obama fifa

DIETRO AGLI ARRESTI DELLA FIFA, C'È IL "FATCA", LA RIFORMA FISCALE DEL 2010-2012 CHE IMPONE ALLE BANCHE (SVIZZERE IN TESTA) DI RIVELARE LE INFORMAZIONI SUI LORO CLIENTI - ORMAI L'INTOCCABILE E 'NEUTRALE' PARADISO FISCALE È DIVENTATO UNO STATO COME UN ALTRO, E DUNQUE TERRA DI CONTROLLO AMERICANO, COME SOTTOLINEATO DAL NEMICO PUTIN

OBAMA E WALL STREET OBAMA E WALL STREET

DAGOANALSI

 

“Le banche sono più pericolose degli eserciti”, affermò all’inizio dell’Ottocento Thomas Jefferson. Uno dei padri fondatori della nuova nazione americana. Al momento della sua dichiarazione, però, il terzo presidente degli Stati Uniti forse non immaginava che a distanza di due secoli quella sua paradossale “dottrina” avrebbe trovato piena attenzione (e anche applicazione) nell’amministrazione di Barack Obama.

 

la copertina con la faccia di sepp blatterla copertina con la faccia di sepp blatter

E fin qui neppure era ipotizzabile che le truppe (federali) avrebbero messo al centro della loro azione di guerra (financial weapons) i fortini creditizi della Svizzera e la loro sovranità.

Un Paese considerato, storicamente, “neutrale” e spesso di manica larga con i suoi “rifugiati” eccellenti o con i suoi cittadini imbroglioni.

 

platini merkel blatterplatini merkel blatter

Così, a pochi giorni dalla sua quinta elezione alla guida della Fifa anche l’inossidabile Sepp Blatter ha dovuto alzare bandiera bianca per evitare di finire anche lui in prigione su mandato delle autorità americane nonostante l’arzillo capataz sia nato a Visp, distretto elvetico del Cantone Vallese.

 

Di sicuro e nonostante le sue dimissioni (a tempo) – a quanto pare concordate con il governo di Berna -, il mammasantissima dal calcio mondiale rischia comunque grosso se metterà piede fuori dai confini del suo paesello. Negli accordi intergovernativi tra Usa e Svizzera è stabilito che le autorità elvetiche possano respingere la richiesta di estradizione per reati fiscali.

 

JOSEPH BLATTER - INCHIESTA FIFAJOSEPH BLATTER - INCHIESTA FIFA

Il che la dice molto più lunga a dispetto su quanto si è scritto sul Fifagate, a volte ridotto dai media a vicenda tipo Calciopoli oppure a lotta di potere tra federazioni calcistiche. 

In realtà, lo scandalo dello straricco mondo pallonaro (Fifa) che ha portato alla luce un giro di tangenti milionario e all’arresto - con l’accusa pure di riciclaggio, di due vice dell’impresentabile presidente Sepp Blatter e di cinque dirigenti da parte delle autorità giudiziarie di Washington -, sembra andare ben al di là di una vicenda fin qui collegata dai media soltanto al business del calcio.

blatter fifa indagine americana  1blatter fifa indagine americana 1

 

Uno sport, tra l’altro, che in Usa non ha attirato ancora sia i capitali sia l’interesse del pubblico e dei grandi network televisivi.

 

Così, mentre i nostri giornaloni dei Poteri marciti e le tv, parlavano di “giustizia a orologeria” allo scopo d’impedire la quinta rielezione a Zurigo di nonno Blatter alla guida della Fifa, l’unico a capire politicamente davvero cosa si nascondeva dietro la retata ordinata dall’Fbi in terra elvetica era Vladimir Putin.

 

chuck blazer e blatterchuck blazer e blatter

“Qualunque cosa sia accaduta, tutto ciò non ha niente a che fare con gli Stati Uniti che, ancora una volta, tentano di estendere oltre ogni limite la loro giurisdizione”, dichiarava a caldo l’ex presidente russo.

 

Eppure bastava assistere in tv alla conferenza stampa del ministro della Giustizia Usa, Loretta Lynch, e del capo dell’Fbi James Comey, per avere la conferma lampante che l’”Operazione Fifa” rientrava tra quelle financial weapons avviata da qualche tempo dal presidente Usa, Barack Obama.

 

blatter putinblatter putin

Tant’è, che ben prima dello stizzoso (e preoccupato) j’accuse dell’ex zar russo Putin, era stato l’insospettabile sito liberal americano Sovereignman.com, a denunciare – più di un anno fa - il Foreign Account Tax Compliance Act (Fatca), siglato bilateralmente con gli Usa da molti paesi europei (Italia inclusa). Se apri un conto bancario, gli istituti di credito chiedono al cliente la certificazione di non risiedere fiscalmente negli Stati Uniti. E se uno si rifiuta, niente libretto degli assegni.

 

Nella realtà gli accordi bilaterali sono stati un vero e proprio diktat della Casa Bianca nei confronti degli altri Paesi per mettere sotto controllo del fisco patrimoni e operazioni finanziarie anche all’estero. Forse, è rivelato da Simon Black del Sovereignman.com “la normativa più arrogante mai emanata, almeno in tempi moderni”.

blatter fifa indagine americana  6blatter fifa indagine americana 6

 

L’estensore dell’articolo aggiungeva, senza peli sulla lingua, che con il Fatca, "gli Stati Uniti prendono in ostaggio l’intero sistema bancario svizzero”. Per poi aggiungere, magari ignaro delle parole profetiche pronunciate dal presidente Jefferson: “Storicamente, la ricerca del dominio globale vedeva la presa dei territori altrui con i fucili spianati. Oggi, i modi sono più raffinati, ma le intenzioni sono le stesse”.

 

blatter 77055952 1blatter 77055952 1

Del resto, un anno fa dopo che i colossi bancari svizzeri (Credit Suisse, Ubs, Wegelin, Julius Baer e altri istituti minori), erano stati costretti a ingoiare multe miliardarie per non perdere la licenza negli Usa con l’accusa pure di associazione per delinquere – in pratica significava andare in galera e chiudere gli sportelli -, l’allora responsabile della Giustizia, Eric Holder, era stato tranciante: “Nessuna istituzione finanziaria è al di sopra della legge”.

 

E soltanto il Califfo Sepp Blatter e i suoi innumerevoli sodali anche italiani (da Agnelli a Montezemolo), che a Zurigo guida un’organizzazione che ha più aderenti dei paesi dell’Onu, poteva immaginare che, dopo la Fatca lanciata da Obama ai furbi imbroglioni, sulla roccaforte del mondo pallonaro non sventolasse alla fine la bandiera nera del fisco americano.   

JACK WARNER DELLA FIFA USA UN ARTICOLO DEL SATIRICO THE ONION PER PROVARE LA COSPIRAZIONE USAJACK WARNER DELLA FIFA USA UN ARTICOLO DEL SATIRICO THE ONION PER PROVARE LA COSPIRAZIONE USA

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....