per ricostruire l’Abruzzo rischiano di saltare il Ponte sullo Stretto E l’Expo - SENZA L’ASSE BUSH-SILVIO, GUARGUAGLINI è STATO SUBITO TERREMOTATO DA OBAMA - TRA LUCY DEL GOVERNO E VESPA CHE FA GRILLO - IL TRIANGOLO CALTA-GERONZI- MUSSARI

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PierPier Francesco Guarguaglini

1 - SQUAGLIATO L\'ASSE BUSH-SILVIO, GUARGUAGLINI SUBITO TERREMOTATO DA OBAMA
Un terremoto senza morti e feriti ha squassato ieri Finmeccanica dopo la notizia che il governo americano ha bloccato i fondi per gli elicotteri del Presidente.
Ai piani alti del Gruppo si cerca adesso di parare il colpo dicendo che la cancellazione dell\'ordine non avrà impatto dal punto di vista finanziario e determinerà per Washington il versamento di ingenti penali che secondo l\'azienda sarebbero \"tali da compensare l\'annullamento del contratto attualmente in corso\".

Sono parole di circostanza perché si sa benissimo che da questo contenzioso si esce soltanto in due modi: un compromesso per una diversa partita industriale e una valanga di soldi agli avvocati degli studi che a Roma e in America dovranno difendere le ragioni degli italiani.

Il terremoto era preannunciato da segnali precisi e il comandante supremo di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, aveva fatto capire una settimana fa che l\'avventura negli Stati Uniti sarebbe finita male. Non a caso il 1° aprile il manager 72enne di Castagneto Carducci si era presentato davanti alla Commissione Difesa della Camera lamentando l\'assenza di un sostegno da parte del governo e aveva osato definire \"estemporanea\" la strategia dei governanti italiani.

Adesso Guarguaglini è barricato nel suo ufficio e si sente privo di quella \"protezione civile\" che finora gli ha consentito di portare a casa solo 1 miliardo sui 6,5 della commessa per gli elicotteri. Eppure il suo grido di dolore in Parlamento sembrava essere stato raccolto da Berlusconi, l\'uomo che più lo ha aiutato a vincere l\'appalto ai tempi dell\'amico George Bush. A Buckingham Palace il premier-muratore ha cacciato un urlo disperato nei confronti di Obama che ha provocato soltanto lo sdegno della Regina e non ha invertito il verdetto di Washington.

BerlusconiBerlusconi e Bush

Guarguaglini adesso si sente tradito. Il primo traditore si chiama Robert Michael Gates, il 66enne segretario alla Difesa che Obama ha riconfermato a novembre al Pentagono nonostante ricoprisse lo stesso incarico quando Finmeccanica ha vinto la gara per gli elicotteri. Questo Gates ha fama di indipendente ed è nato a Wichita, la più grande città del Kansas che è considerata la capitale mondiale dell\'industria aeronautica. È un uomo che di aerei e di elicotteri ne capisce, e pare soprattutto proteso a tagliare le gambe alla Lockheed, il partner di Finmeccanica che oltre agli elicotteri ha visto sfumare un programma da 140 miliardi di dollari per i nuovi aerei da caccia.

Guarguaglini si sente tradito anche da i lobbisti di Washington, primo fra tutti l\'ambasciatore Gianni Castellaneta che Finmeccanica ha ricoperto di onori e che con l\'aiuto dell\'intrigante moglie iraniana Lila ha organizzato un party con Hillary Clinton in modo da recuperare punti agli occhi della nuova amministrazione Usa.

L\'effetto dell\'onda sismica che attraversa i piani alti di Finmeccanica non sarà una rinuncia ai mercati esteri e oggi stesso a Mosca il ministro degli aeroporti di Albenga, Scajola, farà altri annunci in proposito, ma non c\'è dubbio che il Guarguaglini tradito dagli americani e da Mr Obamaaaa!!! adesso si butterà a capofitto sul mercato italiano che i suoi collaboratori hanno un po\' trascurato.
 
