1 - POSTA PER RAIS DI TRIPOLI
Una velina di gheddafiLETTERA 1
LA CONVERSIONE-SPETTACOLO con contorno di GNOCCA ! Bisogna riconoscere al Colonnello Gheddafi l\'innovazione del \"Format\", con modalità trash-tv che potevano trovare spazio solo in Italia ... Dal Corpo delle Donne al \"Corano con le Donne\" (pagate da un\'agenzia) ! Un evento che meriterebbe uno speciale di Al Jazeera. Peccato che l\'allegra kermesse delle 500 \"convertende\" non abbia speso una sola parola per un\'altra donna , Sakinè, che verrà, lentamente, e in nome del Corano, sbranata a colpi di pietra.
Si chiamerà \"LE GHEDDAFINE\" il nuovo format di prima serata che proporrò ad Antonio Ricci. Le tre vincitrici della selezione in diretta dovranno : a) convertirsi all\'Islam: b) caracollare ilari a bordo di tre cavalli arabi: c) serbare il silenzio prima dell\'allegra kermesse ma poi romperlo per spiegare alla Lega il progetto dell\'amico Gheddafi di fare dell\'Islam \"LA RELIGIONE D\'EUROPA\".
Mimmo Lombezzi
LETTERA 2
Caro Dago,
tutto sommato è una persona che stimo, nonostante i vestiti improbabili, la tenda nel centro di Roma, i 30 cavalli, la tinta forte dei capelli e i 2 kg di trucco che si mette tutte le volte che esce...
Ma quando dice anche che l\'Europa si dovrebbe islamizzare, io a Moira Orfei tirerei il collo
IPagliacciSiTrovanoAlCirco
LETTERA 3
Caro Dago, la prossima volta che Berlusconi va in Libia, convochi a Tripoli 500 ragazze musulmane, le convinca che la religione cattolica dovrebbe essere l\'unica religione di tutta l\'Africa, regali ad ognuna una Bibbi e poi ne scelga due o tre da convertire personalmente......
Questa è una cosa che gli dovrebbe riuscire bene, no?
Cordialmente
Ezzelino da Romano
LETTERA 4
Caro Dago,
leggo che Gheddafi porterà in dono 30 cavalli. Penso, quindi, che tra poco ad Arcore ci vorranno altri \"stallieri\"....
Valerio P
LETTERA 5
GRANDE DAGO !!! Ma dove sei ?!?
Vabbè che la notizia l\'han già battuta 20 minuti fa le agenzie stampa, vabbé che siamo ancora ad agosto,
ma vuoi per favore riprendere l\'uscita di quel beduino...ops, scusa, dell\' \"Amico Gheddafi\" il quale invita centinaia di \"hostess (?!) a convertirsi all\'Islam... ed auspica - per giunta - l\'islamizzazione dell\'intera Europa, una volta entrata nella UE la Turchia !?!?!?!
E\' mai possibile che NESSUNO prenda posizione, tra i nostri politici ?!!?
Forse ci vorrebbe una Merkel, anche per noi !!
Dago: tira fuori gli artigli (-> eufemismo) e pensaci tu, t\'imploro.
Oriana si starà rivoltando nella tomba...!!!
Brunella
LETTERA 6
Daguccio caro,
non capisco l\'imbarazzo sulle dichiarazioni di Gheddafi ,dopo aver salvato la Fiat e adesso Unicredit, con tutti quei miliardi che ci porta ,qualche cazzata gliela vogliamo concedere?
ossequi
venticello
LETTERA 7
Ma per i cavalli berberi di Gheddaffi c\'ha pensato Dell\'Utri a trovare uno stalliere di fiducia(ne conosce di davvero affidabili....)?A Vittorio che ha scritto :\"è proprio vero che in Italia per andare avanti bisogna essere o massoni o mafiosi!!!!\" ,per andare veramente avanti è bene essere entrambe le cose!
Propaganda Fide(l Castro)
LETTERA 8
Caro Dago,
due considerazioni su Gheddafi novello profeta e le sue cazzate
\"folkloristiche\" avallate dal nostro esecutivo accomodante per soldi e
potere: \"Italia come cavallo di troia del terzo millennio\" \"lasciate che
le fighe vengano a me\".
emmegìperesteso
2 - UNA VELINA PER GHEDDAFI: \"HO PARTECIPATO SOLO PER SOLDI ERA VIETATO FARE DOMANDE SU SILVIO\"
Gabriele Isman per La Repubblica
«Gheddafi, non sapeva nemmeno che eravamo pagate, altrimenti non avrebbe accettato di incontrarci. Per noi è stato solo noioso». Angelica, 25 anni, ragioniera, romana di adozione, accetta di parlare dopo aver partecipato all´incontro con il leader di ieri pomeriggio. Il nome è di fantasia su sua richiesta: «L´agenzia non ci paga se parliamo con i giornalisti».
Perché ha partecipato alla riunione con altre 500 ragazze?
