FIT, UNFIT E SCONFIT - VIA DAI CDA DELLE BANCHE DOPO UNA CONDANNA ANCHE SOLO A UN ANNO: L'ITALIA RECEPISCE LA NORMATIVA EUROPEA SUI CRITERI PIÙ RESTRITTIVI PER NOMINARE I VERTICI DELLE BANCHE. LA MISURA, CHIAMATA ''FIT AND PROPER'', SARÀ PREDISPOSTA DA BANKITALIA - NEL 2017 AMBROSETTI ANALIZZÒ 271 CURRICULA DI AMMINISTRATORI DI BANCHE ITALIANE QUOTATE, E CONCLUSE CHE IL 23% DI ESSI NON SODDISFACEVA I NUOVI REQUISITI EUROPEI. TI CREDO CHE NON PASSAVA…
Andrea Greco per “la Repubblica”
Dopo averla tenuta quattro anni nei cassetti, il governo ha recepito la normativa europea sui criteri più restrittivi per nominare i vertici delle banche. La misura, chiamata "fit and proper" nella direttiva europea 2015 - poi declinata nelle indicazioni Bce del 2017 - è finalmente uno schema di decreto, che il 3 settembre il Tesoro ha trasmesso al Consiglio di Stato per il parere: inoltrato il 16 ottobre, e nel complesso favorevole.
MARIO DRAGHI CON LA MASCHERINA E IL DISCORSO DI IGNAZIO VISCO DURANTE L EMERGENZA COVID
Ora la Banca d' Italia, che ha presidiato tutti i passaggi, dovrà preparare le disposizioni che completano il quadro normativo: si presume lo farà in tempi brevi, e utili perché la legge arrivi in tempo per essere applicata nei casi di rinnovo dei vertici in agenda a primavera. A partire dai più rilevanti in casa di Unicredit e Bper.
Le nuove e più severe norme, che saranno estese anche a intermediari finanziari, confidi e società dei pagamenti, sono un salto anche culturale. In Italia modificheranno i "requisiti" 1998 del Testo unico bancario: soglie rigide come quelle di onorabilità e professionalità, cui si affiancheranno nuovi "criteri" (più sostanziali) per assicurare la correttezza, la competenza, l' indipendenza, l' assenza di conflitti d' interesse, il tempo dedicato.
Nella griglia rigida dei primi (i requisiti), la modifica più rilevante, come la ipotizza la bozza fin qui redatta, prevede la decadenza per chi siede nei cda bancari in caso di condanna, anche solo in rito abbreviato, superiore a un solo anno: la metà dei due contemplati attualmente dalla "legge Severino".
Una modifica che il Consiglio di Stato perfino vorrebbe più severa, «per renderla conforme al rigoroso sistema di garanzia della onorabilità delle persone chiamate a ricoprire tali incarichi»: anche per il fatto che i riti abbreviati già scontano diverse pene. Il vaglio degli alti magistrati, invece, appare più cauto sul criterio tutto nuovo previsto nell' ambito "correttezza", per cui non è adeguato l' amministratore segnalato dalla Centrale rischi bancaria che censisce i morosi: il CdS propone di applicarlo solo dopo un contraddittorio con l' autorità vigilante.
Nel 2017 uno studio di The European House-Ambrosetti analizzò 271 curricula di amministratori di banche italiane quotate, e concluse che il 23% di essi non soddisfaceva i nuovi requisiti europei. Forse è anche per questa ragione che tutti i tentativi dei dirigenti di Via XX Settembre, fin dall' agosto 2017, di applicare la direttiva europea sono rimasti inattuati.
Del ritardo si è rammaricato pubblicamente il governatore Ignazio Visco; anche perché i nuovi criteri erano (sono) la cornice operativa entro cui la vigilanza bancaria esercita il potere di rimuovere i dirigenti che ne sono sprovvisti o li perdono cammin facendo, potere introdotti dalla stessa direttiva Crd IV.
Tra il 2015 e il 2019 l' Italia ha peraltro sperimentato una dozzina di crisi bancarie, diverse delle quali acuite da carenze manageriali di turno.
ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE
«Anche se le prime proposte di Tesoro e Banca d' Italia risalivano a più di tre anni fa, in un' altra stagione economica e politica, i capisaldi della direttiva sono ancora validi e attuali - dice Luca Galli, partner di EY -. La loro entrata in vigore costituirà un elemento di chiarezza, atteso da tempo, per investitori e operatori, e un aspetto di maggior tutela del risparmio in Italia». Secondo l' esperto di finanza della multinazionale Usa, anzi, «in questa fase delicata assumerebbe particolare rilievo adottare la misura prima delle assemblee 2021, allineando l' Italia ai Paesi che l' hanno già introdotta».