donald trump xi jinping padrone del mondo

IL MONDO È AL CONTRARIO: LA CINA COMUNISTA È DIVENTATA LA GARANTE DELLO STATUS QUO, GLI STATI UNITI UNA FORZA REAZIONARIA – A PECHINO GODONO PER LE MATTANE DI TRUMP: CON GLI STATI UNITI INAFFIDABILI AGLI OCCHI DEI LORO ALLEATI, PER IL DRAGONE SI APRONO PRATERIE – MARTIN WOLF: “LA CINA È DESTINATA A DOMINARE NON SOLO LA REGIONE, MA ANCHE BEN OLTRE. PERSINO L’EUROPA CERCHERÀ RELAZIONI PIÙ AMICHEVOLI CON PECHINO. L’“AMERICA FIRST” DI TRUMP FINIRÀ PER TRADURSI IN AMERICA DA SOLA” – IL SUCCESSO DI “DEEPSEEK” E L’ENORME PROBLEMA DI DOMANDA: NON C’È CARENZA DI LAVORATORI, MA DI POSTI DI LAVORO…

Traduzione di un estratto dell’articolo di Martin Wolf per il “Financial Times”

 

MARTIN WOLF

Nelle ultime due settimane ho visitato Pechino e Hong Kong. Questa visita mi ha reso evidente che, nel mondo di oggi, gli Stati Uniti sono una potenza rivoluzionaria — o, più precisamente, reazionaria — mentre la Cina, che si definisce comunista, è una potenza di conservazione dello status quo.

 

Da questo punto di vista, l’Unione Europea ha molto in comune con la Cina. I governanti cinesi sono soddisfatti del modo in cui stanno andando il mondo e la Cina stessa. L’UE, invece, non è così compiaciuta.

 

Consapevoli delle sfide economiche e di sicurezza che affrontano, le élite europee sanno che è necessario un cambiamento profondo. Ma anch’esse preferiscono di gran lunga il mondo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta cercando di distruggere rispetto al caos che sta cercando di creare. […] Ecco […] cosa ho imparato.

 

XI JINPING PADRONE DEL MONDO

1) I miei interlocutori cinesi hanno paragonato i disordini odierni negli Stati Uniti alla loro stessa rivoluzione culturale, iniziata quasi sessant’anni fa. Mao Zedong sfruttò il suo prestigio di leader insurrezionale per fare guerra alle élite burocratiche e culturali della Cina.

 

Allo stesso modo, Trump sta utilizzando il suo potere in quanto leader eletto di un movimento insurrezionale per rovesciare le élite burocratiche e culturali degli Stati Uniti.

 

L’avversione profonda per la rivoluzione culturale è ampiamente condivisa, almeno tra i membri più anziani dell’élite cinese di oggi. E anche la rivoluzione di Trump non è affatto di loro gradimento.

 

trump xi jinping

2) Molti di coloro che riuscirono a fuggire dalla Cina degli anni Ottanta e Novanta per studiare nelle università d’élite dell’Occidente ammiravano i valori che vi scoprirono e speravano di vederli radicati anche nel proprio paese.

 

Lo Stato di diritto, la libertà personale e la scienza moderna apparivano loro ideali ammirevoli. Per queste persone, ciò che sta accadendo oggi in America è fonte di dolore. Questi rimpianti per il tradimento, da parte degli Stati Uniti, dei propri stessi principi non sono esclusivi della Cina.

 

DONALD TRUMP UMPA LUMPA - MEME

3) I miei interlocutori riconoscono che ciò che sta accadendo agli Stati Uniti comporta vantaggi evidenti per la Cina. Ormai è chiaro a quasi tutti che la firma di Trump non ha alcun valore. Un uomo che cerca di demolire l’economia canadese non sarà un alleato affidabile per nessun altro.

 

Di conseguenza, le alleanze di cui gli Stati Uniti avranno bisogno per bilanciare l’influenza della Cina nella sua regione — o altrove — saranno probabilmente molto fragili. Questo vale anche per Giappone e Corea del Sud, per non parlare degli altri vicini.

 

In un simile contesto, la Cina, che è la principale potenza commerciale dell’Asia-Pacifico e una potenza militare in rapida ascesa, è destinata a dominare non solo la regione, ma anche ben oltre. Persino l’Europa, preoccupata dalla Russia e apertamente abbandonata dagli Stati Uniti, cercherà relazioni più amichevoli con Pechino. L’“America First” di Trump finirà inevitabilmente per tradursi in America da sola.

