telecom

IL “BLITZ” DEL PRESIDENTE RECCHI IN TELECOM SFIDUCIA L’AD PATUANO E ATTERRA RENZI CHE SPINGEVA AD UNA INTESA SU METROWEB (BANDA LARGA) CON CDP – A PIAZZA AFFARI SI SOSPETTA CHE, DOPO BOLLORE’, ANCHE IL RAIDER FRANCESE NEIL POTESSE FARE SOTTOBANCO DA CAVALLO DI TROIA DELLA MERCHANT BANK DI PALAZZO CHIGI PER AVVIARE L’ENNESIMO RIBALTONE IN TELECOM, FIN QUI OSTILE A UN PATTO INIQUO CON METROWEB

MARCO PATUANO E SIGNORA MARCO PATUANO E SIGNORA

DAGOREPORT

 

“Ma che resa del nostro sistema delle telecomunicazioni ai francesi! Nell’affare Telecom il vero sconfitto è il nostro premier, Matteo Renzi, e la sua merchant bank guidata a Palazzo Chigi dal fidato Marco Carrai”. Il finanziere di lungo corso offre a Dagospia una lettura assai diversa sull’ennesima guerra politica finanziaria che si sta combattendo sull’ex monopolista pubblico.

 

NARDELLA RENZI CARRAINARDELLA RENZI CARRAI

L’ultimo colpo di scena c’è stato con il blitz nel consiglio d’amministrazione del presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, che ha fatto approvare all’unanimità il progetto di convertire le azioni di risparmio in azioni ordinarie con diritto di voto.

 

Il che, in pratica, taglie le unghie ai raider d’Oltralpe, Vincent Bolloré (20,5%) e Xavier Niel (15,2%), che vedranno ridurre il loro peso nell’azienda. Anche se erano da almeno quindici anni che il mercato si aspettava una mossa del genere - che porterà il gruppo a incassare 600 milioni e a risparmiare oltre 2 miliardi di euro - la spallata del presidente Recchi a pochi giorni dall’acquisto da parte del finanziere francese Xavier Niel di oltre il 14% di azioni Telecom ha colto tutti di sorpresa.

 

XAVIER NIEL E SARKOZYXAVIER NIEL E SARKOZY

A cominciare dall’ad, Marco Patuano, e dal governo del cazzaro Renzi. Un’operazione forse di disturbo e magari concordata sottobanco a Parigi con Bolloré (Vivendi), che sin dal principio appariva un tantino ambigua. Per non dire di peggio. Almeno a dare ascolto al nostro osservatore privilegiato.

 

“Ma vi pare normale che il capoazienda di Telecom, Marco Patuano, fosse all’oscuro della mossa del suo presidente, Giuseppe Recchi, di convertire le azioni? E perché poi non è stato informato? Forse non si fidavo di lui, cioè del proprio capoazienda?”, osserva quasi ironico. Ah saperlo!

bollore nagel mediobanca interna nuovabollore nagel mediobanca interna nuova

 

“Lo stesso amministratore delegato che in agosto parlava agli investitori della conversione soltanto come di un’ipotesi remota, l’altro giorno è stato, in buona sostanza, sfiduciato dai suoi padroni”.

Scaroni Giuseppe Recchi Patuano e Bernab Scaroni Giuseppe Recchi Patuano e Bernab

 

Vincent Bollore e Alberto Nagel foto LaPresse Vincent Bollore e Alberto Nagel foto LaPresse

E ancora: “Allora può sorgere il sospetto che Patuano, d’intesa con il governo e i suoi emissari, si stava piegandosi, o ammorbidendosi, ai diktat provenienti da Palazzo Chigi sul dossier aperto di Metroweb. Il progetto che prevede lo sviluppo della banda larga in Italia. Un piano industriale che non piace però ai soci Telecom. Ma che, invece, sta tanto a cuore sia Renzi sia alla Cassa depositi e prestiti (Cdp) oggi amministrata Costamagna e Gallia. Che, a quanto mi risulta, nei giorni scorsi sono andati a lamentarsi a Palazzo Chigi per le resistenze opposte sul dossier Metroweb dall’ex monopolista pubblico.

 

E Xavier Niel, insieme a Bolloré – prosegue -, poteva raffigurare il secondo cavallo di Troia in Telecom per forzare la mano a Recchi e agli attuali soci forti. Ma per ora nel braccio di ferro sono usciti sconfitti sia i francesi che il governo Renzi”.

xavier nielxavier niel

 

davide serra matteo renzi maria elena boschi davide serra matteo renzi maria elena boschi

Nel frattempo, va anche ricordato, Telecom ha varato il suo piano per coprire nei prossimi anni 100 città con la formula dell'Ftth (Fiber to the home, cioè fibra fino all'abitazione-ufficio dell'utente finale), per un investimento previsto di oltre 700 milioni. Altra scelta che va nella direzione opposta da quella indicata dal governo e da Cdp. 

 

Nel disegnare lo scenario in cui Matteo Renzi ha dovuto incassare la prima grossa batosta sul terreno economico-finanziario, il nostro interlocutore fa rilevare inoltre: “Sapete chi è stato l’unico uomo d'affari che ha esultato per l’arrivo dei transalpini in Telecom? Il solito e sodale di Renzi, Davide Serra. Sì, proprio lui il ceo e fondatore di Algebris Investments, che si è affrettato a dichiarare quanto bravi e generosi fossero Bolloré e Neil. Quest’ultimo era addirittura era definito un uomo che si è fatto da zero e che invece di speculare sui fondi portava capitali freschi in Telecom”.

alberica brivio sforza claudio costamagna 665082alberica brivio sforza claudio costamagna 665082XAVIER NIEL DELPHINE ARNAULTXAVIER NIEL DELPHINE ARNAULT

 

 

 

 

 

bouquet et claudio costamagna 637x0 1bouquet et claudio costamagna 637x0 1

 

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...