IL MONTE E I SUOI DERIVATI - MPS ''CHIUDE'' ALEXANDRIA, IL DERIVATO-BIDONE RIFILATO DALLA BANCA GIAPPONESE NOMURA, CHE SCOPERCHIÒ IL SISTEMA DI MUSSARI-VIGNI-BALDASSARRI E DIEDE IL VIA ALLA CRISI IN CUI VERSA ORA - IL TITOLO, DOPO IL TONFO DI IERI, CRESCE DEL 4,5%

VIGNI MUSSARI VIGNI MUSSARI

(LaPresse) - "Con riferimento alla nota operazione di finanza strutturata denominata 'Alexandria', si comunica che Banca Monte dei Paschi di Siena e Nomura International PLC hanno stipulato un accordo in data odierna che regola le condizioni della chiusura anticipata delle operazioni, poste in essere nel 2009, aventi a oggetto un investimento in BTP in asset swap con scadenza 2034, del valore di 3 miliardi di euro, finanziato con un Long Term Repo di pari durata". E' quanto si legge in una nota di Mps.

 

ANTONIO VIGNI GIUSEPPE MUSSARI FOTO ANSAANTONIO VIGNI GIUSEPPE MUSSARI FOTO ANSA

Banca Monte dei Paschi di Siena comunica anche che "è stata definita in via transattiva la pretesa risarcitoria che nel marzo 2013 Mps ha azionato nei confronti di Nomura avanti il Tribunale di Firenze con riferimento all'operazione 'Alexandria'. Tale chiusura si riferisce peraltro alla sola quota di responsabilità di Nomura, ferma e impregiudicata l'azione sociale di responsabilità nei confronti dell'ex presidente e dell'ex direttore generale, salva inoltre ogni altra pretesa di Mps nei confronti di ulteriori soggetti, esterni a Nomura, eventualmente corresponsabili con riferimento all'operazione 'Alexandria'".

 

Inoltre verrà chiuso il procedimento intentato da Nomura presso la corte inglese.

IL MANDATE AGREEMENT DI MPS A NOMURA jpegIL MANDATE AGREEMENT DI MPS A NOMURA jpeg

 

In particolare, applicando una metodologia di pricing condivisa tra le parti, la chiusura anticipata della posizione complessiva (rappresentata da BTP, Long Term Repo, Interest Rate Swap e Liquidity Facility), di per sé considerata, avrebbe comportato un esborso di 799 milioni di euro, inclusivo di 188 milioni di euro corrispondenti al ristoro della perdita di funding benefit che Nomura ha subito per effetto della chiusura anticipata dell'operazione. All'esito della transazione l'esborso effettivo a carico di Mps si è ridotto a 359 milioni di euro. Conseguentemente Mps ha beneficiato di un minor esborso di 440 milioni di euro rispetto al pricing condiviso della transazione.

NOMURA NOMURA

 

Sempre nell'ambito della chiusura, Nomura consegnerà alla Banca, a valori di mercato, un portafoglio composto prevalentemente da BTP in asset swap di durata finanziaria medio - lunga, per circa complessivi 2,635 miliardi di euro di valore nominale. La differenza tra il carry del vecchio portafoglio e quello nuovo è positiva per circa 40 milioni di euro annui da oggi in poi.

 

Viceversa l'impatto one-off a conto economico dell'accordo transattivo per Mps è negativo per circa 130 milioni di euro (circa 88 milioni di euro al netto delle imposte).

 

Sede MPSSede MPS

La nota comunica anche che in base alla rappresentazione pro-forma come CDS - determinata analogamente a quelle riportate nelle relazioni finanziarie periodiche ai sensi del documento congiunto n. 6 Consob - Banca d'Italia - IVASS dell'8 marzo 2013 - l'impatto positivo a Conto Economico della chiusura dell'operazione sarebbe pari a 252 milioni di euro, quale risultante della valutazione al fair value delle componenti dell'operazione.

 

La differenza rispetto allo sconto di 440 milioni di euro è costituita dall'importo di 188 milioni di euro che Mps ha riconosciuto a Nomura come ristoro della perdita di funding benefit. Tale componente non è infatti inclusa nella rappresentazione pro-forma come CDS in quanto ascrivibile alla situazione soggettiva specifica della controparte Nomura.

 

fabrizio violafabrizio viola

Sotto il profilo patrimoniale, l'accordo determina, rispetto ai dati al 30 giugno 2015, un impatto stimato positivo di circa 70 bps in termini di common equity Basilea 3 full application e di circa 56 bps su base transitional.

 

In aggiunta a tali effetti positivi in termini di capitale - conclude la nota - la chiusura dell'operazione genera impatti positivi anche su altri profili regolamentari: viene infatti a cadere ogni rischio di potenziali violazioni della regola prudenziale dei grandi rischi, oltre a venir meno la volatilità prospettica del patrimonio di vigilanza dovuta al trattamento prudenziale della riserva AFS collegata all'operazione, che viene cancellata dal bilancio in conseguenza del presente accordo transattivo.

 

"Sono soddisfatto di aver chiuso l'ultima operazione problematica legata alla precedente gestione della banca, questo importante risultato rafforza patrimonialmente Banca Monte dei Paschi, migliora la sua redditività prospettica e normalizza la sua posizione finanziaria. La transazione è stata possibile grazie al costruttivo contributo dell'attuale management di Nomura e chiude il contenzioso aperto con la stessa Nomura. Questo importante passaggio ci offre la possibilità di guardare avanti con maggiore tranquillità continuando l'attività di rafforzamento e rilancio della banca".

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

 

Lo dichiara Fabrizio Viola, amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, commentando l'accordo transattivo con Nomura sull'operazione 'Alexandria'.

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO