1. “SEI TU CHE HAI TIRATO SU JOHN, COME TI AVEVA CHIESTO IL POVERO GIANNI, E SEI SOLO TU CHE PUOI AIUTARLO A NON FARSI PORTARE A SPASSO DA MARCHIONNE”. NEI GIORNI SCORSI GIANLUIGI GABETTI, PRESIDENTE ONORARIO DI EXOR, SI È SENTITO RIVOLGERE QUESTO ACCORATO APPELLO DA ALCUNI ESPONENTI DELLA DINASTIA TORINESE 2. I VARI MARIA SOLE AGNELLI, LUPO RATTAZZI, TEODORANI FABBRI, NASI E GLI EREDI DI UMBERTO AGNELLI RICONOSCANO CHE CON LA FUSIONE FIAT-CHRYSLER MARPIONNE HA MESSO AL SICURO ANCHE IL LORO TESORETTO. MA C’È IL PROBLEMA DELL’ADDIO ALLE PARTECIPAZIONI ITALIANE E IL TIMORE DI UNA TRASMIGRAZIONE NEGLI USA DELLA FERRARI (LA PRESIDENZA AD ANDREA AGNELLI E LA GARANZIA CHE LA JUVE NON SI TOCCA?) 3. MA C’È ANCHE UNA PREOCCUPAZIONE ASSAI CONCRETA E BANALE COME QUELLA DEL FLUSSO FUTURO DEI DIVIDENDI DI FCA, ADESSO CHE LA SEDE FISCALE SARÀ IN GRAN BRETAGNA. “CAMBIERÀ QUALCOSA, DOTTOR GABETTI?”, HA CHIESTO PARTE DELLA FAMIGLIA

DAGOREPORT

"Sei tu che hai tirato su John, come ti aveva chiesto il povero Gianni, e sei solo tu che puoi aiutarlo a non farsi portare a spasso da Marchionne". Nei giorni scorsi Gianluigi Gabetti, presidente onorario di Exor e consigliere della Giovanni Agnelli & C., ovvero un signore che a dispetto degli 89 anni ha ancora i piedi ancora ben piantati in due delle tre società che controllano il 30% di Fiat per conto della sterminata famiglia Agnelli, si è sentito rivolgere questo accorato appello da alcuni anziani esponenti della dinastia torinese.

Non che i vari Maria Sole Agnelli, Lupo Rattazzi, Teodorani Fabbri, Nasi e gli eredi di Umberto Agnelli non riconoscano che con la fusione Fiat-Chrysler il manager con residenza fiscale in Svizzera non abbia messo al sicuro anche il loro tesoretto. Ma nel corso degli ultimi colloqui con Kaki Elkann, esposto al continuo bombardamento creativo di un Marpionne che già pensa a come disfarsi di Stampa e Corriere e a rivoluzionare completamente la Ferrari, alcuni degli "anziani" sono rimasti colpiti da una certa fragilità del rampollo nel tenere il rapporto con il supermanager italo-canadese.

Di qui la scelta di rivolgersi ancora una volta all'immarcescibile Gabetti, che oltre a tutto è anche uno dei quattro garanti della Dicembre, la cassaforte familiare in cima alla piramide di controllo Fiat.

Ma qual è veramente il motivo del contendere nella vasta progenie degli Agnelli? Su questo, le voci torinesi sono contrastanti e probabilmente provengono da rami diversi. Sicuramente c'è il problema dell'addio alle partecipazioni italiane e il timore di una trasmigrazione negli Usa della Ferrari, che però Marchionne è sufficientemente abile da gestire distribuendo due caramelle alla Famiglia come la presidenza di Maranello ad Andrea Agnelli e la garanzia che la Juventus, con i suoi dividendi, non si tocca per un bel po'.

Ma c'è anche una preoccupazione assai concreta e banale come quella del flusso futuro dei dividendi di Fca, adesso che la sede fiscale sarà in Gran Bretagna. "Cambierà qualcosa, dottor Gabetti?", ha chiesto parte della Famiglia. La prima risposta è che ci sarà da studiare un po', ma alla fine non ci dovrebbero essere particolari problemi. "Con la tassazione al minimo, il flusso dei dividendi, se ci sarà, potrebbe anche aumentare", osserva un esperto gestore di grandi patrimoni privati. Mentre un noto professionista torinese si lascia andare a una battutaccia: "Dividendi a rischio per gli eredi dell'Avvocato? No, se sono preoccupati è perché Londra è un po' lontana dalle piste da sci".

Il problema dell'equilibrio nei rapporti tra Elkann e Marchionne però resta intatto. Gli anziani della famiglia ricordano che Gianni Agnelli prese il sopravvento su Vittorio Valletta solo quando fu quest'ultimo a chiedergli dei soldi, sotto forma di aumento. Perché la vecchia scuola del potere insegna che chi chiede soldi ha perso. Se l'impostazione è ancora valida, il giovane Elkann che chiede denari a Marpionne per comprarsi il Corriere ha ancora molta strada da fare per raggiungere il nonno. Se poi il manager con il pulloverino glieli chiede pure indietro, allora non c'è proprio partita. Su tutto.

 

 

GIANLUIGI GABETTI jpegJohn Elkann con Gianni Agnelli allo stadio Gianni e Margherita Agnelli il giorno delle nozze con John Elkann Maria Sole Agnelli LUPO RATTAZZI ANDREA AGNELLI, MARCHIONNE, ELKANNAgnelli Marchionne

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...