Estratto dell’articolo di Massimiliano Jattoni Dall’Asén per il “Corriere della Sera”
[…], la Paramount Pictures è una casa di produzione e distribuzione cinematografica sussidiaria del gruppo Paramount Global, conglomerato di media controllato da National Amusements, che annovera Cbs, Mtv, Channel 5 in Uk e Telefe in Argentina, oltre a 170 reti e 700 milioni di abbonati in 180 Paesi del mondo.
Le azioni della Paramount sono salite di oltre il 25% verso fine anno, ma nelle ultime settimane si rincorrono le voci sulla possibile vendita della National Amusements.
Attualmente, l’impero mediatico è in mano a Shari Redstone, che ha lottato per averlo, dando vita a un’aspra saga di successione in cui il suo stesso padre, il milionario Sumner Redstone, morto nel 2020, era il suo più grande ostacolo. […] Shari avrebbe discusso la vendita di una quota di controllo con Skydance, la casa di produzione di David Ellison, figlio del fondatore di Oracle, Larry Ellison, e con RedBird Capital, società di gestione fondata nel 2014 da Gerry Cardinale.
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[…] Se l’accordo andasse in porto, l’acquisizione darebbe a Skydance il controllo del 77% delle azioni di Paramount. […]Ellison, però, sembra interessato solo allo studio Paramount, ai suoi film e al lotto di Melrose Avenue, a Hollywood, dove al n. 5515 vi è lo storico ingresso agli studios.
A RedBird spetterebbe dunque trovare acquirenti per le altre attività. Ma perché Redstone vorrebbe vendere?
Come spiega Laurent Yoon, analista di Bernstein sentito dal Financial Times , «l’attuale posizione di Paramount è insostenibile», dato che ha il più alto rapporto debito netto/Ebitda tra i suoi concorrenti, da Warner Bros a Disney Comcast e Netflix. La sua rete di stazioni tv è in forte declino, per la disaffezione degli americani alla tv via cavo. E lo streaming non va meglio. La società ha perso miliardi con Paramount+, che copre solo il 4% di tutto il mercato statunitense (per avere un’idea: Netflix, che ne è leader, detiene il 33% e il suo bilancio è in attivo).
Su questo versante, però, Paramount è in «buona» compagnia: Bob Iger, ad della Disney, ha dichiarato che l’attività di streaming raggiungerà profitto solo alla fine del 2024 (con un investito di oltre 11 miliardi di dollari negli ultimi 5 anni). E se Peacock di NbcUniversal ha perso nel 2023 tre miliardi di dollari, Warner Bros Discovery dichiara che il suo Max inizia sì a guadagnare, ma che ha anche perso 700 mila abbonati solo nell’ultimo trimestre.