Francesco Bonazzi per Alliance News
La battaglia per il controllo del risparmio gestito entra nel vivo e l'OPS di UniCredit su Banco BPM, che con Anima stava dando vita al terzo polo bancario con MPS, ridisegna tutti gli equilibri. Ironia della sorte, proprio la "difesa" del risparmio gestito italiano può legittimare il governo italiano a bloccare UniCredit con il Golden power, che prevede proprio ipotesi del genere.
In Borsa, la banca guidata da Andrea Orcel cede il 4,2% a EUR36,50 mentre il Banco sale del 3,6% a EUR6,89 e Anima cede l'1,4% a EUR6,12. A Francoforte, Commerzbank "teme" l'abbandono e lascia sul terreno il 5,6% a EUR14,4.
"UniCredit non è una banca italiana, il Banco invece sì", osserva un consigliere economico di Palazzo Chigi. Dove la preoccupazione maggiore non è tanto tutelare Banco BPM e suoi nuovi alleati, ovvero Delfin e Francesco Gaetano Caltagirone, ma assicurarsi che il bene più interessante dell'Italia, il suo elevato risparmio privato, non finisca all'estero.
Durante il Covid, i governi di Giuseppe Conte e di Mario Draghi, spaventati da possibili takeover a prezzi di saldo di asset italiani, estesero la normativa sul Golden power di Palazzo Chigi anche ai settori del credito e delle assicurazioni.
In testa alle preoccupazioni del governo c'era la possibilità non solo di OPA dall'estero a prezzi stracciati sulle stesse UniCredit, Banco BPM o su Generali, ma anche il fatto che le mire straniere si rivolgessero al risparmio gestito, che in Italia vale oltre EUR2.400 miliardi di patrimonio. Tenendo presente che il debito pubblico è arrivato a EUR2.900 miliardi, se l'Italia è un paese più che solvibile lo si deve in buona misura proprio al risparmio delle famiglie.
Il partner di UniCredit è il colosso francese Amundi, che è il più grande gestore patrimoniale europeo e ha proprio nella banca guidata da Andrea Orcel l'alleato più solido in Italia. Amundi è controllato da Crédit Agricole, che a sua volta ha in mano il 9% di Banco BPM. Amundi ha anche investito in Anima ed è scontato che se UniCredit riuscisse a portarsi a casa il Banco e Anima, Amundi diventerebbe il gestore del nuovo colosso.
francesco gaetano caltagirone foto mezzelani gmt42
Per ora, l'unico esponente del governo a parlare in chiaro dell'operazione sul Banco BPM è Matteo Salvini. Il vicepremier e leader della Lega strappa la bandiera sovranista dalle mani di Fratelli d'Italia, al momento colta completamente di sorpresa, e afferma: "UniCredit è una banca straniera" e quindi "da italiano vorrei sapere" che succede. "Non vorrei che qualcuno volesse fermare l'accordo BPM e Monte Paschi. Però c'è Bankitalia, quindi noi dormiamo sonni tranquilli", aggiunge con ironia.
Salvini ricorda: "A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai. Io ero rimasto al fatto che UniCredit dovesse crescere in Germania. Non so perché abbia cambiato idea". E poi l'affondo: "Anche perché UniCredit ormai di italiano ha poco, è una banca straniera. A me sta a cuore, invece, che realtà come BPM e Monte Paschi che stanno collaborando con soggetti italiani per un terzo polo italiano non vengano messe in difficoltà. L'interrogativo mio e dei tanti risparmiatori è: ma Bankitalia c'è? Vigila?".
In realtà la domanda del vicepremier andrebbe rivolta in prima battuta alla Bce, che deve ancora dare via libera a UniCredit su Commerzbank. Sempre che quell'operazione si faccia ancora.
Parlando con giornalisti e analisti, Andrea Orcel oggi ha ammesso per la prima volta quello che era sempre stato negato, ovvero che "Banco BPM è un nostro obiettivo storico". E' almeno da febbraio, quando la banca di Gae Aulenti aveva annunciato di avere capitali in eccesso per oltre EUR10 miliardi, che a Palazzo Chigi e al Tesoro si aspettavano una grossa acquisizione in Italia e che Bpm aveva fatto partire una corsa contro il tempo per rafforzarsi.
giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse.
All'epoca, la banca guidata da Giuseppe Castagna valeva quasi un terzo di meno di oggi. E dopo l'annuncio di stamani, la capitalizzazione del Banco BPM è proprio di EUR10,4 miliardi, contro gli EUR59,6 miliardi di UniCredit.
A metà febbraio del 2022, le banche d'affari e gli analisti si erano già esercitati su un'OPA di UniCredit su Banco BPM, con premio tra il 20 e il 30% e un'offerta di scambio a EUR4 per azione, oggi il Banco vale EUR6,89 ad azione. Anche il 14 febbraio 2022, quando l'indiscrezione prese corpo, i titoli UniCredit persero oltre il 4%.
Tornando ai nuovi soci di Banco Bpm, ovvero Delfin e Caltagirone, Orcel ha affermato di ritenere che si possano trovare soluzioni di mutuo interesse con gli azionisti "industriali" di Banco Bpm. Una dichiarazione di pace, nel giorno in cui però il mercato ipotizza che l'ops su Banco Bpm, se avrà successo, possa favorire il mantenimento del controllo delle Generali nelle mani di Mediobanca, stroncando sul nascere ogni ipotesi di costituzione di un terzo polo bancario che poi parta all'assalto del Leone di Trieste.