William O’Connor per Daily Beast
sala della musica al museo cerralbo
Tutti i turisti vanno a Siviglia e a Barcellona, dimenticando Madrid, che della Spagna è la capitale. Certo ha il Prado, il Palacio Real, la Gran Via e la cattedrale di Almudena, ma non posti da cartolina come il Park Guell di Gaudi, la Sagrada Familia, l’Alcazar o Calle Sierpes. Eppure a Madrid esistono tesori nascosti come il Museo Cerralbo, la casa costruita dal marchese Enrique de Aguilera y Gamboa a fine Ottocento.
sala da pranco al museo cerralbo
stanza biliardo al museo cerralbo lampadari di murano al museo cerralbo
Muri pieni di armi e armature in stile “Game Of Thrones”, lampadari di Murano, stanza da ballo in stile Rococó, tutta a specchi veneziani, mostre di gioielli e opere d’arte, ritratte di sensualità femminile, un ingresso mozzafiato, con una incredibile scala di ferro e marmo. Ci dà idea di un’epoca e della vita eccentrica del marchese, che fu anche un importante archeologo, collezionista, statista, membro del parlamento, sposato con una donna più giovane di trent’anni. La residenza conta oltre 50.000 pezzi di valore, ha una forma asimmetrica e quattro torri che mischiano stile classico ed eclettico.
statue esotiche al museo cerralbo soffitto museo cerralbo
sala cerralbo in stile trono di spade
Le stanze da letto e da pranzo sono ordinate intorno al giardino interno. Le decorazioni sono pompose, ostentano la ricchezza dell’aristocrazia, ovunque tranne che nelle stanze da letto, più sobrie e spartane. Il piano nobile è sontuoso, riflette la mentalità del diciannovesimo secolo, quando l’apparenza contava più di tutto. Qui si tenevano feste e balli. La stanza araba, quella del sole e quella delle colonne riflettono i gusti personali del marchese, tra monili orientali, oggetti egiziani, romani, greci. Nella sala da biliardo campeggia un Tintoretto, altrove ci sono pezzi di Ribera, Zurbarán, Alenza e Van Dyck. Una sala era dedicata alle discussioni, alle chiacchiere e al riposo tra una danza e l’altra. La libreria è gigantesca, contiene oltre diecimila volumi. Insomma è un viaggio nel tempo che in Spagna, ora che partite per l’estate, non si può ignorare.
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