GRASSO CHE COLA SUL GRILLINO STEFÀNO: ‘IL LIBRO SULLA DECADENZA DEL CAV? UN TROFEO DI GUERRA, MA UN PRESIDENTE NON DOVREBBE ESPRIMERSI SOLO CON ATTI UFFICIALI?’’ – LA REPLICA: “SI SCRIVE SENZA LEGGERE”
Lettera di Dario Stefà no al "Corriere della Sera"
Egregio prof Grasso, la ringrazio per l'attenzione che mi ha voluto dedicare nella sua sempre letta rubrica domenicale sul Corriere. Poiché - parafrasandola - c'è il rischio «che si scriva in fretta senza leggere», mi auguro di vederla alla presentazione di stasera o che legga questo nostro libro (che provvederò io stesso a farle avere) che vuol semplicemente riportare, attraverso la penna di una giornalista parlamentare (non la mia), una vicenda che ha scritto una pagina importante di storia politica del nostro Paese.
E lo fa attraverso i resoconti ufficiali e gli atti che ne sono scaturiti provando a spiegare una procedura complicata, che per qualcuno è stata troppo lenta, per qualcun altro troppo veloce. Quindi, nessuno scalpo da esibire ma il racconto di una esperienza alla guida di un organismo geneticamente politico (non siamo giudici) chiamato ad applicare per la prima volta una legge dello Stato italiano.
Senza voler coprire di riservatezza atti o accadimenti pubblici, già raccontati da agenzie di stampa perché interpretati da eletti dal popolo italiano (come me) che hanno funzioni e competenze non omologabili in alcun modo a quelle dei giudici.
P.s: per onor di verità , non sono mai stato immobiliarista.
P.p.s: la copertina e la quarta, come sa, è a discrezione dell'editore, che ha questo strumento per divulgare e promuovere i propri libri.
Dario Stefà no Presidente Giunta elezioni e immunità parlamentari Senato della Repubblica
Risposta di Aldo Grasso
Gentile senatore Stefà no, ho davanti agli occhi la copertina del suo libro. In alto, a caratteri gialli, su fondo nero, c'è il suo nome: Dario Stefà no. Sotto, come fosse una fascetta, appare il titolo del libro: «la Decadenza». Ancora più sotto, con carattere più piccolo il sottotitolo: «Il caso Berlusconi tra atti ufficiali, retroscena e manovre. Introduzione di Stefano Ceccanti». Più sotto, in maniera appena leggibile, c'è scritto: «A cura di Anna Laura Bussa». Come se non bastasse in primo piano c'è la sua foto (sua di lei, senatore).
Secondo le regole editoriali, il libro va attribuito a Stefà no Dario e non ad altri.
L'appellativo di «immobiliarista» mi è venuto leggendo un documento ufficiale, la «Dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale» allegata agli atti del Senato. Lei, senatore, è fortunatamente proprietario di diversi immobili e ha una partecipazione del 20,33% in una società che si chiama «Immobiliare Stefà no srl» di Taranto.
Se mi sono allargato le chiedo scusa. Tutte le volte che mi è capitato di pubblicare un libro, l'editore mi ha fatto controllare e approvare la copertina, e anche la quarta di accompagnamento.Normalmente si usa così.
Aldo Grasso
STEFÃNO E LO SCALPO DEL CAVALIERE SOTTO FORMA DI INSTANT-BOOK
Articolo di Aldo Grasso pubblicato sul "Corriere della Sera" Domenica 8 dicembre
Ci mancava solo questo, il libro-scalpo, il libro trasformato in trofeo di guerra da esibire in libreria. Neppure il tempo di fare le valigie dal Senato che Silvio Berlusconi si ritrova fra le mani un instant-book che promette «atti, retroscena e manovre» dal giorno in cui il Cavaliere è stato condannato dalla Cassazione per frode fiscale fino al 27 novembre, data in cui il Senato ne ha decretato la decadenza.
Il libro si chiama La decadenza. Il caso Berlusconi tra atti ufficiali, retroscena e manovre . Più del libro, che si mostra con una copertina funerea - la foto dell'autore in primo piano, sorpreso in un momento di intensa meditazione, e quella di Berlusconi, sullo sfondo -, più del libro, si diceva, interessa l'autore. Che è Dario Stefà no (accento sulla a), vendoliano, presidente della Giunta delle elezioni di Palazzo Madama. Il senatore ha avuto un ruolo determinante in tutta la vicenda, nella tempistica come nelle forme. Dopo la bocciatura della relazione di Andrea Augello (Pdl) è toccato a lui relazionare sulla pratica.
Il libro viene presentato come un giallo: «L'apparato giuridico, mediatico e politico del Cavaliere si mette in moto per provare a contrapporsi alla procedura con richieste di rinvio, ricorsi e istanze per annullare la decisione finale della Giunta e per ottenere la ricusazione dei componenti, fino a minacciare una crisi di governo...». Come andrà a finire, riuscirà il nostro eroe a trionfare? Pronta la risposta: «Dall'osservatorio privilegiato del palcoscenico più rovente, e con la prospettiva del dietro le quinte, Dario Stefà no, presidente della Giunta, ricostruisce in prima persona e attraverso un'ampia documentazione, tutta la vicenda, come in un reportage, svelando i retroscena, gli imprevisti, l'assalto dei media, le pressioni della politica».
Ma un presidente non dovrebbe esprimersi solo attraverso atti ufficiali? I retroscena, le manovre, l'assalto dei media sono materia giornalistica, non parlamentare. L'impressione è che il senatore Stefà no, l'immobiliarista di Sinistra Ecologia Libertà , abbia approfittato dell'occasione per esibire l'instant-book come scalpo. Si scrive in fretta per non dover pensare.




