MARINO COSENTINO, SECONDO UFFICIALE MEDICO SULLA COSTA CONCORDIA, AFFONDA SCHETTINO: “IL COORDINAMENTO DEI SOCCORSI DA PARTE DEL COMANDANTE NON C'ERA. PERSONALMENTE MI HA MOLTO SORPRESO VEDERE SCHETTINO IN BORGHESE SUL MOLO VERSO MEZZANOTTE E MEZZO” - “SIAMO VIVI PER MIRACOLO. POTEVAMO ESSERE MORTI TUTTI E 4MILA. BASTAVANO 10 METRI PIÙ AL LARGO” - SU EBAY ALL’ASTA I REPERTI DELLA CONCORDIA….
Il «perché» del comportamento di Schettino «lo vedrà la magistratura. Io so soltanto che tutto l'equipaggio era già sui ponti accanto alle scialuppe pronti allo sbarco già da oltre mezz'ora» quando fu lanciato l'ordine di abbandonare la nave da una voce che «al 90%» non era quella del capitano. «Come so per certo che ad arenarsi su quel benedetto scoglio la nave ce l'ha portata la Madonna. à stato un miracolo. Siamo vivi per miracolo. Potevamo essere morti tutti e 4mila. Bastavano 10 metri più al largo». à il racconto di Gianluca Marino Cosentino, tenente di vascello e secondo ufficiale medico sulla Costa Concordia la notte del naufragio.
«IN BORGHESE SUL MOLO» - Intervistato da Il Mattino, l'ufficiale ricorda che Schettino «da medico mi è sembrato scosso e non più lucido» e che ha mancato «completamente» il suo ruolo: «Il coordinamento dei soccorsi da parte del comandante non c'era. Personalmente mi ha molto sorpreso vedere Schettino in borghese sul molo verso mezzanotte e mezzo. In più quando ho sentito dai telegiornali che aveva avuto il tempo di prendere effetti personali nella sua cabina ed anche un computer, e finanche di scivolare sfortunatamente in una scialuppa, beh, è stato il massimo».
«IL MIO RUOLO» - «Quando si cercava il sangue di Schettino che, però, era stato arrestato e non era a portata di mano, ci sono finito di mezzo io. Senza riuscire a raccontare tutta la verità su quella notte. Mi sono sentito lapidato». «Io ero a terra alle 23.20 - prosegue - Ma non ci sono rimasto. Dopo aver portato a terra le persone della scialuppa 19, a me assegnata dal ruolo di appello (i posti e i ruoli assegnati dal comandante ai membri dell'equipaggio in caso di abbandono), sono salito su un'altra scialuppa e sono tornato indietro. Per tornare a prestare soccorso dove occorreva.
Sì, con un altro ufficiale, Flavio Spadavecchia, abbiamo accostato a dritta. Il mare brulicava di soccorritori e persone in fuga. Si trattava di capire che fare nel panico e nella confusione». «Una coppia si è gettata in mare - prosegue -. L'abbiamo ripescata, portata a terra, consegnata all'ambulanza. Durante i soccorsi a terra ero chiaramente identificabile per via della divisa. Così venivo continuamente fermato da qualcuno che sperava di aver trovato il comandante o un ufficiale di coperta. Prima il comandante dei vigili, poi quello dei carabinieri, infine il sindaco. Tutti cercavano il comandante».
«POSSIBILE TORNI FARE COMANDANTE» - Le polemiche intorno alla figura del comandante Schettino non si placano. L'ultima riguarda un suo possibile ritorno al timone di una nave. «In via teorica è possibile che Schettino torni a fare il comandante». A sostenerlo è uno dei legali del comandante della Concordia, l'avvocato Salvatore Parascandola, ospite di «24 Mattino» su Radio 24. «Teoricamente può - ha detto il legale - ma praticamente vedremo gli sviluppi della situazione. A me non ha detto che non metterà mai più piede su una nave. L'ho letto sui giornali».
Parascandola ha anticipato la linea difensiva in vista del Riesame che il 6 febbraio dovrà decidere sugli arresti domiciliari per Schettino: «Noi diciamo che deve essere liberato. Non sussistono né pericolo di fuga né di inquinamento delle prove. La fuga è possibile per tutti gli italiani, ma il comandante ha famiglia, patrimonio qui nel suo paesino e poi ha un onore da difendere e che vuole difendere». Parascandola ha accusato l'opinione pubblica: «Quello nei confronti di Schettino è un massacro ingiustificato, connotato anche da illegittimità visto che lo si ingiuria e lo si denigra al limite del codice penale, ma non querelerà nessuno, abbiamo altri pensieri».
2- SU EBAY I REPERTI DELLA CONCORDIA
Da www.TGCom24.com - Dal bicchiere da cocktail al gettone del Casinò, dalle chiavi elettroniche delle stanze ai modellini: gli oggetti provenienti dalla Costa Concordia sono finiti all'asta su eBay. E per avere i reperti (quanto meno per avere quelli a portata di portafoglio) fioccano le offerte da tutto il mondo: da un euro e spiccioli per una cartolina con la foto della nave arenata a centinaia di euro per le miniature del transatlantico.
In questo momento, in tutto il mondo, gli oggetti presenti sul sito di aste sono 36: il più costoso in assoluto è il gettone del casinò, per il quale il prezzo a base d'asta è di poco meno di 690 euro. Nessuno però, almeno per ora, sembra interessato a spendere tanto per averlo.
Più fortuna hanno i modellini della nave da crociera, che pure, con tutta probabilità , sono souvenir di vecchie crociere e non di quella fatale: eppure c'è chi è disposto a spendere fino a 140 euro per averli. Minor fortuna hanno invece le chiavi elettroniche delle cabine: "quotate" al massimo 29 euro, non sembrano attirare l'interesse dei collezionisti, e restano quasi tutte senza offerte.
Nel mese di dicembre, prima della tragedia all'isola del Giglio, a quanto pare su eBay c'erano state solo due aste riguardanti souvenir della Concordia; ora, dopo il naufragio, sono aumentate in modo esponenziale. Mentre per le due navi "gemelle", la Costa Fortuna e la Costa Serena, su eBay viene venduto poco o niente, a riprova del fatto che sul sito d'aste i collezionisti sono a caccia proprio dei reperti del relitto.
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