joe biden xi jinping gas liquefatto gnl

NON ABBIAMO IMPARATO NIENTE: PER ESSERE AUTONOMI DALLA RUSSIA SIAMO DIVENTATI DIPENDENTI DAL COSTOSISSIMO GAS LIQUEFATTO – L'ANNO SCORSO PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA IN EUROPA È ARRIVATO PIÙ GNL CHE METANO VIA TUBO: ORA IL GAS LIQUIDO VALE IL 35% DELLA DOMANDA EUROPEA – MA NON È DETTO CHE IL FLUSSO CONTINUI AD ESSERE STABILE: PER I PRODUTTORI (USA E QATAR IN TESTA) È SOLO BUSINESS, ESE QUALCUNO OFFRIRÀ DI PIÙ, NOI RIMARREMMO A SECCO. E INTANTO, ABBIAMO ARRICCHITO ANCHE I CINESI, CHE CI HANNO RIFILATO CARICHI CHE AVEVANO OTTENUTO A PREZZI STRACCIATI…

Estratto dell’articolo di Sissi Bellomo per “il Sole 24 Ore”

 

GNL - GAS LIQUIDO

Dai gasdotti alle navi metaniere. La crisi innescata dai tagli di Gazprom ha cambiato per sempre il mercato del gas, imponendo anche in Europa le importazioni di Gnl come prima forma di approvvigionamento del combustibile: una svolta epocale, che ci ha protetto dai ricatti di Mosca, ma che ci ha anche consegnato ad una fase prolungata di incertezza, con forniture strutturalmente più costose e aleatorie rispetto a quelle a cui eravamo abituati.

 

joe biden giorgia meloni vertice nato vilnius 4

 Una situazione che non cambierà, almeno finché non stabilizzeremo le consegne attraverso nuovi contratti pluriennali, scelta che però non è facile da conciliare con gli obiettivi di decarbonizzazione.

 

A richiamare l’attenzione su un tema che rischia di diventare sempre più spinoso sono le cifre pubblicate dall’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), in un nuovo rapporto sulla sicurezza globale delle forniture di gas. Nel 2022 il Gnl ha soddisfatto il 35% della domanda di gas nella Ue, contro il 12% medio del decennio precedente: una quota «simile al contributo del gas russo via pipeline prima dell’invasione dell’Ucraina», evidenzia l’Aie, e che quasi certamente aumenterà. La corsa a dotarci di nuovi rigassificatori infatti non si è ancora esaurita.

 

In parallelo lo sviluppo dell’offerta di gas liquefatto sta accelerando e i grandi produttori, Stati Uniti e Qatar in testa, stanno facendo di tutto pur di riuscire a piazzare le proprie forniture, approfittando in Europa degli spazi lasciati liberi dalla Russia […].

 

RIGASSIFICATORE PIOMBINO

L’anno scorso per la prima volta nella storia nel Vecchio continente è arrivato più Gnl che gas via tubo: 170 miliardi di metri cubi (+57%) contro 151 miliardi (-35%), secondo cifre dell’Energy Institute. Ma 62 miliardi di metri cubi erano stati comunque recapitati da Gazprom. E prima o poi sono destinati a sparire.

 

[…] Il ricorso al gas liquefatto è stato una scelta obbligata. Nei periodi più acuti della crisi – quando il gas era arrivato a superare 340 euro per Megawattora al Ttf, oltre dieci volte i livelli attuali –l’Europa ha accolto a braccia aperte carichi di Gnl di qualsiasi provenienza, senza badare a spese. […]

 

RIGASSIFICATORE PIOMBINO

Da quando il mercato ha cominciato a surriscaldarsi (fenomeno iniziato nella seconda metà del 2021, prima della guerra in Ucraina) il Vecchio continente ha speso 1,12 trilioni di dollari per procurarsi gas, una cifra paragonabile al Pil dell’Arabia Saudita, stima EnergyFlux, avvertendo che la somma potrebbe crescere di ulteriori 600 miliardi entro il 2025 a causa dei prezzi resi «strutturalmente più alti» dall’alta penetrazione del Gnl […] si tratta comunque di una cifra impressionante.

 

GNL - GAS LIQUIDO

[…] La crisi, si dirà, ci ha colti impreparati. E comunque – grazie anche a un pizzico di fortuna – siamo riusciti ad evitare il peggio. Ma non ci siamo preoccupati di garantire che la nostra nuova dipendenza dal Gnl continui ad essere soddisfatta: cosa niente affatto scontata nelle fasi in cui il prezzo di mercato diventa meno allettante per i fornitori (o semplicemente più basso di quello offerto in Asia).

 

L’Unione europea, rileva l’Aie, oggi si affida al mercato spot per oltre il 50% degli acquisti di gas liquefatto, una quota più che raddoppiata rispetto al 20% circa del 2021. Oltre la metà dei carichi, tanto per chiarire, li prendiamo “al volo”, in modo opportunistico. Finora siamo riusciti a soddisfare le necessità, grazie anche a una domanda tuttora piuttosto debole in tutto il mondo. Ma un domani potremmo ritrovarci in difficoltà, di nuovo costretti a pagare somme stratosferiche per aggiudicarci le forniture […]. Anche la Cina ha fatto affari d’oro rivendendoci carichi che aveva a sua volta ottenuto a prezzi contenuti con contratti di lungo termine.

 

putin xi jinping

[…] Stringere accordi analoghi potrebbe tutelare maggiormente i consumatori europei. E proprio su questo fanno leva i fornitori, a cominciare dagli Stati Uniti e dal Qatar, che tra qualche anno riverseranno fiumi di Gnl sui mercati, per cui sono ansiosi di garantirsi acquirenti “sicuri”.

 

L’offerta potrebbe aumentare dell’equivalente di oltre 190 miliardi di metri cubi nel 2027, di cui almeno 87 in arrivo dagli Usa, stima un recente studio della Columbia University. Il rapporto diffuso ieri dall’Aie mette l’accento sul forte risveglio degli investimenti indotto dalla crisi del gas: da febbraio 2022, quando Mosca ha invaso l’Ucraina, ha ricevuto via libera la costruzione di nuovi progetti per quasi 90 miliardi di metri cubi di capacità. Il 95% delle decisioni finali d’investimento (Fid) è stato preso negli Usa, già divenuti il primo fornitore di Gnl in Europa e decisi ad espandersi ulteriormente.

 

XI JINPING E JOE BIDEN GIOCANO A SCACCHI - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY

Tutto questo gas però non arriverà domani. E nel frattempo il mercato potrebbe riservare nuovi scossoni. L’Aie per prima mette in guardia sulla possibilità di nuove impennate dei prezzi del gas nella stagione invernale, soprattutto in caso di freddo intenso e di uno stop totale alle forniture di Gazprom […]. Le scorte abbondanti inducono a un «cauto ottimismo», riconosce l’Agenzia parigina, prevedendo che i depositi possano riempirsi al 90% fin dai primi di agosto e avvicinarsi al 100% verso metà settembre. «Avere stoccaggi pieni – aggiunge –non è comunque una garanzia contro la volatilità del mercato durante l'inverno».

GNL - GAS LIQUIDO RIGASSIFICATORE PIOMBINO

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…