 

operai cina

4) Il successo di DeepSeek ha dato alla Cina una forte iniezione di fiducia. C’è la convinzione che gli Stati Uniti non siano più in grado di bloccare l’ascesa cinese. Un mio buon amico mi ha spiegato che Xi Jinping ha tre obiettivi fondamentali: la stabilità del regime, il progresso tecnologico e la crescita economica.

 

Oggi, la leadership cinese è ancora più fiduciosa nel secondo punto rispetto a qualche anno fa. […]

 

XI JINPING CON I SOLDATI CINESI

Molti osservatori ritengono che le sfide demografiche finiranno per distruggere l’economia cinese. Ma il problema attuale non è la carenza di lavoratori, bensì la carenza di buoni posti di lavoro. È un problema di domanda, non di offerta potenziale. E lo resterà ancora a lungo, a causa della sovrabbondanza di manodopera proveniente dalle aree rurali.

 

5)  Questo problema di domanda è effettivamente di vasta portata, come ho sostenuto in passato, ma non è irrisolvibile. Nelle mie discussioni in Cina, l’attenzione si è concentrata […] su questioni relativamente a breve termine, come la debolezza del settore immobiliare, l’impatto del calo dei prezzi delle case sui bilanci familiari, le conseguenze di questi cambiamenti per le finanze delle autorità locali e il calo dei prezzi al dettaglio.

INCONTRO TRA I MINISTRI DI GIAPPONE COREA DEL SUD E CINA - Yoji Muto - Ahn Duk-geun - Wang Wentao

 

Tutti questi elementi ricordano l’economia giapponese nel periodo successivo allo scoppio della bolla immobiliare. Eppure, si tratta in realtà di problemi strutturali, non ciclici. La realtà di fondo è che […] la capacità di investire in modo produttivo l’enorme risparmio cinese (ancora oltre il 40% del PIL) è oggi crollata.

 

Una prova di ciò è il forte aumento dell’indice ICOR (Incremental Capital Output Ratio), cioè il rapporto tra il tasso di investimento e il tasso di crescita economica.

 

All’inizio di questo secolo, il problema della domanda interna fu in parte compensato da un enorme surplus delle partite correnti. Quando questo non fu più possibile, dopo la crisi finanziaria, il vuoto — ancora più ampio — venne colmato con un’ondata massiccia di investimenti nell’edilizia residenziale e nelle infrastrutture.

 

URSULA VON DER LEYEN E XI JINPING

Ma ora il settore immobiliare è già in calo. E investire ulteriormente nella manifattura non farebbe che aumentare la capacità produttiva in eccesso, generando inevitabilmente nuove ondate di esportazioni cinesi e quindi protezionismo da parte dei paesi destinatari.

 

In questo contesto, anche gli europei finiranno per seguire l’esempio di Trump, proprio a causa della deviazione delle esportazioni cinesi verso i loro mercati come effetto delle barriere imposte dagli Stati Uniti.

 

la statua della liberta si vergogna

Oggi, i responsabili della politica economica cinese parlano di “investimenti nei consumi”. È un concetto interessante. Ma i requisiti principali sono chiari: ridurre il tasso di risparmio, spostare reddito verso le famiglie, sviluppare una rete di sicurezza sociale e aumentare la spesa pubblica per i consumi.

 

In sintesi, i cinesi sono convinti di poter resistere all’attacco di Trump. Anzi, molti ritengono che potrebbe perfino avvantaggiarli, minando la credibilità degli Stati Uniti e la percezione della loro competenza strategica. Questo non significa che la Cina sia destinata a trionfare, ma — come accade di solito per le grandi potenze — le sue sfide principali si trovano all’interno, non all’esterno.

XI JINPING DONALD TRUMPUSA E CINA LOTTANO PER LA CONQUISTA DEL MONDO CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE E L UE PENSA AI TAPPI DI PLASTICAmeme di donald trump e i gatti 8lavoratori cinaproteste lavoratori foxconn in cina XI JINPING - DONALD TRUMP - VLADIMIR PUTIN lavoratori in cina proteste lavoratori foxconn in cina meme sulla foto segnaletica di trump 14

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…