DOPO LA GUERRA, IL RAMOSCELLO D’ULIVO DI ELKANN ALLA SORA GIORGIA – L’AD DI STELLANTIS, CARLOS TAVARES, TENDE LA MANO ALLA MELONI: “SIAMO GRATI AL GOVERNO PER GLI INCENTIVI. GLI STABILIMENTI ITALIANI HANNO UN FUTURO E ARRIVEREMO A PRODURRE 1 MILIONE DI VEICOLI QUI ENTRO IL 2030” – “LE FUSIONI? NON ABBIAMO TRATTATIVE IN CORSO. E CERTAMENTE NON ABBIAMO OPERAZIONI ALLO STUDIO CON RENAULT…”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Diego Longhin per www.repubblica.it

 

carlos tavares john elkann carlos tavares john elkann

I nuovi incentivi? “Siamo grati al governo, è una grande decisione”. Gli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano sono a rischio? “No, tutti gli stabilimenti italiani hanno un futuro”. La produzione in Italia? “E’ aumentata nel 2023 del 10% e condividiamo l’obiettivo del governo di arrivare a 1 milione di veicoli entro il 2030”.

 

Dopo settimane di tensioni, nel giorno in cui Stellantis presenta i conti 2023, l’amministratore delegato, Carlos Tavares, abbassa i toni e tende una mano al governo. “Nel 2023 abbiamo aumentato la produzione dei nostri stabilimenti italiani del 10%. E’ un dato piuttosto significativo. Abbiamo prodotto 752 mila veicoli, non è un numero marginale […] e abbiamo quindi concordato con il governo […] di condividere un obiettivo comune che vogliamo raggiungere insieme, portare il nostro contributo da 752 mila a 1 milione di veicoli. Un obiettivo da raggiungere entro il 2030 o, se riusciamo, prima se continuiamo a crescere del 10% come nel 2023”.

 

MELONI URSO MELONI URSO

[…]  I numeri sono anche un modo per rispondere al governo che, in ogni occasione, torna sulla riduzione della produzione di auto in Italia. Una tendenza che per Stellantis, società partecipata da Exor che controlla anche Gedi che edita Repubblica, si è invertita già dallo scorso anno.

 

Tavares poi benedice il nuovo sistema di incentivi varato dall’esecutivo Meloni. Una questione, i sussidi all’acquisto, sollevata dall’ad nell’intervista a Bloomberg e al centro della querelle con il ministro Urso.

 

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

Secondo i calcoli del manager portoghese, con gli incentivi per i veicoli elettrici “si aggiungono automaticamente 20.000 veicoli in più prodotti in Italia. Questo significa che la decisione presa dal governo italiano è un'ottima decisione e lo ringraziamo per questo.

 

Andrà a beneficio diretto dei consumatori italiani. Quindi, per raggiungere l'obiettivo comune di 1 milione di veicoli […] dobbiamo lavorare fianco a fianco con il governo italiano. C’è un futuro per gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e di Mirafiori”.

 

Rispetto ai numeri, in generale, il 63% della produzione in Italia di Stellantis secondo l’amministratore delegato è diretta fuori dall’Italia. “Export che fa bene alla bilancia commerciale italiana”, dice Tavares. Ma non solo.

 

JOHN ELKANN CON LA MADRE MARGHERITA AGNELLI AL SUO MATRIMONIO CON LAVINIA BORROMEO JOHN ELKANN CON LA MADRE MARGHERITA AGNELLI AL SUO MATRIMONIO CON LAVINIA BORROMEO

Il riferimento è alle 500 Bev e a Mirafiori, dove ora si lavora su un solo turno e gli addetti sono in cassa a rotazione per un mese e mezzo. “Decidendo di esportare la Fiat 500 Bev negli Usa stiamo incrementando l'attività di Mirafiori. La situazione migliorerà non appena avremo sussidi per l'elettrico in Italia e in Germania. […] Quando c'erano i sussidi per i veicoli elettrici, c'è stato un mese, credo fosse ottobre. Ma verificherete che nell'ottobre del 2023 la Fiat 500 Ev era al primo posto nelle vendite di veicoli elettrici in Germania, prima della Volkswagen”.

