samuel bankman fried

CRIPTO-VALUTE, VERA TRUFFA – IL CASTELLO DI CARTE DIGITALE COSTRUITO DA BANKMAN-FRIED SI È DISSOLTO CON LA BANCAROTTA DELLA SUA SOCIETÀ “FTX” – IL GIOVANE FINANZIERE SI È AUTO-PRESTATO 10 DEI 18 MILIARDI DI DOLLARI DEPOSITATI DAL PUBBLICO PER FARE TRADING SULLA SUA PIATTAFORMA DI SCAMBIO DELLE CRIPTOVALUTE E LI HA PERSI - CON LE SUE POSSIBILITÀ DI INVESTIMENTO IL GIOVANE FINANZIERE AVEVA INIFINOCCHIATO LA LEGGENDA...

Federico Fubini per “il Corriere della Sera”

 

sam bankman fried 3

I suoi genitori sono professori di legge a Stanford, lui esperto di diritto della salute mentale e lei di filosofia del diritto. Lui, Samuel Bankman-Fried, è un laureato di matematica del Massachusetts Institute of Technology e un appassionato di filantropia che dichiara di aver già donato cento milioni di dollari e pochi anni fa ha lasciato un posto in una società di trading per praticare a tempo pieno questa vocazione. 

 

sam bankman fried 2

È anche un finanziatore del partito democratico, è stato capace di attrarre Tony Blair e Bill Clinton alle sue conferenze alle Bahamas (per somme imprecisate) ed è rigorosamente vegano, spettinato e quasi sempre in shorts. Pochi mesi fa, il suo patrimonio personale era stimato in 23 miliardi di dollari. 

 

Da ieri è un castello digitale di carte crollato sotto i colpi di una truffa, come accadde allo hedge fund di Bernie Madoff nel 2008 o al colosso dell'energia Enron nel 2001. Quelli furono fallimenti analogici, questo si è consumato nel Far West senza regole né sceriffi delle criptovalute. Ma questo come quelli marcano un cambio di stagione: la fine dell'età dell'innocenza per il Bitcoin e le sue centinaia di sorelle.

sam bankman fried 1

 

Il volto incorniciato dai lunghi capelli ricci di Bankman-Fried è oggi l'emblema di tutto questo, ma non lui non è il solo colpevole di un fallimento sistemico della finanza americana e internazionale.

La richiesta di protezione dai creditori di quasi tutte le società di Bankman-Fried, a partire dalla piattaforma di trading Ftx, mette a nudo la cieca superstizione irradiatasi dalle élite alle persone comuni attorno a monete virtuali e prive di un'autorità garante come Bitcoin, Ethereum o la Ftt che lo stesso Bankman-Fried aveva creato per meglio truffare i suoi clienti.

ftx 6

 

Con il pedigree impeccabile e i modi da genio ribelle, il trentenne che ieri ha dichiarato il fallimento di un gruppo di recente valutato 32 miliardi aveva attratto la fiducia dell'élite americana e globale. Fra gli altri, avevano investito su di lui la leggenda del football americano Tom Brady (ex marito di Gisele Bündchen), il titano degli hedge fund Paul Tudor Jones, il fondo sovrano di Singapore Temasek, la banca del conglomerato coreano Samsung, il più grande gestore di attivi al mondo Blackrock e colossi del venture capital californiano come Sequoia. 

 

ftx 4

Nessuno di loro rivedrà granché del proprio denaro. Ciò che Bankman-Fried ha fatto sarebbe stato un reato nel mondo della finanza espressa in dollari o euro, ma in quello delle criptovalute è incredibilmente rimasto fuori dai radar dei regolatori. Il giovane ha prestato dieci dei 18 miliardi di dollari depositati dal pubblico per fare trading sulla sua piattaforma proprietaria di scambio delle criptovalute - Ftx, la quarta più grande al mondo - a favore del suo personale fondo di investimento in cripto Alameda Research. 

 

ftx 3

In sostanza ha passato i soldi dei propri clienti a una sua società personale nel tentativo di colmare un buco, scommettendo sulla rinascita. A garanzia del prestito ha messo degli Fft, la criptovaluta che lui stesso aveva creato e oggi vale meno dei bit digitali di cui è fatta. Niente di tutto questo sarebbe stato possibile o legale fuori dal mondo delle cripto, dove solo le perdite di chi ci ha creduto ora sono misurabili in dollari veri. 

ftx 2

 

Alameda non si è salvata, nel pieno di un crollo di valore delle criptovalute da oltre 2.800 e 800 miliardi di dollari nell'ultimo anno. In fondo duemila miliardi di valore espresso in bit e ora svanito è meno di quanto hanno perso i listini americani nello stesso periodo. Ma, come quello, dice che il risveglio dagli anni di party innaffiati dalla moneta facile e a costo zero della Federal Reserve non avverrà senza lancinanti mal di testa.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…