Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
romano prodi fabio martini enrico mentana
Nicoletta Cottone per www.ilsole24ore.com
Per la politica manipolare i media è sempre stata una grande tentazione: dalla fabbrica del consenso di Mussolini fino ai seguaci di Grillo che cavalcano la rabbia sui social. Fabio Martini nel libro “La fabbrica delle verità” - L’Italia immaginaria della propaganda da Mussolini a Grillo - racconta come a seguire queste orme dal Ventennio a oggi siano stati in tanti.
Il libro è stato presentato oggi pomeriggio, alla libreria Feltrinelli nella galleria Alberto Sordi di Roma , dall’ex premier Romano Prodi e dal direttore del Tg di La7 Enrico Mentana. Nel duecento pagine del libro Fabio Martini, firma de “La Stampa”, racconta come i governanti abbiano conquistato l’immaginario e l’inconscio utilizzando i mass media.
romano prodi con fabio martini
La propaganda più insidiosa è quella invisibile
Radio, cinegiornali, tv e web, per cercare di conquistare in modo subliminale l'immaginario degli italiani «La propaganda più insidiosa - ha sottolineato l’autore - è quella invisibile di cui non ci accorgiamo».
«La manipolazione della verità si adatta a varie tecnologie e governi»
«Siamo passati dalla tv dei partiti ai partiti della tv - ha sottolineato l’ex premier Romano Prodi - ma il pluralismo rende frequente il passaggio dalla politica dell'ottimismo a quella dell'attacco personale tipico dei momenti di frammentazione politica che è uno degli elementi portanti di questo momento. Abbiamo il talk-show antagonista, e poi l'antipolitica. Quando l'utente è stanco di vedere uno contro l'altro arriva il “sono tutti uguali” e quindi l'antipolitica».
Il Professore ha sottolineato come la « manipolazione della verità si adatta a varie tecnologie e vari governi, per questo non capisco perché sono qui visto che è nota la mia incapacità di manipolare l’opinione pubblica. Sono qui come manipolato». Ma al di là delle battute, ha detto l’ex premier, «anche nel vangelo quando si dice “guardatevi dai falsi profeti” si alludeva alle veline». E ha sottolineato come «la manipolazione ha forme diverse da governo a governo, ma un unico scopo».
Anche nella post verità serve un po’ di verità, senza esagerare
Nei meccanismi di propaganda attraverso la pre-verità, ha sottolineato l'ex premier, e la post-verità c'è «la prevalenza delle emozioni sull'analisi del contenuto» anche se pure la post verità «deve essere imbastita con un po' di verità, senza esagerare». Ha detto che «quando il potere è forte si usano veline, quando è frammentato ci sono vari strumenti».
I big data, strumenti determinanti in campagna elettorale
Ha insistito sul fatto che i big data, gli strumenti per la propaganda del prossimo futuro, «saranno impressionanti quanto a sofisticazione» perchè si potranno conoscere gusti e caratteristiche personali degli elettori. A questo punto, Martini ha affermato di sapere che la società di analisi dei dati Cambridge Analityca, una delle società più importanti di Data science per le campagne elettorali che ha svolto un lavoro determinante per la campagna di Trump, «sta lavorando per le prossime elezioni italiane, ma non sappiamo per chi». E Prodi allargando le braccia: «Non per me».
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