carlo toto a24 a25

REVOCA IN TOTO! – IL GOVERNO HA REVOCATO LA CONCESSIONE DELLA STRADA DEI PARCHI AL GRUPPO TOTO: LA A24 E LA A25 TORNANO IN CAPO ALLO STATO – ERA UN ESITO SCONTATO DOPO LA LETTERA DI MAGGIO IN CUI LA STESSA FAMIGLIA TOTO AVEVA CHIESTO IL RECESSO (E 2,4 MILIARDI DI DANNI), DOPO LA BOCCIATURA DELL’ENNESIMO PIANO ECONOMICO E FINANZIARIO  – TRA MANCATI INVESTIMENTI IN SICUREZZA E TARIFFE ALTE, DI SICURO GLI AUTOMOBILISTI CHE PERCORRONO LA STRADA CHE DA ROMA PORTA A TERAMO E PESCARA NON LI RIMPIANGERANNO…

Marco Morino per “Il Sole 24 Ore”

 

carlo toto

Scossone nel settore delle autostrade italiane. Il gruppo Toto non è più il concessionario di Strada dei Parchi (SdP), la società che gestisce le autostrade A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) e A25 (Torano-Pescara). La concessione torna in capo allo Stato. La revoca è stata decisa ieri dal Consiglio dei ministri. Una decisione che rischia di innescare un contenzioso durissimo tra le parti.

 

La nota del ministero

AUTOSTRADA A24

In serata una nota del ministero delle Infrastrutture (Mims) chiarisce: «Il Cdm ha approvato il decreto legge che dà efficacia immediata alla risoluzione della convenzione del 18 novembre 2009, sottoscritta tra Anas e Strada dei Parchi. Tale provvedimento tiene conto degli esiti della procedura per grave inadempimento, attivata a dicembre 2021 dalla direzione generale del Mims, in considerazione delle molteplici criticità riscontrate nella gestione dell’autostrada, compreso l’inadeguato stato di manutenzione.

VIADOTTO USURATO STRADA DEI PARCHI

 

Il decreto legge - prosegue la nota - dispone l’immediato subentro di Anas nella gestione dell’autostrada che, per assicurare la continuità dell’esercizio autostradale, potrà avvalersi di tutte le risorse umane e strumentali attualmente impiegate, tra cui il personale di esazione, quello impiegato direttamente nelle attività operative e le attrezzature, automezzi e macchinari necessari ad assicurare il servizio.

 

È inoltre previsto che l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) avvii un piano di ispezioni per verificare le condizioni di sicurezza dell’intera infrastruttura autostradale. Per gli utenti è esclusa ogni ulteriore variazione delle tariffe, che rimangono invariate per il futuro rispetto a quelle del 2017».

 

viadotti a24 a25

Il decreto legge contempla, inoltre, misure per la regolazione dei rapporti con il concessionario decaduto in relazione all’indennizzo spettante in base alla normativa vigente, fatto salvo il diritto al risarcimento dei danni a favore del Mims. Dice Stefano Patuanelli, ministro Cinquestelle delle Politiche agricole: «È una decisione storica. Finalmente si riequilibra il potere tra i concessionari e lo Stato».

 

Un esito annunciato

cavalcavia a24

Un esito in qualche modo annunciato, dopo la lettera inviata, lo scorso mese di maggio, dal gruppo Toto ai ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia, nella quale Strada dei Parchi aveva chiesto al concedente di avviare le procedure per il recesso e la cessazione anticipata della concessione ai sensi dell’articolo 11.11 della convenzione stessa.

 

Nella lettera SdP aveva quantificato in 2,4 miliardi l’indennizzo richiesto allo Stato per la risoluzione anticipata del contratto, come previsto dalla concessione la cui scadenza naturale era fissata al 2030. Una mossa clamorosa, maturata dopo la bocciatura (da parte del Cipess) dell’ennesimo Piano economico e finanziario (Pef), cioè lo strumento per mettere in sicurezza i 280 chilometri di autostrada dal rischio terremoti e adeguare l’infrastruttura, che collega il Tirreno all’Adriatico, alle nuove normative europee e nazionali.

 

Uno stallo che paradossalmente è iniziato con la ratifica di un’urgenza da parte del Parlamento: dall’approvazione della legge 228/2012 che stabiliva che A24 e A25 fossero considerate strategiche ai fini di protezione civile e quindi andavano urgentemente messe in sicurezza.

STRADA DEI PARCHI

 

Per questo era indispensabile l’approvazione di un nuovo Pef che consentisse il necessario adeguamento sismico, la messa in sicurezza dei viadotti e il rinnovo degli impianti di sicurezza in galleria, nonché tariffe sostenibili per l’utenza. Da allora non sono servite 18 proposte avanzate dal concessionario e una sentenza del Consiglio di Stato (n. 5022/19), che imponeva l’adozione di tale Pef entro il termine inderogabile del 30 ottobre 2019.

 

La reazione di SdP

CARLO TOTO

Per arrivare a questa svolta clamorosa il governo ha però scelto non di dar seguito alla procedura avviata dalla società dei Toto ma di attuare quell’articolo 35 che fu evocato per Aspi dopo il crollo del Ponte Morandi. Ed è questo che fa dire a Strada dei Parchi che si tratta di «un sopruso contro il quale reagiremo in tutte le sedi».

 

Spiega la società del gruppo Toto: «Peccato che nel caso di Genova, a torto o a ragione, l’art. 35 non sia stato usato, nonostante le reiterate minacce di farlo a fronte dell’indignazione dell’opinione pubblica scossa dalle conseguenze tragiche dell'accaduto. Mentre lo si pretende di applicare a SdP, soltanto in base all’asserito presupposto, immaginato dal ministero senza alcun elemento probante, che prima o poi possa accadere un qualche incidente».

CARLO TOTOSTRADA DEI PARCHI 2STRADA DEI PARCHI 1

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO