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IL CIELO È NERO SOPRA BERLINO – LA BUNDESBANK STIMA UNA CRESCITA ZERO PER IL PIL TEDESCO NEL TERZO TRIMESTRE, MENTRE IL FMI CALCOLA UN -0,3% PER FINE ANNO – PER LA PRIMA VOLTA DOPO DUE ANNI E MEZZO, IN GERMANIA CALANO I PREZZI ALLA PRODUZIONE: -6%, PEGGIO DELLE ATTESE DI MERCATO – E ORA LAGARDE POTREBBE BLOCCARE O CONGELARE L'AUMENTO DEI TASSI. ANCHE DAI “FALCHI” EUROPEI SONO ARRIVATE APERTURE...

Estratto dell’articolo di Gabriele Rosana per “Il Messaggero”

 

OLAF SCHOLZ A DAVOS

Giù oltre le stime. I prezzi alla produzione in Germania sono diminuiti, a luglio, più delle attese: un dato che segnala un rapido allentamento della morsa dell'inflazione nella principale economia europea e che potrebbe allontanare nuovi aumenti dei tassi d'interesse da parte della Bce.

 

Il calo comunicato ieri dall'ufficio federale statistico tedesco è stato del 6% su base annuale, se paragonato al luglio dello 2022 - quando era più pronunciato l'impatto sull'economia dell'invasione russa dell'Ucraina -, contro una previsione degli analisti interpellati da Reuters del -5,1% e a fronte del precedente rialzo dell'1%. […]

 

Per i prezzi alla produzione in Germania si tratta del primo calo su base annua in due anni e mezzo, e del declino più marcato dall'ottobre 2009, ai tempi della crisi finanziaria globale. La riduzione è stata, in particolare, determinata da un crollo dei costi dell'energia, che a luglio sono scesi del 19,3% rispetto a un anno fa.

 

CROLLO ECONOMIA TEDESCA

[…] L'indice dei prezzi alla produzione - che misura la variazione dei prezzi all'ingrosso a livello del produttore - è tra gli indicatori chiave dell'andamento dell'inflazione, che a luglio nell'Eurozona è scesa al 5,3%, secondo le stime finali diffuse la scorsa settimana da Eurostat, dimezzando così il picco del 10,6% raggiunto nell'ottobre scorso.

 

La Germania si era collocata allora al di sopra della media dell'area euro, con +6,5%, mentre i dati sulla crescita nel secondo trimestre hanno fotografato la stagnazione del Pil, scongiurando per un soffio la recessione.

 

OLAF SCHOLZ

Ma le prospettive non sono rosee: ieri la Bundesbank ha previsto per Berlino crescita zero anche nel terzo trimestre, mentre a luglio il Fondo monetario internazionale aveva calcolato che l'economia tedesca chiuderà l'anno con una frenata dello 0,3%.

 

Tutti numeri che finiranno sul tavolo del primo incontro del consiglio direttivo della Banca centrale europea dopo la pausa estiva, il 14 settembre, per di capire se l'approccio «riunione dopo riunione, sulla base dei dati» difeso dalla presidente dell'Eurotower Christine Lagarde si tradurrà per la prima volta in oltre un anno in una pausa nei continui rialzi dei tassi d'interesse, che hanno nel frattempo raggiunto i massimi dall'introduzione dell'euro, 22 anni fa (il principale è al 4,25%).

 

CHRISTINE LAGARDE ALL EUROGRUPPO DI STOCCOLMA

[…] a Francoforte si rafforzeranno gli argomenti offerti da chi crede che sia arrivato il momento di sospendere temporaneamente il ciclo rialzista (come fatto già una volta dall'americana Fed a giugno), lasciando invariato il costo del denaro.

 

Pure tra i falchi dell'Eurosistema, del resto, si sono registrate aperture in questo senso, ma tra le posizioni in campo rientra anche l'ipotesi di una pausa sì a breve, ma magari a ottobre anziché già a settembre. […]

URSULA VON DER LEYEN OLAF SCHOLZ LAGARDALAND - MEME BY EMILIANO CARLI

 

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