cassa però bisogna avere un piano su che cosa vendere e non è chiaro come si arriva all'obiettivo di 20 miliardi in tre anni».

 

[…] Qual è la priorità dell'Italia?

«La crescita. […]».

 

[…] E la spending review?

«È stato fatto poco, solo tagli dell'ordine di un miliardo, un miliardo e mezzo l'anno su mille miliardi di spesa pubblica».

 

Come si fa a modernizzare questo Paese? Da dove partire?

«Occorre prendere tutte le procedure e i permessi che ci sono in Italia, guardarli uno per uno e semplificarli».

GIANCARLO GIORGETTI - PRESENTAZIONE DEF 2024 GIANCARLO GIORGETTI - PRESENTAZIONE DEF 2024

 

Questo spingerebbe la crescita?

«Certo, renderebbe l'Italia un Paese in cui è più facile investire».

 

Anche la premier Giorgia Meloni lo dice spesso.

«Ne dice tante… Per fare una cosa così complicata come la riduzione della burocrazia è necessario diventi l'obiettivo numero uno di un governo. E invece non è l'obiettivo principale di questo governo così come non lo è stato dei precedenti».

CARLO COTTARELLI 22 CARLO COTTARELLI 22 GIANCARLO GIORGETTI - PRESENTAZIONE DEF 2024 GIANCARLO GIORGETTI - PRESENTAZIONE DEF 2024 PATTO DI STABILITA - VIGNETTA DI GIANNELLI PATTO DI STABILITA - VIGNETTA DI GIANNELLI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT -  SALUTAME ER PAPA! PERCHÉ MELONI HA ORDINATO A GIORGETTI E VALDITARA DI DISERTARE GLI "STATI GENERALI DELLA NATALITÀ"? COME MAI LEI, ''DONNA-MADRE-CRISTIANA'', HA RIFIUTATO L’INVITO (GIA' PRIMA DELLA CONTESTAZIONE A ROCCELLA), A UN EVENTO PRESENTE BERGOGLIO? - LA DUCETTA, ACCUSATA DI “DERIVA ORBANIANA SUI DIRITTI DELLE DONNE (PRO-VITA NEI CONSULTORI) HA PREFERITO SMARCARSI DA TEMI DIVISIVI IN VISTA DELLE EUROPEE. MAGARI TEMEVA DI FINIRE CONTESTATA DAI CATTOLICI ANCHE PER L’AFFOSSAMENTO DEL “FAMILY ACT” - L'IRA ECCLESIALE ESPRESSA DALL’ORGANIZZATORE DEGLI "STATI GENERALI DELLA NATALITÀ", GIGI DE PALO. OGGI A ROMA, ACCANTO AL PONTEFICE, NON L'HA TOCCATA PIANO: “CI SIAMO SENTITI ABBANDONATI DALLE ISTITUZIONI. COME SE TOGLIERE LA PAROLA A UN MINISTRO FOSSE PIÙ GRAVE DI TOGLIERLA A UNA MAMMA ALL'OTTAVO MESE DI GRAVIDANZA…” - VIDEO

FLASH! – MAI DIRE RAI: ANDATO A VUOTO IL TENTATIVO CON TAJANI DI ESSERE IN QUOTA FORZA ITALIA, AL FINE DI CONQUISTARE LA POLTRONA DI DIR. GEN., ROBERTO SERGIO HA PROVATO AD ADESCARE I MELONI DI VIALE MAZZINI CON LA RIDICOLA “CENSURA” A SERENA BORTONE – ROSSI, CHE AVEVA ISSATO SERGIO PRO TEMPORE A AD, SI SENTE “TRADITO” PER LE SUE TRAME DI RESTARE AL SUO POSTO – COME DIR. GEN., ACCANTONATO CIANNAMEA, LA LEGA RICICCIA MARANO MEZZOBANANO. TROPPO ESPERTO ED ABILE, NON E’ GRADITO A ROSSI (CHE NE FAREBBE A MENO DEL DIR. GEN.) - COMUNQUE, DA QUI A LUGLIO, TUTTO PUO' CAMBIARE…

DAGOREPORT – ELLY SCHLEIN, UNA DONNA SOLA AL COMANDO DI UN MANICOMIO: NON ASCOLTA PIÙ NESSUNO E HA ESAUTORATO LA SEGRETERIA E DISINNESCATO LE CORRENTI - A SPACCARE IL PD, ALLA SVALVOLATA ELLY SI E' AGGIUNTO IL VANESIO MAURIZIO LANDINI CON IL REFERENDUM SUL JOB ACT: IL SINDACALISTA (A TEMPO PERSO), IN BARBA A CONTE, SOGNA DI DIVENTARE LUI IL FEDERATORE DELLA GRANDE SINISTRA: PD E M5S PIU' AVS (VIA IL CENTRO CATTO-DEM) – GOFFREDO BETTINI AL LAVORO: INVECE DI TROVARE UN BUON DOTTORE, CERCA UN FEDERATORE ALLA PRODI PER UN NUOVO "ULIVO" E DI UN 40ENNE CHE POSSIEDA LA LEADERSHIP PER SGONFIARE LE SMORFIE DELLA MELONA (RICCI, DECARO, NARDELLA, SALA) - GENTILONI-ONI-ONI? ASPIRA AL QUIRINALE! - INSOMMA, PER LA GIOIA DEL ''TRIO DUCIONI”, LA CROCE VERDE NON ARRIVERA' E IL MANICOMIO PD NON CAMBIERA' COPIONE: SCHLEIN RESTERA' AL SUO POSTO A FARE LE SUE INTELLIGENTI CAZZATE DE SINISTRA...

DAGOREPORT - LA DOMANDA E': DOVE SONO FINITI I SOLDI DELLA TANGENTOPOLI AL PESTO? C’ENTRANO QUALCOSA TUTTE QUELLE GITARELLE A MONTECARLO, PAESE DAL SISTEMA BANCARIO OPACO? - LEGA SALVA-TOTI: L’INCHIESTA DANNEGGIA LE CORONARIE DI SALVINI CHE VOLEVA IL FEDELISSIMO RIXI SUL TRONO DI PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA (TOTI E' AL SECONDO MANDATO) E GETTA OMBRE SUL DOPPIO PROGETTO DIGA DI GENOVA-PONTE SULLO STRETTO - LE RAGIONI DI NORDIO SULLA TEMPISTICA E LE INTERCETTAZIONI LUNGHE BEN 4 ANNI (SIC!) - MELONI VUOLE LE DIMISSIONI DI TOTI PER PAPPARSI LA LIGURIA, MA IL CARROCCIO SI OPPONE - LA MICCIA DELLE INDAGINI? LA TRASFORMAZIONE DI PORTO VENERE NELLA “CAPRI LIGURE”