2 - per ricostruire l\'Abruzzo rischiano di saltare il Ponte sullo Stretto E l\'Expo 2015
Un altro effetto del terremoto in Abruzzo è la cancellazione di alcune grandi opere  pubbliche. L\'elenco non è pronto e nemmeno il ministro Matteoli, quello sgridato da Berlusconi come un bambino alla Convention della nuova Fiera di Roma, osa azzardare previsioni. Negli uffici del Tesoro qualcuno però si sta fregando le mani perché finalmente si potrà mettere una pietra tombale sulle meraviglie del mondo che il Cavaliere di Arcore ha annunciato negli ultimi mesi.

barackbarack obama

Il primo capolavoro da archiviare è il Ponte sullo Stretto, un\'opera faraonica e inutile prevista in una zona dove nel 1908 sono morte 86mila persone per una scossa di magnitudo 7 che rase al suolo le città di Messina e Reggio Calabria.
Ieri sera da Mosca si è sentito il ministro Scajola dire con aria soave \"tutta l\'Italia è sismica\". Se questo è vero (come da anni sostengono i geologi) allora si possono mettere in archivio anche le centrali nucleari per le quali il politico dell\'aeroporto di Albenga ha fatto squillare le trombe.

Ma non basta, perché nella logica dei sacrifici necessari per ricostruire l\'Abruzzo, rischiano di saltare anche i quattrini per l\'Expo 2015, la grande kermesse dove i politici milanesi hanno dimostrato di essere eccezionali paladini dell\'inefficienza. La battaglia è iniziata un anno fa e finora lo spettacolo è stato semplicemente miserabile.

C\'è qualcuno però che non soffre per questo ritardo ed è l\'ex-ministro Lucio Stanca, l\'ultimo candidato alla presidenza dell\'Expo al posto di Paolo Glisenti, il \"protetto\" di Letizia Moratti di Rivombrosa.

GianniGianni Castellaneta

Stanca non ha alcuna voglia e nessun interesse a salire sulla poltrona di Expo 2015. Il 68enne manager di Lucera è un uomo ricco con una moglie ricchissima e due figlie, una delle quali sta realizzando con il marito complessi immobiliari e turistici in Argentina. Quelli dell\'Expo gli hanno detto che per il suo incarico è previsto un compenso di soli 148mila euro, una cifra miserabile a fronte di un mare di lavoro e di guai. Ben venga quindi la decisione di Giulietto Tremonti di tagliare la coperta e di mandare all\'aria i sogni faraonici di Berlusconi.
 
3 - LO SHOW BUSINESS ROMANO SALTA IN ARIA
Nel mondo dello spettacolo tira un\'aria davvero brutta.
Soltanto a Roma 1.000 persone hanno già perso il lavoro negli ultimi mesi e altre 8.000 rischiano il posto. Questi dati saltano fuori da una ricerca accurata della Cgil ripresa in una bella inchiesta che appare oggi sulle pagine di \"Repubblica\". Nell\'analisi della situazione romana saltano fuori alcune curiosità. Si apprende ad esempio che Euroscena, la società specializzata nelle riprese televisive avrebbe in atto ben 120 licenziamenti.

Eppure fino a poco tempo fa l\'azienda fondata nel 1985 da Luigi Sciò (\"su imprescindibili valori cristiani\", così si legge sul sito internet) godeva della massima fiducia di Berlusconi e faceva manbassa nei grandi eventi. Così è avvenuto ad esempio in occasione della storica firma a Roma della Costituzione europea e nel Summit del 2002 a Pratica di Mare.

luciolucio stanca

Oltre alle difficoltà di Euroscena, che in questo momento sta comunque lavorando per lo show di Fiorello, pare che anche tre società di Maurizio Costanzo stiano per liberarsi di 12 contrattisti a progetto. Si tratta di piccole aziende che portano il nome \"Nuovo stupore\", \"Altrove\" e \"Fascino\" (quest\'ultima nelle mani di Maria De Filippi).

