EURO-ALLARME - NON DITE ALLE MERKEL CHE DRAGHI SI DICHIARA PRONTO A “COMPRARE BOND DEGLI STATI” - IL PRESIDENTE DELLA BCE AL PARLAMENTO EUROPEO: “LE RIFORME SONO ANCORA INSUFFICIENTI, LA RIPRESA È A RISCHIO”

1. DRAGHI, RIPRESA A RISCHIO, RIFORME ANCORA INSUFFICIENTI

Ansa.it

 

Mario Draghi a NapoliMario Draghi a Napoli

"Lo slancio di crescita della zona euro si è indebolito durante l'estate e le recenti stime sono state riviste al ribasso, e la ripresa è messa a rischio da disoccupazione alta, capacità produttiva inutilizzata e necessari aggiustamenti di bilancio": lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi al Parlamento Ue secondo cui "I rischi delle prospettive economiche restano al ribasso", a causa di "slancio indebolito e rischi geopolitici che minano la fiducia, e progressi insufficienti nelle riforme strutturali".

 

"Allo stesso tempo - ha aggiunto Draghi - le nostre aspettative per una ripresa modesta nel 2015-2016 restano valide". Per il presidente "la domanda dovrebbe essere sostenuta da numerosi fattori, tra cui le misure di politica monetaria e i progressi nel consolidamento dei bilanci e le riforme in alcuni Paesi".

 

Politica accomodante non raggiunge ancora cittadini  - "Siamo ancora in una situazione devo la nostra politica monetaria accomodante non raggiunge in modo sufficiente" l'economia reale, perché "il mercato del credito in alcune parti della zona euro è ancora squilibrato e mostra timidi segni di ripresa", ha aggiungto il Presidente della Bce.

 

"Dobbiamo restare all'erta sui rischi al ribasso dell'inflazione" e "se necessario affrontarli, il Consiglio dei governatori è unanime nel suo impegno di usare strumenti non convenzionali aggiuntivi" ha detto ancora Draghi agli europarlamentari.

 

SHINZO E AKIE ABE SHINZO E AKIE ABE

Misure Bce funzionano ma più tempo per benefici - "Ci sono i primi segnali che il nostro pacchetto di misure per aiutare il credito sta dando risultati tangibili, ma ci serve più tempo per vederli materializzare pienamente" ha aggiunto.

 

"La politica monetaria da sola non basta" a superare la crisi, "l'Eurozona deve accordarsi con urgenza su impegni a breve termine sulle riforme, su un'applicazione conseguente del Patto, su una strategia per investimenti e una visione a lungo termine per condividere maggiormente sovranità": così Mario Draghi che spiega "Per superare la crisi c'è bisogno che torni la fiducia e perché questa torni c'è bisogno di un costrutto di politica economica che dimostri che siamo capaci di muoverci verso una maggiore integrazione". Per il presidente "il 2015 deve essere l'anno dove Governi e istituzioni europee adottino una strategia comune" per tornare a crescere.

 

quantitative easing DOLLARO SIRINGA quantitative easing DOLLARO SIRINGA

LuxLeaks? Nessun ruolo Bce, non è autorità fiscale - Sulle questioni che solleva il caso 'LuxLeaks' "non abbiamo nessun ruolo, la Bce è molto potente ma ancora non siamo un'autorità fiscale": lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi rispondendo a un eurodeputato del Movimento 5 Stele che gli chiedeva un commento. "E' qualcosa che ha a che fare con l'armonizzazione fiscale e il trattamento fiscale nei singoli Stati", ha aggiunto il presidente.

 

Draghi, uscita da euro? Bce non ha potere legislativo - La Bce "non ha potere legislativo e non può autorizzare i Paesi a stare nell'euro o a lasciarlo": così il presidente della Bce Mario Draghi risponde a un eurodeputato del Movimento 5 Stelle che gli chiedeva se la Banca centrale europea ha intenzione di rendere possibile l'uscita dall'euro, oggi non prevista dai Trattati. Draghi ha poi ribadito che "l'euro è irreversibile e la Bce farà tutto quello che può all'interno del suo mandato" per preservarlo. Per il capo della Bce "Non c'è un legame diretto tra l'inazione sulle riforme strutturali e il livello dei tassi d'interesse" sul debito.