«Per soldi, come l´80 per cento delle altre ragazze. Io, che non sono iscritta all´agenzia Hostessweb, prenderò 64 euro. Sarebbero 80, ma devo versare una percentuale alla ragazza che mi ha contattata».
Sapevate di andare da Gheddafi?
«Ci hanno chiamate sabato per un evento imprecisato: molte avevano già dato forfait. Ci hanno detto via email di non indossare abiti provocanti e che si sarebbe parlato di Islam, ma non sapevamo con chi. L´appuntamento era alle 11 al Foro Italico: sul pullman c´erano anche dei ragazzi, ma poi in sala non li ho visti».
E una volta all´accademia libica?
«Siamo passate attraverso il metal detector, poi dopo un´ora sotto al sole siamo entrate in questa sala conferenze. Non c´era un buffet, almeno io non l´ho visto. Nella sala un italiano che si è presentato come Alessandro ci ha detto che era un incontro religioso e quindi di non porre a Gheddafi domande su politica e sui rapporti con Berlusconi».
Poi è entrato il leader?
«Sì, noi eravamo sedute su sedie di plastica con i nostri traduttori Philips. Accanto aveva le due donne in tuta mimetica, armate. Da un banco semicircolare per 50 minuti ha raccontato l´Islam, spiegando che è la religione più giovane, Maometto è l´ultimo dei profeti».
Ci sono state domande politiche?
«Una ragazza gli ha chiesto cosa pensasse dell´ingresso della Turchia nell´Ue. Ha risposto che non era un tema religioso».
È vero che 3 ragazze si sono convertite all´Islam davanti a lui?
«Erano in una posizione diversa dalla nostra fin dall´inizio, e non vestivano il velo. Poi Gheddafi ha chiesto se qualcuna volesse abbracciare l´Islam e loro si sono fatte avanti. Mi è parsa una strana conversione».
E alla fine?
«Lui è uscito, e noi subito dopo. Distribuivano all´uscita le copie del Corano e delle istruzioni per la preghiera. Io non le ho prese. Parteciperò anche all´incontro di domani (oggi, ndr), e sempre per soldi: Silvio gli ha fatto credere che in Italia vi fossero ragazze interessate ad ascoltarlo sull´Islam. Non mi interessa la religione, non sono neanche cattolica praticante, e la mia copia la prenderò domani».
3 - I CAPRICCI DI SUA MAESTÀ DA TRIPOLI
GianAntonio Stella per il Corriere della Sera
Compiaciuto tra i suoi 30 cavalli berberi più belli di quelli di Ben Hur, le amazzoni di scorta con rimmel antisommossa e le sue 500 ninfette italiane prese a nolo, «Papi» Muammar benedice l\'amico Silvio e tutto il popolo italiano: questa sì è un\'accoglienza da Re! E chissà che anche stavolta, tra le seguaci conquistate dalla sua oratoria e da un pacco di fruscianti bigliettoni, non spunti fuori qualche convertita all\'Islam...
Diciamo la verità: era cominciata male, tra Gheddafi e gli italiani. Prima il fastidio delle polemiche sulla cacciata dei nostri connazionali buttati fuori dopo la rivoluzione. Poi lo strascico del rancore per la nostra occupazione coloniale che gli aveva fatto istituire la Giornata della Vendetta.
Poi i seccanti sospetti su un suo coinvolgimento in certi episodi terroristici. Poi i missili contro Lampedusa e la rivendicazione della sovranità sulle Tremiti. Per non dire di certe parole di Oriana Fallaci: «Oltre ad essere un tiranno è un gran villanzone». Peggio: «È clinicamente stupido». Peggio ancora: «È senz\'altro il più cretino di tutti». Screanzata. Più ancora di Indro Montanelli, che lo aveva bollato come «un sinistro pagliaccio». Più di Reagan, che lo chiamava: «Il cane di Tripoli».
GHEDDAFI A CAMPO DE\' FIORIVabbè, pietra sopra. Tutto cancellato dal rapporto con l\'amico Silvio. Lui, Muammar, l\'aveva detto già nel lontano 1994: «Io e Berlusconi siamo fatti per intenderci, in quanto rivoluzionari. Prevedo per lui grandi successi nella gestione dello Stato, così com\'è stato nella gestione del Milan. La sua personalità è apparsa all\'orizzonte cambiando tutto da cima a fondo».
Certo, il Cavaliere non ha accettato tutti i suoi consigli su come risolvere le grane parlamentariste. L\'anno scorso in Campidoglio, ad esempio, aveva detto: «Il partitismo è un aborto della democrazia. Se me lo chiedesse il popolo italiano gli darei il potere. Annullerei i partiti, affinché il popolo possa prendere il loro posto. Non ci sarebbero più elezioni e si verificherebbe l\'unità di tutti gli italiani. Basta destra e sinistra. Il popolo italiano eserciterebbe il potere direttamente, senza rappresentanti». Quindi, all\'università «La Sapienza», aveva spiegato che questa è l\'essenza della democrazia: « Demos in arabo vuol dire popolo e crazi vuol dire sedia. Cioè il popolo si vuole sedere sulle sedie». Aristotelico.
