CHI “RIPORTA IL FIENO IN CASCINA”? - SONO MOLTI I DIPENDENTI DEL “MONTE” E I RISPARMIATORI SENESI CHE HANNO PERSO FINO ALL’80% DI QUANTO INVESTITO IN MPS - ORA I PICCOLI AZIONISTI PENSANO A UN’AZIONE DI RESPONSABILITÀ O ALLA CLASS ACTION - “ABBIAMO CHIESTO A PROFUMO DI AGIRE MA LA SUA TIMIDEZZA DIPENDE DAL FATTO CHE ALCUNI EX AMMINISTRATORI A CUI FARE CAUSA SONO AMMINISTRATORI A TUTT'OGGI DEL MONTE?”…

Paolo Bracalini e Gian Marco Chiocci per "il Giornale"

Una città che ruota attorno al Monte, la banca dove lavora o ha lavorato quasi un senese su cinque. Truffati dunque non solo gli azionisti, ma i senesi.
I dipendenti per primi, invitati negli anni a ricevere in anticipo la liquidazione da investire in azioni del Mps, poi tutti i risparmiatori, che nelle follie tra derivati e operazioni miliardarie ci hanno rimesso più dell'80% di quanto ci avevano messo (nel 2006 una azione Mps valeva 4 euro, oggi 0,26 centesimi). Pronti, adesso, a dare battaglia, a fare causa a chi li ha truffati.

Maria Alberta Cambi si ritrova solo 1.300 dei 20mila euro che aveva messo nella banca. È la presidente di una associazione di piccoli azionisti, circa 500, l'associazione Buon governo Mps, che si è gia costituita come persona offesa nel probabile processo che coinvolgerà gli ex vertici di Mps, e che a giugno 2012 aveva già allertato, con un esposto, la Procura di Siena, invitando i pm a «valutare la ricorrenza dei presupposti per intraprendere eventuali azioni in sede civilistica» contro i dirigenti della banca responsabili del tracollo. «Ci sono gli estremi per la truffa aggravata, vogliamo che i colpevoli restituiscano i soldi che ci hanno rubato, a noi, a Mps e a tutti gli azionisti».

I piccoli soci poi non sono cosi piccoli, valgono attorno al 5% del capitale, ma sono poco coalizzati. Dopo il crac e la conseguente ira, pero, si stanno organizzando. Hanno chiesto ripetutamente al presidente Alessandro Profumo di intraprendere azioni di responsabilità verso i precedenti amministratori, ma il manager ha sempre invitato alla prudenza: «Lo faremo quando ci saranno le condizioni perché la banca non ne abbia dei danni», ha risposto.

«Forse questa timidezza dipende dal fatto che alcuni ex amministratori a cui fare causa sono amministratori a tutt'oggi del Monte...» sussurrano i senesi, e il riferimento è a Marco Turchi, di famiglia dalemiana, ex membro del consiglio sindacale del Mps e oggi nel Cda. Altri truffati pensano ad azioni ancora più aggressive, come a una class action, a cui stanno lavorando insieme alle associazioni di consumatori.

Il dottor Rocca, commercialista di Cromwell Italia, società di consulenza fiscale, nell'assemblea straordinaria di venerdì scorso ha preso la parola brandendo un codice civile, sbattuto più volte sul tavolo (con Profumo costretto a invitare i prossimi soci a «non sbattere nulla»), perché un articolo di quel codice prescrive la responsabilità in solido degli amministratori che procurano un danno alla società. «Da quello che apprendiamo i bilanci presentati da Mps erano palesemente falsi, chi ci ha truffato deve rendere il maltolto», tuona Rocca.

L'avvocato senese Pagni, socio di Mps, vuole che «il fieno torni in cascina. La partita Antonveneta è ancora aperta - avverte - Faremo una verifica attenta del contratto che può essere nullo perché ha un contenuto illecito, dietro c'erano interessi illeciti. Finalmente a Siena c'è una magistratura più attenta. La causa sarà difficile, la politica farà muro, ma andremo avanti lo stesso». Una cosa per ora è certa, sarà difficile quest'estate che Mussari si faccia vedere al Palio, dove prima correva trionfante il suo cavallo Gia del Menhir.
PBra - GMC

 

monte dei paschi di sienaGIUSEPPE MUSSARI MPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA Profumo Alessandro

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