1 - BORSA MILANO PROSEGUE FORTE, CORRONO BANCHE SU CALO SPREAD BTP/BUND...
Reuters - A Piazza Affari indici in forte rialzo, al traino delle banche, sulla scia della riduzione dello spread fra Btp e Bund sotto i 400 punti base e, più in generale, su un rasserenamento del clima sui mercati. Intorno alle 12,30 l'indice Ftse Mib sale del 2,44%, l'Ftse all share avanza del 2,26%. Bene anche il derivato, che sale di un rotondo 2,5%.
L'indice paneuropeo Eurofirst 300 sale dell'1,17%, mentre dai futures di Wall Street i segnali sono per un avvio tonico della Borsa Usa. "Il clima è chiaramente più sereno e ne beneficiano un po' tutti i titoli, in particolare le banche", osserva un trader. Corrono le banche sulla scia della discesa dello spread sui rendimenti dei titoli di Stato. "In questa fase si stanno riscoprendo i titoli che erano scesi di più, come Mps, fra i più esposti ai titoli di Stato, Se lo spread si chiude, il rischio per le banche cala", osserva un trader.
MPS sale di oltre il 7%%, forti anche le popolari con il BANCO POOPOLARE che sale dell'8% e la POP MILANO in salita del 6%. Più contenuto il rialzo delle big: INTESA SP balza del 4% e UNICREDIT del 3,2%.
banca_centrale_europeaDenaro anche sulla galassia Fiat, con FIAT e FIAT INDUSTRIAL in crescita del 3,8%. Quest'ultimo titolo ha avuto una fiammata verso l'alto subito dopo l'annuncio dei dati del quarto trimestre 2011 chiuso con un utile della getsione ordinaria più debole delle attese, ma con stime per il 2012 più forti di quelle del mercato. A breve sono attesi i risultati di Fiat.
Sul fronte dell'energia, ENEL, in calo di circa il 3% in avvio, si è riportata in positivo (+0,64%), grazie al miglioramento corale di tutto il mercato. A pesare sui corsi, l'annuncio a sorpresa ieri di non distribuire il dividendo interim per il 2012, atteso intorno a 10 centesimi a novembre, rinviando la distribuzione della cedola a giugno 2013. "Il titolo ha sofferto stamani per questa ragione, ma adesso si è ripreso all'interno di un clima che è cambiato", spiega un broker.
Nel settore lieve rialzo, ben sotto l'andamento del settore, a seguito del declassamento di Jp Morgan a neutral da overweight.
In denaro tutti i settori della Borsa, con l'eccezione di SEAT, sospesa al ribasso e con un calo teorico del 18%. Ieri la società ha approvato la proposta finale per la ristrutturazione del debito e ha fissato al 28 febbraio la scadenza per ottenere il via libera dai soggetti interessati. fra i minori, FALCK RENEW guadagna il 6% circa dopo che Kepler ha avviato la copertura con buy. GABETTI sospesa al rialzo con un balzo teorico dell'11,2%.
DEUTSCHE BOERSE2 - BCE: COLLOCA 13 MLD DLRS NELLE ASTE A 7 E A 84 GIORNI...
Corriere.it - La Bce, nell'ambito delle due aste Taf denominate in dollari indette per oggi, ha collocato sul mercato 13,098 miliardi di dollari. Nell'operazione a 7 giorni ha piazzato 3,738 miliardi, evadendo completamente le richieste pervenute da 10 istituti di credito (7,929 miliardi in un'analoga asta effettuata la scorsa settimana, cui avevano partecipato 16 banche). Nel finanziamento a 84 giorni, richiesto da 17 istituti, ha collocato 9,36 miliardi. Entrambe le aste sono state condotte al tasso fisso dello 0,59%.
3 - GERMANIA ALLOCATI BUND 2022, RENDIMENTO SCENDE ALL'1,82%...
Finanza.com - Il Tesoro Tedesco ha collocato bund con scadenza 2022 per 4,093 miliardi di euro. Il rendimento dei titoli si è attestato all'1,82%, in calo rispetto all'1,93% dell'asta dello scorso 4 gennaio. Le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 1,4 volte, contro le 1,3 volte precedenti.
4 - PORTOGALLO: ALLOCATI TITOLI A 3 E 6 MESI, SCENDONO I RENDIMENTI...
Finanza.com - L'esecutivo portoghese ha collocato 1,5 miliardi in titoli a 3 e 6 mesi. Il trimestrale (750 milioni) ha registrato un rendimento del 4,068%, in calo rispetto al 4,346% precedente, mentre il bond a sei mesi rende il 4,463%, contro il 4,740% di due settimane fa. Le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 2,8 volte nel primo caso (da 4,1) e di 2,6 volte nel secondo (da 3).
5 - DEUTSCHE BOERSE-NYSE: UE BLOCCA FUSIONE...
Radiocor - La Commissione europea ha deciso di rifiutare il progetto di fusione tra Deutsche Boerse e Nyse Euronext, considerando l'operazione 'inammissibile' per la legge sulla concorrenza, per quanto riguarda il mercato dei derivati (il merger porterebbe all'unione tra Eurex e Liffe). E' quanto comunica la Borsa di Francoforte, sottolineando: 'Questo e' un giorno nero per l'Europa e per il futuro della competitivita' dei mercati finanziari globali.
La decisione della Ue si basa su un'irrealistica stretta definizione del mercato, che non giustifica la natura globale della concorrenza nel mercato dei derivati'. Nyse Euronext, annunciando che 'le due compagnie stanno discutendo per concludere il merger agreement', ha spiegato che il gruppo, prendendo atto della decisione della Ue, si focalizzera' su una 'strategia standalone di successo', basata su 'forte crescita e diversificazione'.