Allora, alle «letterine» affittate perché ascoltassero a ottanta euro l\'una il sermone maomettano, aveva rivelato: «Sapete che al posto di Gesù crocifissero un suo sosia?». Questa volta, tra i sorridenti inchini e gli ossequiosi salamelecchi dei nostri uomini di governo solitamente ostili, diciamo così, a certi discorsi, è andato oltre: «L\'Islam dovrebbe diventare la religione di tutta l\'Europa». Lo dicesse l\'imam di una sgangherata moschea di periferia sarebbe scaraventato fuori tra strilli di indignazione. Lo dice lui? Spallucce. È la politica, bellezza.
GHEDDAFI A CAMPO DE\' FIORICosì è fatto, «Papi» Muammar: adora essere circondato da cammelli, cavalli e puledre. Il tutto con una sobrietà che in quattro decenni di potere è diventata leggendaria. Oddio, diciamo la verità: il Colonnello si muove nel solco di una storia antica. È un secolo che gli italiani dalla Libia si aspettano cose spropositate.
Basti ricordare come, per eccitare la fantasia dei lettori prima della conquista, l\'inviato de «La Stampa» Giuseppe Bevione scriveva che laggiù c\'erano «ulivi più colossali che le querce» e che l\'erba medica poteva «essere tagliata 12 volte all\'anno» e che i poponi crescevano «a grandezze incredibili, a venti e trenta chili per frutto». Va da sé che, con questi poponi alle spalle, il re beduino della Jamahiriyya non poteva essere da meno.
VELINE E VELINI X GHEDDAFIIl suo piccolo Paese, disse un giorno Igor Man, «gli è sempre andato stretto». Detto fatto, si è sempre mosso alla grande. Come quando si presentò al vertice dell\'Unione africana ad Addis Abeba facendosi precedere da 15 lussuosissime auto blu personali fatte sbarcare da aerei giganteschi e scandalizzò tutti con due valigie («Un regalo del nostro leader ai capi di Stato africani», spiegarono i diplomatici) piene d\'oro zecchino.
O quando, sceso a Roma con la solita corte di 300 attaché, pretese che gli montassero una tenda di 60 metri quadrati a Villa Pamphilii con 12 poltrone dai piedi dorati, lampade, divanetti, tavoli e «grandi incensieri per profumar l\'ambiente».
VELINE E VELINI X GHEDDAFIO quando inaugurò un pellegrinaggio attraverso Swaziland, Mozambico, Malawi, Zimbabwe e Kenia presentandosi in Sudafrica con due Boeing 707 in configurazione Vip, un jet più piccolo d\'appoggio, un gigantesco Antonov russo con a bordo due autobus di lusso da 46 posti, sessanta auto blindate e 400 guardie del corpo armate fino ai denti di kalashnikov. Più, piccolo dettaglio regal-pastorale, un container frigorifero di agnelli macellati.
VELINE E VELINI X GHEDDAFIPotevano i figli di tanto padre non seguirne l\'esempio? No. Ed ecco Hannibal e Moutassem sgommare in Costa Smeralda al volante di una Ferrari a testa fino a far saltare i nervi del giardiniere della spettacolare villa presa in affitto, furibondo per la quotidiana raccolta di cocci delle bottiglie di champagne millesimato buttate dalla finestra.
Ecco il conto preteso per via giudiziaria (la famiglia si era dimenticata di pagare) dall\'hotel Excelsior di Rapallo per una vacanza di Al Saadi, detto l\'Ingegnere: 392 mila euro per sei settimane. Ecco lo stesso Al Saadi, capricciosamente deciso a «giocare al calciatore professionista», affittare Villa Miotti a Tricesimo: 13 mila euro al mese. Spiccioli per un uomo che, volendo farsi insegnare qualche trucco sul palleggio, raccontò Emanuela Audisio su Repubblica, ingaggiò per gli allenamenti un trainer personale esclusivo: Diego Armando Maradona. Costo: 5 milioni di dollari.
VELINE E VELINI X GHEDDAFI VELINE E VELINI X GHEDDAFIAnche queste cose però, diciamo la verità, finiscono per annoiare. Ed è così che il despota tripolino, un bel giorno, ha deciso di commissionare alla Tesco Ts di Torino un\'auto disegnata da lui medesimo. Possibile? Parola dei costruttori dei due prototipi: «Durante la realizzazione di questa macchina, l\'équipe tecnica di Tesco Ts ha seguito alla lettera le idee del designer, il Leader, per produrre la vettura perfetta secondo la sua visione». E come poteva essere la vettura perfetta, per sua maestà Muammar? Rifiniture in marmo. Un capriccio è un capriccio. Se no che gusto c\'è ad essere il leader di una Jamahiriyya Popolare e Socialista?