 

Jens Weidmann Jens Weidmann

Tra le nuove misure non convenzionali che la Bce potrebbe prendere se la situazione lo richiedesse, c'è anche "l'acquisto di bond sovrani": lo ha ribadito il presidente della Bce Mario Draghi al Parlamento Ue. Parlando in generale sul ricorso a strumenti aggiuntivi non convenzionali, Draghi ha detto che saranno presi in considerazione se le misure prese finora non saranno sufficienti e se le aspettative di medio termine dell'inflazione dovessero peggiorare.

 

Il presidente della Bce Mario Draghi, nella sua capacità di presidente del board europeo dei rischi sistemici (ESRB) ha invitato Italia, Lussemburgo, Polonia, Romania e Spagna a mettere al più presto in piedi una legislazione che crei "una capacità istituzionale a livello nazionale che migliori l'efficacia della funzione macroprudenziale".

 

 

2. E ALLA FINE DRAGHI DISSE: “SI POTREBBERO COMPRARE BOND"

Rossana Prezioso per “Trend Online” 

 

schauble MERKELschauble MERKEL

E’ dal questa estate che la zona euro non è più così attraente come prima. Da mesi, infatti si avverte un inesorabile declino nella fiducia degli investitori e, in contemporanea, un aumento della pressione esercitata dalla Banca Centrale. Pressione che ha portato l’Europa ad andare avanti per forza i inerzia (e di fiducia) che si basava per lo più sulla parola. Quella di Draghi, il quale ha continuato a rassicurare tutti, anche a costo di mettersi contro la stessa Germania. Unico baluardo di crescita (ormai pericolosamente sulla strada degli ex) a contrastare l’idea dell’acquisto di titoli di stato.

 

LA VOLONTÀ DELLA BCE

“La Bce è disposta a mettere in campo tutti gli strumenti necessari, anche quelli non convenzionali”. E alla fine, dopo domande insistenti, dopo aver tentato di tergiversare il più possibile, Draghi ha ceduto alle insistenze. L’acquisto di titoli di stato potrebbe essere una delle opzioni.

 

Parlamento europeo Parlamento europeo

Parlando al Parlamento dell'Unione europea, Draghi ha ribadito che il Consiglio direttivo della banca è rimasto "unanime nel suo impegno per l'utilizzo di strumenti non convenzionali aggiuntivi, se necessario, misure che potrebbero includere l'acquisto di obbligazioni sovrane. Una misura extra che andrebbe a coronare tutte quelle finora messe in campo da Francoforte nel tentativo di rilanciare l'economia, allentando le condizioni del credito. Si era partiti da un taglio dei tassi di interesse ai minimi storici si è arrivati all'acquisto di covered bond e Abs passando attraverso qualche Ltro che nel tempo è diventata TLtro, sfumatura che ha voluto accentuare il fattore tecnico ed economico.

 

LA REALTÀ IN EUROPA

Una cosa è certa: in questo modo il Vecchio Continente non può continuare, la diversità al suo interno non è altro che una zavorra, le diatribe politiche non fanno altro che peggiorare la situazione e lo stallo economico è assolutamente inaccettabile. Per questo il 2015 sarà l’anno, per forza di cose, della strategia comune che gli stati, volenti o nolenti, dovranno mettere in pratica per riuscire a risolvere la situazione e tra queste ci sarà anche la cessione della sovranità.

 

jean claude junckerjean claude juncker

O almeno questo è ciò che il numero uno della Banca si augura. Intanto un primo passo è già individuabile nel piano da 300 miliardi che il presidente della Commissione Europea ha messo a punto per riuscire a sbloccare progetti per l’Europa, piano i cui particolari tecnici devono però ancora essere illustrati. Ma anche in questo caso basta la volontà per i mercati che subito schizzano in positivo dopo una mattinata passata in rosso a seguito delle pessime notizie arrivate dal Giappone con un Pil inaspettatamente in calo. Paradossale visto che anche lì si sperava nella salvezza da QE.

 

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