jack dorsey

OLTRE ALLA CENSURA C'È DI PIÙ - IL GRAN CAPO DI TWITTER, JACK DORSEY, SI ESIBISCE IN UN FINTO MEA CULPA SUL SILENZIAMENTO DI TRUMP ("UN BAN RAPPRESENTA UN FALLIMENTO, NEL LUNGO TERMINE POTREBBE ESSERE DISTRUTTIVO") E POI RIVELA LA STRATEGIA PER IL FUTURO: DIVENTARE IL NUMERO UNO DEI BITCOIN - IL FONDATORE DEL COLOSSO SI OPPONE ALL'OBBLIGO DI TRACCIAMENTO DELLE TRANSAZIONI. E GUARDA CASO È ANCHE AL TIMONE DI SQUARE, UNA SOCIETÀ DI PAGAMENTI SU INTERNET CHE HA ACQUISTATO 50 MILIONI DI DOLLARI DI BITCOIN...

Camilla Conti per “La Verità

 

TRUMP TWITTER

«Non festeggio né mi sento orgoglioso di dover bandire @realDonaldTrump da Twitter o come siamo arrivati qui. Dopo un chiaro avvertimento che avremmo intrapreso questa azione, abbiamo preso una decisione con le migliori informazioni che avevamo in base alle minacce alla sicurezza fisica sia su Twitter che fuori. Era corretto?».

 

donald trump parler twitter

È questo il primo di tredici brevi messaggi pubblicati nella notte di mercoledì - nel gergo del social network si chiama thread per indicare una discussione sviluppata da singoli utenti - con cui il gran capo di Twitter, Jack Dorsey, ha spiegato la sua scelta di bandire il presidente uscente Trump dalla piattaforma. Con una lunga riflessione che però rivela anche qualche indizio sulla futura strategia del colosso tech. Fare soldi con i bitcoin.

 

dorsey twitter

Cosa ha cinguettato Dorsey? «Abbiamo affrontato circostanze straordinarie e insostenibili che ci hanno costretto a concentrare tutte le nostre azioni sulla sicurezza pubblica», si legge nel post del Ceo, secondo cui il pericolo che le conversazioni online producano danni reali è conclamato e concreto. Il nostro obiettivo in questo momento è quello di disarmare il più possibile», prosegue Dorsey riconoscendo però che bannare un account «ha implicazioni reali e significative. Nonostante ci siano chiare e ovvie eccezioni, ritengo che un ban rappresenti un fallimento per noi nel promuovere un dibatto sano».

 

donald trump twitter

Al contrario «i divieti frammentano la conversazione pubblica. Ci dividono. Limitano il potenziale per chiarirsi, redimersi e apprendere. Il ban inoltre crea un precedente a mio avviso pericoloso: il potere che un individuo o un'azienda esercita su una parte della conversazione pubblica globale».

 

jack dorsey audizione

Uno degli aspetti relativi alla politica di regolamentazione dei contenuti infatti è che gli utenti sono liberi di spostarsi altrove, se non si trovano d'accordo con le regole adottate da quella determinata piattaforma.

 

«Questo concetto tuttavia è stato messo in discussione la scorsa settimana quando diversi provider di servizi Internet hanno deciso di non ospitare ciò che ritenevano pericoloso», ha aggiunto riferendosi indirettamente a Facebook, Youtube e a Snapchat.

jack dorsey 45

 

«Sebbene tali azioni potrebbero essere giustificate al momento attuale, «nel lungo termine potrebbero essere distruttive per il nobile scopo e gli ideali di un Internet aperto», ha poi sottolineato Dorsey. Quasi un mea culpa, ma solo all'apparenza. Perché il vero punto dove mister Twitter vuole arrivare è un altro. Lo si capisce a metà del ragionamento quando improvvisamente Dorsey vira su un argomento a lui assai caro: i bitcoin.

 

jack dorsey

«Una tecnologia Internet fondamentale che non è controllata o influenzata da nessun singolo individuo o entità. Questo è ciò che Internet vuole essere e nel tempo lo sarà ancora di più. Stiamo cercando di fare la nostra parte finanziando un'iniziativa attorno a uno standard decentralizzato aperto per i social media. Il nostro obiettivo è essere un cliente di questo standard per il livello di conversazione pubblica di Internet. Noi lo chiamiamo Blu Sky», ovvero cielo blu.

 

Al netto dei nomi stilosi e della narrazione che piace tanto ai dem - il «cattivo» è stato silenziato sacrificandolo sull'altare della democrazia - Dorsey e altri big social della Silicon Valley hanno capito che la bolla sta per scoppiare, che il business model delle piattaforme social è arrivato a fine corsa e va rivisto.

 

jack dorsey

Senza dimenticare che la mossa «democratica» varata dopo la rivolta in Campidoglio piace molto ai fan del presidente designato Joe Biden ma meno a Wall Street dove hanno perso terreno le azioni di Twitter (solo dall'insediamento di Trump quattro anni fa erano balzate del 160%) che si ritrova con meno utenti e quindi una minor capacità di attirare inserzionisti.

 

BITCOIN

Ecco perché il capo di Twitter sta lavorando al nuovo modello decentralizzato per i social media (ovvero non di proprietà di una singola piattaforma) plasmato dalla cosiddetta tecnologia blockchain, tecnologia usata per i bitcoin che possa «fornire un sistema affidabile in un ambiente sfiduciato». E farlo guadagnare.

 

Perché Dorsey è anche al timone di Square, una società di pagamenti su Internet, che ha acquistato 50 milioni di dollari di bitcoin come parte di una scommessa sulla criptovaluta.

bitcoin

Non solo. Per conto di Square, il magnate della tecnologia sta combattendo contro una proposta federale che costringerebbe la società a monitorare con maggiore attenzione le transazioni di criptovaluta.

 

Il co-fondatore di Twitter ha criticato le regole proposte dal Financial Crimes Enforcement Network statunitense in una lunga lettera aperta: i regolamenti richiederebbero a Square e ad altre istituzioni finanziarie di raccogliere il nome e l'indirizzo fisico di chiunque invii o riceva più di 3.000 dollari di criptovaluta in una singola transazione. Le società dovrebbero riferire tali informazioni ai federali per transazioni superiori a 10.000 dollari.

 

bitcoin

Dorsey sostiene che richiedere tali informazioni creerebbe un obbligo oneroso per le società finanziarie e le nuove regole potrebbero offrire ai consumatori un incentivo a utilizzare i propri portafogli di criptovaluta invece di fare affidamento su società consolidate come Square.

 

Ricordando anche, nella lettera, che non esistono requisiti di registrazione così rigidi per le grandi transazioni cash: «se una madre ha dato a sua figlia 4.000 dollari in contanti, la figlia potrebbe depositare i soldi in una banca senza che questa debba raccogliere alcuna informazione sulla madre».

 

bitcoin

La lunga serie di post pubblicati mercoledì notte dal numero uno di Twitter si conclude con questo messaggio: «Tutto ciò che impariamo in questo momento migliorerà i nostri sforzi e ci spingerà ad essere ciò che siamo: un'umanità che lavora insieme». Affinché il cielo sia sempre più blu, soprattutto per Dorsey.

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…