DIEGUITO STAI PUNITO! – MENTRE RIAFFIORANO LE TENSIONI SU RCS TRA LO SCARPARO A PALLINI E ABRAMO BAZOLI, CHE CI FANNO LE DUE IPOTECHE CON INTESA SANPAOLO DA OLTRE 60 MILIONI SUL PALAZZO DI TOKYO DELLA TOD’S? AH, SAPERLO…

Carlotta Scozzari per Dagospia

Da un po' di mesi, tra i due, sembrava essere tornata la pace. Ma è bastata la puntata di "Report" dedicata a Rcs, perché le tensioni tornassero ai massimi livelli tra il socio del gruppo editoriale Diego Della Valle e il grande tessitore di trame dietro le quinte del "Corriere della Sera", nonché presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli.

E così, lo Scarparo a pallini, ai microfoni del programma televisivo, ha dichiarato che "in passato Bazoli determinava le sorti di Rcs", ma "oggi non determina più nulla. Ci stancheremmo tutti all'età di Bazoli e oggi lui è stanco morto". Non si è fatta attendere la replica del banchiere ottantunenne, che ha sfidato il patron della Tod's: "E' stato detto che sono stanco. Giudicate voi. Mi piacerebbe lanciare una sfida a chi mi ha definito così: andiamo su una pista da sci e vediamo. Con l'età si accumula esperienza".

Insomma, dopo che già anni fa lo Scarparo aveva stuzzicato il banchiere ottuagenario e il suo fedele compagno di avventure finanziarie Giuseppe Guzzetti della Cariplo definendoli "arzilli vecchietti", è di nuovo battaglia a distanza tra Della Valle e Bazoli. Ma evidentemente un conto sono le schermaglie sul gruppo editoriale guidato da Pietro Scott Jovane e tutt'altra altra cosa è il business.

Altrimenti sarebbe difficile spiegare i numerosi quanto complessi rapporti con Intesa Sanpaolo, istituto appunto presieduto da Nonno Abramo, che emergono non soltanto dalle casseforti di famiglia di Della Valle ma anche, più semplicemente, dal bilancio del 2013 della sua società di calzature Tod's. E' sufficiente andare a leggere alla voce "ipoteche" del documento per apprendere che sull'immobile di Tokyo del gruppo marchigiano, "a garanzia dei due prestiti obbligazionari emessi dalla controllata Holpaf Bv", pesa un'"ipoteca di primo grado a favore di Intesa Sanpaolo Ireland plc per un valore di 9,2 milioni di euro", cui va aggiunta un'altra "ipoteca di primo grado a favore di Société Européenne de Banque per un valore di 52 milioni, entrambe a garanzia del capitale e di tutti gli oneri derivanti dal contratto".

Per capire che cosa siano i due prestiti cui si fa riferimento bisogna andare indietro al 2006, quando la controllata di Tod's Holpaf, società attiva nel real estate e con sede in Olanda, per rifinanziare il debito assunto per l'acquisto del terreno e la costruzione dell'immobile di Omotesando (Tokyo), emette due obbligazioni in yen, interamente sottoscritte da Intesa Sanpaolo e da Société Européenne de Banque. Quest'ultima, con sede in Lussemburgo, pure è una società del gruppo bancario guidato da Carlo Messina. Ai due bond è associato un debito residuo in capo alla società pari a 23 milioni di euro.

Ma le garanzie sugli immobili non sono le uniche prestate a fronte delle obbligazioni. Il bilancio aggiunge, infatti, che la capogruppo Tod's ha anche concesso a Intesa Sanpaolo Bank Ireland una opzione "put", ossia di vendita, sullo stesso palazzo di Omotesando, che potrà essere esercitata in caso di fallimento della Holpaf. In altri termini, se la società immobiliare del gruppo della calzature non riuscisse a fare fronte ai propri impegni, la Tod's sarebbe obbligata a comprare il palazzo a un prezzo prestabilito.

E non è ancora tutto, perché c'è un'ulteriore garanzia che tutela il gruppo bancario presieduto da Bazoli "in caso di danneggiamento o distruzione dell'immobile dovuta a qualsiasi evento", compresa anche l'eventualità di un terremoto (il Giappone è tristemente noto per catastrofi di questo tipo). Certo è che Intesa Sanpaolo ha preferito tutelarsi per bene prima di aprire il portafogli per finanziare la società della Tod's: Della Valle cambia così spesso umore che è meglio mettere le mani avanti.

 

della valle bazoli geronzi GetContent asp jpegGIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN tods tokyo DIEGO DELLA VALLE CON SCARPE TODStods tokyo

Ultimi Dagoreport

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATO, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…