GIULIO TREMONTI
1- LATTE AVVELENATO E BENZINA ESPLOSIVA PER GIULIETTO
Giulietto Tremonti ha il morale nei calzini.
Per l\'ex-tributarista di Sondrio quella di ieri è una giornata da dimenticare perché con due mosse ha rischiato di mettere in discussione il suo rating personale che come tutti sanno è accompagnato da una \"tripla A\" che sta per \"Ambizione\".
La prima mossa riguarda il ripristino dei 236 milioni per la cultura, un settore verso il quale a ottobre aveva ironizzato dicendo: \"di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino e comincio dalla Divina Commedia\". La seconda mossa è la norma varata dal Consiglio dei ministri con la quale si allungano i tempi di convocazione dell\'Assemblea di Parmalat per impedire l\'assalto dei francesi allo yogurt di Collecchio.
Oggi i collaboratori più stretti del ministro si tengono lontano dal suo ufficio dove troneggia la scrivania di Quintino Sella, ma sottovoce si chiedono la ragione per cui Giulietto abbia cambiato di colpo le sue idee e la sua natura.
Habemus Papam Nanni Moretti Set Da SkyGli interventi per ridare fiato al cinema e a Parmalat sono apparsi un autogol tardivo; sembra quasi che il ministro abbia perso quegli scatti di intelligenza che l\'hanno messo due spanne al di sopra dei suoi colleghi di governo. Ciò che più preoccupa è comunque la mutazione genetica della sua filosofia difficile da decifrare. Di sicuro Giulietto è sempre stato un soggetto dalle molte facce che è stato collocato di volta in volta nella galleria dei liberisti piuttosto che tra i protezionisti.
È vero che negli anni \'80 scriveva sul quotidiano comunista \"Il Manifesto\" con lo pseudonimo di Lombard, ma poi si è convertito a una visione di moderno liberalismo e ha scritto libri come \"Le 100 tasse degli italiani\" ai quali ha aggiunto visioni oniriche in nome di una \"terza via\" dell\'economia che finora non è riuscito ad esprimere in modo compiuto. Da qui le sue polemiche furibonde nei confronti della casta degli economisti che nel settembre 2009 presero carta e penna per contestare il suo invito al silenzio.
LUIGI ABETESulla lavagnetta mentale, che ha cercato di tradurre con geroglifici incomprensibili in una delle ultime puntate di \"Annozero\", ieri il ministro dell\'Economia ha cancellato d\'un sol colpo i tagli lineari e li ha sostituiti con addizioni strumentali. L\'operazione non è un capolavoro di coerenza e anche se qualcuno oggi in maniera davvero stupida dice che i fondi alla cultura si dovranno pagare per colpa di Nanni Moretti, l\'addizionale sulla benzina è un\'equazione non solo tardiva ma anche balorda perché scarica sui contribuenti il significato di un \"bel gesto\".
Eppure Giulietto avrebbe potuto imboccare altre strade per trovare i 236 milioni che adesso il neo-ministro Galan distribuirà gongolando. Tanto per fare qualche esempio, invece di aggiungere una tassa agli automobilisti, avrebbe potuto tagliare qualcosa dentro la foresta degli enti locali e degli enti inutili come il Cnel che è diventato un cimitero degli elefanti dal costo di decine di milioni l\'anno.
RENATO BRUNETTA E LASUA BARBIEAllo stesso modo appare improvvisata e strumentale la norma per far guadagnare tempo a quella inesistente cordata italiana che dovrebbe bloccare i francesi su Parmalat. Anche qui le critiche piovono abbondanti, prima fra tutte quella di Confindustria che ieri ha riunito il Direttivo esprimendo preoccupazione sulla capacità di attrarre nel futuro investimenti stranieri nel nostro Paese. Tra i presenti al Direttivo c\'era anche Luigino Abete, che ha preso a sudare pensando alla sua Bnl nelle mani dei francesi di Bnp Paribas. E c\'è chi pur ritenendo che l\'articoletto approvato ieri per bloccare la scalata dei francesi sia un piccolo mostro giuridico, contrario a ogni logica di mercato, difende Giulietto che ha voluto favorire l\'attivismo di Berlusconi.
espresso spioni tavaroli fabio ghioniA questo punto è inutile chiedersi (come ha fatto l\'invidioso Brunetta qualche tempo fa) se Tremonti sia più un giurista che un economista.
L\'autore del libro \"La paura e la speranza\" teme di compromettere la sua reputation a livello europeo e spera di ritrovare nella Bibbia qualche nuova profezia.
2 - \"DUKE NEWS\", CINQUE PAGINE CHE METTONO A SOQQUADRO LA TELECOM DI BERNI-BERNABÈ
C\'è qualcosa che dà maledettamente fastidio a Franchino Bernabè.
È una newsletter di cinque pagine che circola dentro e fuori Telecom e ha per titolo \"Duke News\". Non sono più i tempi di Tavaroli e Ghioni per cui è difficile risalire agli autori di questo dispaccio che è accompagnato dalle parole \"Kasta delenda est\". Ieri sui computer dei dipendenti e dei giornalisti è arrivata un\'edizione straordinaria con lo strillo \"Assalto a Telecom\" dedicata all\'Assemblea degli azionisti che si terrà il 12 aprile.