L\'aria brutta tira anche per il Gambero Rosso, il canale tematico legato alla Città del Gusto che ha licenziato 24 dipendenti, e per Digicast di proprietà di Rcs e in settimana si dovrebbe decidere la sorte del Gruppo Cecchi Gori, che finirà nelle mani di qualche compratore disposto a caricarsi di 140 milioni di debiti, mentre per Globalmedia (un\'azienda che apparteneva a Cinecittà Holding) la sorte dei 50 dipendenti sarà decisa da Massimo Ferrero, un imprenditore multiforme che, secondo la Cgil, non ha presentato finora un piano industriale ma è riuscito a strappare alle banche una fideiussione di 40 milioni di euro.

4 -  IL TRIANGOLO CALTA- GERONZI - MUSSARI
- Nel mondo della finanza inglese si parla del Miglio d\'oro quando si vuole indicare l\'area della City dove sono  concentrate le grandi istituzioni bancarie.
In Italia si può parlare del Triangolo d\'oro, la figura geometrica che indica il perimetro degli interessi tra tre personaggi importanti con il nome di Caltagirone, Geronzi, Mussari. È un triangolo con angoli acuti, anzi acutissimi, dove si concentrano la ricchezza e il potere.
Negli ultimi tempi i tre personaggi sembrano camminare di pari passo, ma mentre Geronzi si occupa di smistare le poltrone, Francesco Gaetano Caltagirone continua ad accumulare la sua fortuna.

MariaMaria de Filippi

È noto a tutti che il Calta è dotato di tre anime: immobiliarista, editore, banchiere. Ed è proprio quest\'ultima quella che in questo momento gli dà le maggiori soddisfazioni. Come costruttore e immobiliarista ha iniziato a muovere i suoi passi nel 1983 quando acquistò dallo IOR la società Vianini.

Come editore ha messo i piedi nel 1996 comprando il quotidiano \"Il Tempo\" che rivendette subito per poi collezionare \"Il Messaggero\", \"Il Mattino\", \"Il Gazzettino\", tre quotidiani locali e il giornale gratuito \"Leggo\".

Come banchiere tira fuori le unghie nel 2005 quando diventa capofila dei furbetti del contropatto che mettono gli occhi su BNL ed escono con ricche plusvalenze.
Il Caltagirone banchiere si porta a casa 250 milioni di euro, ma nel mirino ha già messo MontePaschi di Siena, la banca del riccioluto Mussari. Ed eccolo in questi giorni proteso a rafforzare il suo potere nella finanza con un\'operazione che sarà pilotata dalla Mediobanca dell\'amico Geronzi.

Infatti il Calta è il primo candidato a mettere le mani sugli immobili della banca senese che hanno un valore di libro (non di mercato!) di circa 2,2 miliardi. Così dopo aver conquistato (sempre d\'intesa con Geronzi) una fettina delle Generali di Trieste, Francesco Gaetano si stringe affettuosamente agli amici di Mediobanca (advisor anche nella sistemazione di Acea) e al boccoluto Mussari in una fantastica operazione immobiliare decisa in quelle stanze di Rocca Salimbeni dove siede come grande azionista e vicepresidente.
Il Triangolo è una figura geometrica perfetta.
 
5 - TRA LUCY DEL GOVERNO E VESPA CHE FA GRILLO
Avviso ai naviganti: \"Si avvisano  i signori naviganti che la giornalista Lucia Annunziata ha scritto ieri sera  un memorabile articolo per il quotidiano \"La Stampa\" dove si congratula con lo  Stato e la Protezione Civile per i tempestivi interventi in Abruzzo. Nel testo  si legge tra l\'altro: \"le tendopoli sono state erette in mattinata...stavolta lo  Stato c\'è\".
Nella stessa ora in cui la 59enne giornalista di Sarno consegnava al giornale il suo pezzo, Bruno Vespa (nato a l\'Aquila) urlava sdegnato: \"sono le 22,50 e nessuno è in grado di dirmi se arriveranno le 500 tende promesse dalla Protezione Civile!\".

 

 

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