BORSA DI FRANCOFORTE6 - DEUTSCHE BOERSE-NYSE: UE, CESSIONE ASSET PROPOSTA TROPPO LIMITATA...
Radiocor - La cessione di asset proposta da Deutsche Boerse e Nyse per ottenere il via libera alla fusione erano insufficienti a far cambiare po sizione all'Antitrust europeo. 'Gli attivi ceduti sarebbero stati troppo limitati e non sufficientemente diversificati', indica oggi la Commissione Ue. Di qui la scelta inevitabile sull'operazione che 'ostacolerebbe in modo significativo una concorrenza effettiva nel mercato interno o in una sua parte sostanziale'.
7 - GIOCO D'AZZARDO ILLEGALE A ROMA VALE 1,5 MLD
(TMNews) - Il gioco d'azzardo illegale a Roma genera un giro d'affari pari a 1,5 miliardi di euro. A sostenerlo è stato il Silp Cgil di Roma (Sindacato dei Lavoratori della Polizia) il quale afferma che si tratta di un fenomeno sviluppatosi parallelamente a quello del proliferare di sale da gioco, slot machine e videolotterie legali. "A Roma ci sono quasi 300 sale giochi e oltre 5 mila slot machine", ha spiegato Marco Miccoli, segretario del Pd capitolino. Le strutture si concentrano soprattutto nel centro o vicino alle grandi vie del commercio.
8 - IMPRESE/ UNIMPRESA: SÌ AD UN RATING PER CHI HA CODICE ANTIMAFIA
(TMNews) - L`idea di un rating antimafia per le aziende che adottano codici anticorruzione e denunciano il racket delle estorsioni, è "un`iniziativa lodevole e che va sostenuta, al pari di quella di un rating creditizio che contrasti la crescente difficoltà di accesso al credito".
Questa l`idea lanciata da Paolo Longobardi, presidente di Unimpresa, associazione nazionale di categoria che riunisce 130mila micro, piccole e medie imprese.
"Le pmi non possono contare sulla liquidità 'facile' della malavita - spiega - Un rating creditizio modulato anche sull`impegno antimafia può invece favorire gli imprenditori che adottano codici etici e far diventare conveniente anche sul piano economico il contrasto alla criminalità, temperando la rigidità dei criteri imposti da Basilea 2. Il primo passo in questa direzione sarà quello di creare un protocollo fra imprese, settore bancario, forze sociali e istituzioni che premi le aziende che si impegnano per la legalità".
9 - EDISON TORNA IN PISTA...
Luca Pagni per "la Repubblica" - È ovvio che si tratta di un piano di lungo periodo. Ma la nuova Edison tutta francese comincia a muovere i primi passi per recuperare il secondo posto nella classifica dei gruppi per produzione elettrica nel nostro paese. In attesa di definire gli ultimi passaggi degli accordi che hanno portato allo swap con le utility italiane A2a e Iren, il gruppo guidato in Italia da Bruno Lescouer ha cominciato a guardarsi attorno.
La preda ideale sarebbe stata individuata negli asset italiani di E.On, che dispongono di un mix "appetibile" con centrali idroelettriche, carbone e gas, e che non è un mistero che il gruppo tedesco venderebbe se ci fosse un'offerta economicamente interessante. Non è ancora nata, ma il secondo posto della Rwe italiana è già in discussione.
10 - LA CITY DIFENDE I BONUS AI BANCHIERI: "CACCIA ALLE STREGHE"
Enrico Franceschini - La guerra dei bonus non è finita con il milione di sterline restituito a furor di popolo da Stephen Hester, amministratore delegato della Royal Bank of Scotland (Rbs). Ieri la City è intervenuta in difesa dei (suoi) banchieri, affermando che le accuse contro di loro rischiano di danneggiare la reputazione internazionale della cittadella finanziaria londinese.
Roger Carr, presidente della Cbi (la Confindustria britannica) afferma che la campagna politica e mediatica contro i premi ai banchieri «incoraggia un'ingiusta ostilità verso la comunità degli affari» e potrebbe spingere altri manager a non accettare incarichi pubblici come ha fatto Hester (che ha lasciato il settore privato nel 2008 per dirigere la Rbs, nazionalizzata per evitarne il fallimento).
Interpellato dal Times, un anonimo banchiere definisce le prese di posizione contro i bonus come «una caccia alle streghe» e ammonisce che manderà «un segnale negativo al resto del mondo, presentando la Gran Bretagna come un luogo inospitale per il business».
Altre fonti della City sottolineano che la Rbs, nel giorno in cui il suo ad ha acconsentito a malincuore a restituire il milione di sterline di premio, ha perso il 3,5% in Borsa, pari a 580 milioni di sterline, dando implicitamente la colpa alle polemiche sui banchieri: e sono i contribuenti a perderci, scrive il Daily Telegraph, poiché la banca è di proprietà dello Stato.
Ma se da un lato la City si erge in difesa dei propri dirigenti, dall'altro la campagna contro gli eccessi del capitalismo non accenna a smorzarsi. Perfino un tabloid conservatore come il Daily Mail mette due cifre in prima pagina: nel 2011 la Rbs ha visto il proprio valore scendere del 36% e nello stesso anno ha predisposto 500 milioni di sterline di bonus, in contraddizione di qualunque nesso fra rendimento e compenso.