Per certi versi Franchino potrebbe anche evitare di lamentarsi poiché le prime due pagine di questo missile che sfugge agli Awacks aziendali contengono un elogio del suo operato. Nella newsletter Bernabè è chiamato \"Berni\" e anche agli altri dirigenti vengono dati soprannomi curiosi del tipo \"il porchettaro\", \"il duca di York\", e \"Napoletone\" (per quest\'ultimo è chiaro il riferimento a Luca Luciani).
A Berni-Bernabè il messaggio online riconosce la capacità di aver alzato il coperchio su alcuni grandi problemi del passato, un\'operazione di pulizia \"di cui gli va dato atto\" anche se la scelta coraggiosa di agire contro la malagestione del passato non è andata a buon fine.
GUBITOSI\"Grazie alla sua testardaggine friulana - si legge nella newsletter - è stata messa in atto una strategia di assedio feroce e ci auguriamo che nonostante questo Berni non faccia la fine del generale Custer e riesca a liberarsi dall\'assedio e che i rinforzi arrivino in tempo\".
C\'è sicuramente dell\'ironia dietro il linguaggio di \"Duke News\", ma l\'obiettivo non sembra essere il Capo di Telecom quanto quei manager che secondo gli autori del dispaccio lavorano ancora dentro l\'azienda, e come autentici \"bravi\" di manzoniana memoria rappresentano gli ultimi cascami delle gestioni che hanno preceduto Bernabè.
SAWIRISAl linguaggio criptico vengono aggiunte un\'infinità di informazioni su manager che operano in Italia e in America Latina, ma la tesi di fondo è che dentro l\'azienda non siano stati sradicati del tutto gli intrecci di interessi che hanno segnato gli anni del \"tronchetto\".
3- GLI OCCHI DI BANCA INTESA SU LUIGI GUBITOSI (CHE FARANNO I RUSSI DI VIMPELCOM?)
Tra i 300 ospiti del Club Canova che ieri sera all\'hotel Parco dei Principi hanno ascoltato il pallido Vittorio Grilli, c\'era anche Luigi Gubitosi, il 50enne manager amministratore delegato di Wind.
Durante una pausa dell\'incontro qualcuno dei presenti si è chiesto che cosa farà da grande Gubitosi, un uomo che ha cominciato la sua carriera nell\'86 con incarichi dentro la Fiat, e ha studiato sia in Francia che alla London School of Economics. La domanda non è casuale perché da tempo circola la voce che questo manager dall\'aria compunta potrebbe di lasciare la corte del faraone Sawiris.
Adesso dentro Wind sono arrivati i russi di Vimpelcom e nonostante i risultati di tutto rispetto conseguiti, ha acquisito 1,5 milioni di nuovi clienti, potrebbero essere tentati di cambiare il management
zm03 annamaria artoniIntanto, qualcuno ha messo gli occhi su di lui. Non più tardi di una settimana fa Corradino Passera ha presentato la lista dei consiglieri per la Parmalat (ormai sfuggita di mano) nella quale spiccavano i nomi di tre donne (Patrizia Grieco, Rosalba Casiraghi, Anna Maria Artoni) e al secondo posto era indicato Luigi Gubitosi.
4 - L\'INTERVENTISMO DEL CAPO DI UNICREDIT CHE NON FA MISTERO DI VOLER MUOVERE L\'ISTITUTO DI PIAZZA CORDUSIO COME \"BANCA DI SISTEMA\" STORCERE IL NASO A PASSERA
Avviso ai naviganti N.1: \"Si avvisano i signori naviganti che ai piani alti di IntesaSanPaolo stanno rivedendo il giudizio su Federico Ghizzoni, il piacentino che a settembre ha sostituito Alessandro Profumo al vertice di Unicredit.
Quando fu eletto qualche giornale scrisse che il manager avrebbe potuto rivelarsi una sorpresa come fu nel caso di Giovanni XXIII, mentre altri davano di Ghizzoni la definizione di un Papa Luciani. Adesso l\'interventismo del Capo di Unicredit, che non fa mistero di voler muovere l\'Istituto di piazza Cordusio come \"banca di sistema\", fa riflettere i top manager di IntesaSanPaolo.
Corrado PasseraAlla domanda posta oggi dal \"Corriere della Sera\" se voglia sfidare su questo terreno Corradino Passera, Ghizzoni risponde diplomaticamente \"stimo molto Corrado, ma non vedo il problema\".
5 - POST-RIOTTA: IL TERRIBILE MONITO DI NAPOLETANO INDIRIZZATO AI PARTITI E AL GOVERNO, \"NON FAREMO SCONTI A NESSUNO\"
Avviso ai naviganti N.2: \"Si avvisano i signori naviganti che il nuovo direttore del \"Sole 24 Ore\", Roberto Napoletano, ha salutato i lettori con un editoriale dal titolo \"L\'orgoglio di un\'identità\".
Dopo aver rivendicato che \"nessuno può pensare di conoscere davvero l\'Italia se non legge \"il Sole 24 Ore\" (?), il buon Napoletano scrive che ogni giornale ha un\'anima e quella del \"Sole 24 Ore\" \"è figlia di una lunga storia di successi\".
Dopo questo capolavoro da Croce Rossa internazionale che salva con poche parole gli insuccessi del suo predecessore Gianni Riotta, il neo-direttore Napoletano conclude con un avvertimento alla politica: \"su governo dell\'economia e decoro delle istituzioni non faremo sconti a nessuno, non sono ammesse esitazioni e ambiguità\".
Il monito, indirizzato ai partiti e al governo, è rivolto anche alla schiera dei poteri forti che si è mossa come un sol uomo per mantenere bel attaccato alla poltrona Gianni Riotta\".