corriere

1. LA MONTAGNA DI DEBITI ACCUMULATA DAL CORRIERONE RISCHIA DI FRANARE SULLE SPALLE DELL’OTTUAGENARIO ABRAMO BAZOLI (INTESA-SANPAOLO) E DELLE ALTRE BANCHE CREDITICI ESPOSTE PER OLTRE MEZZO MILIARDO DI EURO (UBI E MEDIOBANCA-MEDIOCREDITO) 2. IL SILENZIO DI DELLA VALLE: “IL CORRIERE DELLA SERA? E’ TECNICAMENTE FALLITO”

DAGOREPORT

 

All’amico che gli chiedeva ragione del suo assordante silenzio sulle vicende tormentate dell’Rcs, Diego Della Valle avrebbe risposto con un eloquente e indispettito: “Il Corriere della Sera? E’ tecnicamente fallito”.

GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN

 

E le parole dello scarparo di Casette d’Ete più dal rancore di aver perso soldi e potere nella battaglia sanguinosa con gli Agnelli che lo vede impegnato da mesi, stavolta fotografano nitidamente lo stato di salute di un gruppo editoriale alla vigilia delle sue decisive scadenze di primavera.

 

La prima riguarda l’uscita di Flebuccio de Bortoli, che a margine della presentazione del libro sul Commenda Angelo Rizzoli, scritto dai nipoti Nicola Carraro e Alberto Rizzoli per la Mondadori, ha dichiarato: “Alla scadenza di fine aprile, fissata da precedenti accordi scritti, lascio la direzione”.

Amen.

GIOVANNI BAZOLI SERGIO MARCHIONNE GIOVANNI BAZOLI SERGIO MARCHIONNE

 

Dunque, tutte le ipotesi secondo le quali, magari con la “protezione” di Abramo Bazoli, potesse restare al suo posto sono venute a mancare. A quanto risulta a Dagospia, inoltre, il nome indicato del suo successore all’azienda sarebbe stato quello dell’attuale condirettore, Luciano Fontana. Il che sarebbe quasi un “atto dovuto”; un riconoscimento per l’uomo-macchina che in questi mesi ha tenuto in mano il timone del quotidiano.

sergio marchionne Harald Wester e john elkannsergio marchionne Harald Wester e john elkann

 

Non è passato inosservato che Flebuccio abbia affidato proprio al suo braccio destro in redazione l’editoriale sulla nomina di Sergio Mattarella a capo dello Stato.

 

Ma la “carta” Fontana, concordata forse con lo stesso Bazoli e il consiglioro Piergateano Marchetti, potrebbe tornare utile in via Solferino (direzione ad interim) se anche dopo il rinnovo del consiglio d’amministrazione ci sarà una nuova impasse tra gli azionisti forti soprattutto sul nome di chi dovrà andare a occupare la mitica stanza di Albertini. Anche se il meglio piazzato rimane l’attuale direttore de “la Stampa”, Mario Calabresi.

 

DELLA VALLE ELKANN DELLA VALLE ELKANN

Intanto, lo stesso presidente di sorveglianza di Banca Intesa, che certo non attraversa una stagione felice della sua lunga carriera bancaria (è indagato nell’inchiesta giudiziaria sull’Ubi), all’uscita del recente Forex a Milano ha spiegato soave ai cronisti: “Non è detto che stavolta abbia un ruolo all’interno dell’Rcs…”.

 

E ha colto l’occasione per smentire (ma solo in parte) alcune notizie di stampa (l’ottimo servizio di Marcello Zacchè su “il Giornale”) sull’ennesimo giro delle “sette chiese” (tra i soci forti Rcs) che il pio banchiere avrebbe fatto nel tentativo di trovare una soluzione “condivisa” tra gli ex pattisti di sindacato.

F Micheli Piergaetano Marchetti F Micheli Piergaetano Marchetti

 

Negli ambienti finanziari milanesi non è un mistero che le banche creditrici (e debitrici alla faccia dei conflitti d’interesse) dell’Rcs, Banca-Intesa, Mediobanca-Unicredit e Ubi, abbiano incontrato gli eredi dell’Avvocato presentandogli il conto delle sofferenze cui dovranno farsi carico se – di fatto – vorranno il controllo pieno del Corrierone.

 

E dopo un primo giro ricognitivo svolto in prima persona da Abramo Bazoli e Fabrizio Palenzona (Unicredit), la palla del negoziato con John Elkann (riservato) è stata messa nelle mani di Stefano Marchetti (nessuna parentela con il notaio Piergaetano, assicurano), da meno di un anno direttore recupero crediti di Capital Light Bank (Clb), costituita in Banca Intesa. E sotto gli occhi di Marchetti si sono dispiegati i paurosi numeri della crisi finanziaria in cui versa l’Rcs.

