Estratto dell’articolo di Manuel Follis per “La Stampa”
Una lista del cda Tim con un presidente gradito a Vivendi potrebbe risolvere la partita del rinnovo del consiglio? Lo sperano in tanti, sia all'interno del board sia al governo. Di sicuro, l'iter per la presentazione di una lista del cda uscente è ufficialmente partito ieri. Nel primo pomeriggio si è infatti tenuta l'induction (informativa) con i consiglieri per illustrare la normativa e i passi che aspettano il board nel caso dovesse intraprendere la strada della lista del cda.
Tutto questo in vista del consiglio previsto il 18 gennaio, nel quale i membri del board saranno chiamati ad approvare il regolamento propedeutico alla presentazione della lista. Tra i principali elementi di novità potrebbe esserci la riduzione del numero dei componenti del consiglio da 15 a nove. In ogni caso, che la volontà dell'ad, Pietro Labriola, sia quella di ricandidarsi con l'appoggio del cda uscente è ormai chiaro. Certo restano alcuni ostacoli e alcuni nodi da sciogliere, il principale dei quali è rappresentato dal primo azionista Vivendi, che detiene il 24% di Tim.
I PRINCIPALI AZIONISTI DI TIM - PIETRO LABRIOLA
Non è un mistero che gli ultimi mesi del 2023, contrassegnati dai lavori per dare il via libera alla cessione della rete Tim (Netco) a Kkr, abbiano incrinato fortemente i rapporti tra il primo azionista francese e i vertici della società […]. Anche ipotizzando che l'iter […] proceda senza intoppi, alla fine servirà il voto in assemblea, dove il 24% di Vivendi pesa come un macigno.
Difficile immaginare che il gruppo il cui principale esponente in Italia è Arnaud De Puyfontaine presenti una sua lista […] ma c'è l'opzione che i transalpini appoggino una eventuale lista presentata da altri. Che fare?
salvatore rossi foto di bacco (2)
L'ipotesi più probabile […] è che si cerchi il modo di ricucire i rapporti tra le parti, anche perché Rossi, il manager più contestato dai francesi, ha già fatto sapere che non si ricandiderà. Il tutto considerando che quella di Tim è una partita seguita con grande attenzione da parte del governo, che non è escluso cercherà in qualche modo di propiziare soluzioni condivise. Un presidente gradito anche a Vivendi potrebbe bastare? Non è detto, ma potrebbe essere un buon inizio.
Altro aspetto da considerare saranno le scelte di Assogestioni, che oggi esprime 5 consiglieri […]. In caso ai blocchi di partenza si presentassero due liste, una del cda uscente e una antagonista sostenuta da Vivendi, i gestori potrebbero rinunciare a proporre rappresentanti (come già accaduto quando Elliott sfidò Vivendi) e qualcuno degli attuali consiglieri espressi da Assogestioni potrebbe far parte della lista del cda.