 

Anche su Maserati l’ad di Stellantis è stato chiaro: “Rimarrà un marchio italiano prodotto in Italia. Perché quando si parla di prodotti di lusso, è necessario vendere il miglior artigianato italiano come prodotto di lusso. […] I designer di Maserati sono italiani, gli ingegneri sono italiani e le auto sono e saranno prodotte in stabilimenti italiani”.

produzione della 500 elettrica a mirafiori produzione della 500 elettrica a mirafiori

 

Tavares, che insiste anche sulle capacità di sviluppo dei modelli e delle capacità concentrate a Torino, coglie l’occasione per smentire qualsiasi operazione di fusione, “non abbiamo trattative in corso su nulla che assomigli ad una fusione”. E poi ha aggiunto: “E certamente non abbiamo operazioni allo studio con Renault, voglio essere schietto. Si è trattato di una pura speculazione”.

carlos tavares carlos tavares GIORGIA MELONI ADOLFO URSO - MEME BY EMILIANO CARLI GIORGIA MELONI ADOLFO URSO - MEME BY EMILIANO CARLI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - FERMI TUTTI! SECONDO UN SONDAGGIO RISERVATO, LA CANDIDATURA DEL GENERALE VANNACCI POTREBBE VALERE FINO ALL’1,8% DI CONSENSI IN PIÙ PER LA LEGA SALVINIANA. UN DATO CHE PERMETTEREBBE AL CARROCCIO DI RESTARE SOPRA A FORZA ITALIA - A CICCIO TAJANI È PARTITO L’EMBOLO. COSÌ QUEL MERLUZZONE DEL MINISTRO DEGLI ESTERI SI È TRASFORMATO IN PIRANHA: HA MESSO AL MURO LA MELONI, MINACCIANDO IL VOTO DI SFIDUCIA SE LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI, LEGGE SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, NON VIENE APPROVATA PRIMA DELLE ELEZIONI EUROPEE...

INTER-ZHANG: GAME OVER? IL PRESIDENTE NON PUÒ LASCIARE LA CINA E STA COMBATTENDO IL WEEKEND PIÙ DURO DELLA SUA VITA PER NON PERDERE ANCHE L’INTER. BALLA IL PRESTITO DA 375 MILIONI CHE ZHANG DEVE RESTITUIRE A OAKTREE. IL FONDO PIMCO SI ALLONTANA - SE LA TRATTATIVA PER UN NUOVO FINANZIAMENTO NON SI SBLOCCA ENTRO LUNEDÌ, OAKTREE SI PRENDERA’ IL CLUB. UNA SOLUZIONE CHE SAREBBE MOLTO GRADITA AL DG MAROTTA. FORSE IL DIRIGENTE SPORTIVO PIÙ POTENTE D’ITALIA HA GIÀ UN ACQUIRENTE? O FORSE SA CHE...

DAGOREPORT - VANNACCI SARÀ LA CILIEGINA SULLA TORTA O LA PIETRA TOMBALE PER MATTEO SALVINI, CHE TANTO LO HA VOLUTO NELLE LISTE DELLA LEGA, IGNORANDO LE CRITICHE DEI SUOI? - LUCA ZAIA, A CUI IL “CAPITONE” HA MOLLATO UN CALCIONE (“DI NOMI PER IL DOPO ZAIA NE HO DIECI”), POTREBBE VENDICARSI LASCIANDO CHE LA BASE LEGHISTA ESPRIMA IL SUO DISSENSO ALLE EUROPEE (MAGARI SCEGLIENDO FORZA ITALIA) - E COSA ACCADREBBE SE ANCHE FEDRIGA IN FRIULI E FONTANA IN LOMBARDIA FACESSERO LO STESSO? E CHE RIPERCUSSIONI CI SAREBBERO SUL GOVERNO SE SALVINI SI RITROVASSE AZZOPPATO DOPO LE EUROPEE?