PIERGAETANO MARCHETTI PAOLO MIELI PIERGAETANO MARCHETTI PAOLO MIELI

 

Debiti consolidati a parte, Banca Intesa è esposta con oltre 200 milioni di euro; l’Ubi per 150 e altri 120 milioni sono vantati da Mediobanca-Unicredit.

 

L’esposizione dell’Rcs con le banche creditrici sfiora insomma il mezzo miliardo di euro. E leggendo i bilanci, Stefano Marchetti, non senza angoscia, si è domandato pure cosa accadrebbe se l’ex Fiat degli eredi Agnelli dovesse tirarsi fuori dalla partita del Corriere.

C’è forse in vista qualche cavaliere bianco capace di farsi carico e di scalare quella montagna di debiti?

 

scott jovanescott jovane

Uno scenario da incubo, insomma, se alla fine della trattativa con le banche i soci forti dell’Rcs Sergio Marchionne (forte è la tentazione di Marpionne) fischiasse anticipatamente il fine partita, vendendo pronto cassa il 16,7%  oggi detenuto da Torino.

 

Il debito dell’Rcs, l’holding dei Poteri marciti che edita il “Corriere della Sera”, nel frattempo ha nuovamente superato, appunto, l’asticella dei 500 milioni nonostante un aumento di capitale pari a 400 milioni fatto l’anno scorso. Il che dimostra che la cura da cavallo somministrata dall’amministratore delegato Pietro Rotolone Scott(ex) (vendita della sede storica di via Solferino, tagli selvaggi al personale, chiusura di gloriose testate, radio, tv, società di pubblicità, etc) ha avuto soltanto un effetto placebo sui conti in profondo rosso dell’ex Rizzoli.

 Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri. Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.

 

Nel consiglio d’amministrazione dell’altro giorno, il gruppo ha (s)venduto a Igp Decaux (cartellonistica) per 18 milioni anche il suo 34,5%. Un’entrata di cassa che, comunque, non basterà a realizzare quel target di 250 milioni a fine 2015 che Rotolone Scott(ex) aveva preventivato grazie alla sua politica (barbara) di dismissioni.

 

SCOTT JOVANE CALABRESI ANDREA MONTI FERRUCCIO DE BORTOLI A BAGNAIA SCOTT JOVANE CALABRESI ANDREA MONTI FERRUCCIO DE BORTOLI A BAGNAIA

Ma in vista dell’assemblea di fine marzo, il rampante manager - indicato a suo tempo dagli Agnelli ma anche lui in uscita -, finora non ha trovato compratori disposti a mettere mano al portafogli per acquistare, sia pure a prezzi di saldo, le partecipazioni dell’Rcs in Spagna (la tv spagnola Veo). O altri pezzi di carta (straccia) della casa editrice Recoletos.

 

E da qualche tempo molti analisti (e alcuni consiglieri del gruppo, in primis il notaio Marchetti e il presidente della Campari, il boccononiano Luca Garavoglia vicino agli Elkann) dubitano che il “piano Scott(ex)” di offrire a prezzi ribassati quel che resta del suo ex impero editoriale – a cominciare dal comparto libri-, sia davvero le strada maestra per impedire che l’Rcs porti i conti in tribunale.

luca garavoglialuca garavoglia

 

“Non è soltanto un’indiscrezione di stampa che l’amministratore delegato dell’Rcs abbia contatto la rivale Mondadori per cedergli Rcs libri e i suoi bookstore; anche se a Segrate continuano a chiudere  le proprie librerie, comprese quelle milanesi di Corso Vittorio Emanuele e l’ex store Ricordi alla spalle del Duomo”, racconta a Dagospia un avvocato d’affari vicino ad entrambe le aziende editoriali.

JOHN ELKANN ANDREA CECCHERINI PIETRO SCOTT JOVANE A BAGNAIA JOHN ELKANN ANDREA CECCHERINI PIETRO SCOTT JOVANE A BAGNAIA

 

“Ma – aggiunge - girano anche voci contraddittorie: se da una parte alla famiglia Berlusconi fa gola, ripeto solo a prezzi di saldo, Rcs libri, dall’altra non è un mistero che Fedele Confalonieri abbia consigliato all’ex Cavaliere, voci ovviamente smentite con piazza Affari ancora aperta, di sbarazzarsi in fretta di Mediaset”.

Già, dov’è la verità? 

Ah saperlo.

 

 

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...